di Joe Klein (TIME)
La donna, una imprenditrice di Denver, assomigliava un po' a Cindy McCain, e perciò fu sconcertante quando annunciò, in un focus group di elettori indecisi condotto dal sondaggista Repubblicano Frank Luntz, che aveva deciso di non votare per John McCain "L'ho sostenuto entusiasticamente nel 2000, ma ha assunto le stesse persone che lo hanno gettato nel fango in quella campagna" ha detto. "E il tono di McCain oggi è molto più negativo".
La maggior parte delle persone non si interessano ai consulenti di un candidato - anche perchè pochi raggiungono la fama di Karl Rove o James Carville. Molti degli elettori che sostenevano McCain nel 2000 ma non oggi hanno lamentele più ovvie: non hanno gradito il modo in cui McCain ha modificato le proprie posizioni per aderire al dogma Repubblicano. Si ricordano che si opponeva ai tagli alle tasse decisi da Bush, mentre ora li appoggia. Si ricordano che era più moderato su temi sociali come l'aborto nel 2000, biasimando gli estremisti di entrambe le fazioni e dicendo che "le persone di buona volontà" sanno arrivare ad un compromesso. Possono essere sorpresi dalla sua bellicosità, che attraversa Iran e Georgia. Tutto questo si riassume in una immagine: McCain che abbraccia - o meglio, si strofina su - George W. Bush. E poi, come ha detto quella donna, l'aspetto più demoralizzante della corsa 2008 di McCain è il fatto di non aver abbracciato solo le politiche di Bush, ma anche il suo modo di fare campagna elettorale.
E' appena finito agosto, il mese in cui tradizionalmente i Repubblicani saltano al collo dei Democratici usando argomenti - a volte validi, il più delle volte pretestuosi - per dipingerli come deboli, elitari o poco patriottici. Questa è una tradizione avviata dalla famiglia Bush: Ronald Reagan non ha mai fatto niente del genere. Lui attaccava i rivali ma sui temi di alta politica. I suoi spot più famosi avevano come slogan "Morning in America" e mostravano immagini meravigliose del paese senza neanche nominare Reagan o il suo rivale del 1984 Walter Mondale.
Ma poi arrivò George H. Bush - o meglio il suo tirapiedi Lee Atwater - a regalarci il primo vero "brutto agosto", nel 1988. Atwater condusse un focus group in new Jersey che servì a convincere la classe operaia Democratica che Dukakis era contro di loro. Peggio ancora, Dukakis venne attaccato per aver sostenuto un piano di riabilitazione dei detenuti che aveva consentito all'assassino Willie Horton di uscire e uccidere di nuovo. Ma la cosa più distintiva era il tono, derisorio e sarcastico, che aprì la strada alla carriera dello speaker radiofonico conservatore Rush Limbaugh.
Atwater morì di cancro nel 1992 prima di potersi confrontare con Bill Clinton, e Bob Dole era troppo galantuomo per farlo nel 1996. Poi arrivarono George W. Bush e Karl Rove - un allievo di Atwater - che inventarono un agosto "vendicativo" nel 2000 e le proteste dei veterani "indipendenti" nel 2004.
Questa estate McCain ha condotto assalti senza freno - dal derisorio spot "Celeb" che accosta Obama a Paris Hilton, a quello in cui accusa Obama "di preferire perdere una guerra piuttosto che le elezioni". (Obama ha provato a rispondere, ma gli attacchi personali non riescono bene ai Democratici).
E settembre sembra cominciare sotto gli stessi auspici, visto che McCain aveva programmato di far parlare alla convention i suoi "cani da punta" Joe Lieberman e Rudy Giuliani.
Alcuni di questi attacchi rientrano nella consuetudine, ma sta di fatto che hanno distolto l'attenzione dei media dal fatto che l'80% degli americani pensa che il paese stia andando nella direzione sbagliata.
Michael Crowley del New Republic ha affermato che quella di McCain è la campagna elettorale più sarcastica della storia. Ha ragione: il sarcastico è tipico di chi disdegna tutti quelli - colleghi in Senato, oppositori politici - che non ritiene coraggiosi come lui crede di essere. Ma McCain si è dimostrato un ribelle a fasi alterne, circondato da lobbysti che influenzano le sue posizioni. E sospetto che questo McCain sia più reale di quello del 2000. Questo è congenitamente oscuro, l'opposto di Reagan - non abbastanza sicuro delle proprie idee, soprattutto in politica interna - per puntare solo su quelle. Invece il suo naturale sarcasmo gli consente di perfezionare il metodo Bush. Tristemente, è lui Mr. Agosto.
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mercoledì 3 settembre 2008
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2 commenti:
Ho sentito poco fa che il National Enquirer sta per mettere alla stampa un presunto scandalo che riguarderebbe la Palin. Ne sai niente?
Non riguarderà sempre il fatto che il figlio down in realtà potrebbe non essere suo ma della figlia?
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