venerdì 9 gennaio 2009

La West Wing di Obama

L'Ala Ovest che Obama sta mettendo in piedi è insolitamente influente, tanto che i suoi poteri potranno eguagliare, se non superare, quelli del Gabinetto.
I Presidenti hanno spesso cercato di centralizzare il potere nella Casa Bianca, tra la frustrazione dei ministri, ma nessuno dai tempi di Nixon aveva portato nell'Ala Ovest un gruppo di consiglieri così potenti e pronti a scavalcare l'abituale burocrazia.
I nomi di primo piano messi in campo da Obama nelle posizioni chiave hanno attirato già le prime critiche, come quella del Presidente della Camera di Commercio Thomas Donahue, che vede "troppi zar al comando".
Carol Browner, già a capo dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente nell'amministrazione Clinton, ha ricevuto da Obama l'incarico di curare l'ambizioso programma per l'ambiente, l'energia e i cambiamenti climatici.
A Adolfo Carrion Jr. verrà affidato un incarico interno alla Casa Bianca a supporto del programma per l'educazione e lo sviluppo urbano. Questi sono solo due esempi di posti interni alla Casa Bianca che andranno ad affiancarsi agli analoghi posti di Segretari di Gabinetto.
Tom Daschle, la cui nomina è stata da poco ratificata dal Senato, sarà il primo Segretario di Gabinetto da decenni ad avere un ufficio alla Casa Bianca e un nuovo titolo appositamente creato: direttore dell'ufficio per la riforma sanitaria.
I consiglieri di Obama hanno spiegato che la nuova amministrazione sperimenterà in politica interna un modello di governance ampiamente usato in politica estera, con il team di sicurezza nazionale che si occupa di questioni diplomatiche e militari dall'interno della Casa Bianca e con accesso immediato al Presidente.
Ma Bruce Herschensohn, professore di politica estera ed ex assistente di Nixon, è critico verso Obama "Sta aggiungendo un nuovo livello di burocrazia invece di eliminarne uno" spiega, ricordando che Nixon provò inutilmente a ridurre il Gabinetto a solo quattro agenzie "Tutti lotteranno con tutti".
Sono d'acordo con lui lo storico I.M. Destler e il politologo Calvin Mackenzie, che prevedono difficoltà nel gestire un team allargato, e il rischio di intasare la Casa Bianca con questioni secondarie che andrebbero lasciate ai Dipartimenti del Gabinetto. Oltre naturalmente a ridurre l'importanza del Gabinetto.
I consiglieri di Obama hanno passato mesi a studiare il lavoro delle precedenti amministrazioni e si sono convinti che le questioni prioritarie necessitano di un coordinatore alla Casa Bianca simile a quello per la sicurezza nazionale. I veterani della Casa Bianca dicono che questi nuovi posti sono il chiaro segnale che Obama intende superare subito la resistenza al cambiamento che ha sempre permeato Washington.
Ma il modello della sicurezza nazionale è tutt'altro che perfetto avendo prodotto memorabili scontri tra i consiglieri alla Casa Bianca e i Segretari di Stato e alla Difesa. Condoleeza Rice, consigliere per la sicurezza nazionale nel primo mandato di Bush, fallì clamorosamente a risolvere lo scontro tra Donald Rumsfeld e Colin Powell.
Roy Neel, vice capo dello staff di Clinton, ricorda però che la politica estera di Bush "è stato un incubo". Molto più fortunata, ricorda Neel, è stata la creazione del Consiglio Nazionale per l'Economia da parte di Clinton. "Il cambio organizzativo fu fatto con la convinzione di dover rivoluzionare l'economia. Il capo del CNE Rubin e il Segretario al Tesoro Bentsen lavorarono bene insieme".
Ma Obama vorrà spingersi oltre. Browner, ad esempio, per portare avanti l'agenda "verde" di Obama, dovrà scavalcare l'autorità di una mezza dozzina di dipartimenti e agenzie, tra cui l'Energia, gli Interni, la Difesa e l'EPA.
Allo stesso modo Daschle avrà molta più autorità di qualsiasi altro Segretario alla Salute. Il suo programma toccherà i veterani, i militari e gli impiegati federali, aree che non sarebbero sotto la sua giurisdizione.

Fonte: Washington Post

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