La lista di persone a cui Barack Obama potrebbe affidare il ruolo chiave di Segretario di Stato si è ridotta a due: Hillary Clinton e Bill Richardson.
E' evidente che la ex rivale nelle primarie Democratiche ha un curriculum e una storia tale da non poter competere praticamente con nessuno, ma gli ostacoli alla sua nomina sono molteplici e non riguardano la competenza.
D'altro canto Richardson non è una soluzione di ripiego. è stato ambasciatore degli Usa all'ONU dal 1997 al 1998 e durante l'amministrazione Clinton è stato incaricato di negoziare con Saddam Hussein. Inoltre, pur non essendo un politico di primo pelo, potrebbe essere uno dei futuri leader del partito.
Anche se Obama si è esposto pubblicamente incontrando Hillary Clinton e non negando di averle proposto il posto più importante nella sua amministrazione, la scelta definitiva è ancora lontana. Molti sostenitori del Presidente eletto non ritengono giusto "premiare" con il Dipartimento di Stato colei che per 18 mesi ha usato ogni mezzo per affossarlo, e soprattutto i liberal temono che affidare la politica estera alla Clinton preluderebbe ad una volontà di Obama di rivedere in senso più moderato le sue posizioni sul ritiro dall'Iraq. Ma è chiaro che se Obama ha pubblicamente fatto l'offerta alla Clinton doveva essere consapevole dei pro e dei contro.
Gli ostacoli maggiori stavolta non arrivano da Hillary ma da Bill Clinton. Non è un caso se il team di Obama sta in questi giorni passando sotto esame tutte le attività dell'ex Presidente, in cerca di possibili conflitti di interesse. Bill Clinton la settimana scorsa ha dichiarato "Mia moglie sarebbe un grande Segretario di Stato". Lo ha detto a margine di convegno economico a Kuwait City a cui era stato invitato dalla Kuwait National Bank, proprio quel tipo di evento che potrebbe rappresentare un conflitto d'interesse. L'attività principale di Bill Clinton è oggi quella di tenere conferenze a pagamento in giro per il mondo, e lo scorso anno ne ha tenute 54 per un compenso totale di 10,1 milioni di dollari. Le attività post-presidenziali di Clinton, molte delle quali non sono rese pubbliche e che oggi vengono esaminate dal team di Obama, includono anche quelle di consultente d'affari. Da Segretario di Stato, Hillary potrebbe trovarsi a trattare con persone che figurano nella lista di clienti del marito, o dei finanziatori delle sue fondazioni. Proprio questi ultimi rappresenterebbero il problema principale, in quanto Bill Clinton non vorrebbe rendere pubblica la lista, condizione chiesta invece espressamente da Obama, come ha rivelato Abner J. Mikva, consigliere di Obama e assistente alla Casa Bianca durante l'amministrazione Clinton.
In questo momento la situazione è in una fase di stallo: Obama ha chiesto a Hillary la disponibilità a fare il Segretario di Stato ma non le ha ancora offerto ufficialmente il posto, e non lo farà fin quando non saranno soddisfatte le sue richieste di trasparenza. D'altro canto Hillary Clinton non ha ancora dato una risposta definitiva, anche se si sta cercando una soluzione di compromesso. Ad esempio Bill Clinton potrebbe sospendere temporaneamente i suoi discorsi a pagamento e i finanziamenti da governi stranieri, oppure potrebbe tirarsi fuori dalla sua fondazione. Se queste condizioni non fossero sufficienti, potrebbe essere proprio Hillary Clinton a farsi da parte e a non dare la disponibilità per il Dipartimento di Stato.
Certo che se la Clinton dovesse essere costretta a farsi da parte, una soluzione di compromesso sarebbe dare il posto ad una persona a lei vicina (quale Richardson non è), come l'ex ambasciatore Richard Holbrooke, che però non gode di buoni rapporti con lo staff di Obama.
mercoledì 19 novembre 2008
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