Una luce nelle tenebre di John McCain
Mia madre mi ha raccontato che quando ero prigioniero in Vietnam, sentiva spesso mio padre pregare per me. A quel tempo era a capo delle forze USA nel Pacifico, e soffriva per l'onere di dover condurre una guerra mentre suo figlio era in mani nemiche. Mia madre mi ha detto di avergli sentito chiedere a Dio "mostra a Johnny la pietà".
Mio padre sarebbe stato sorpreso dal sapere quali improbabili forme può prendere la pietà divina. I miei carcerieri mi legavano le mani dietro la schiena e poi passavano la corda dal collo alle caviglie, in modo che dovessi tenere la testa tra le gambe. Spesso passavo così tutta la notte. Una volta uno dei carcerieri entrò nella cella e silenziosamente mi allentò le corde. La mattina dopo, quando finì il suo turno, tornò e strinse di nuovo le corde senza dirmi una parola.
Un mese dopo, a Natale, ero nel cortile e vidi la stessa guardia avvicinarsi. Con le scarpe, disegnò una croce nel fango. Rimanemmo in silenzio ad osservare la croce e ricordando la vera luce del Natale, anche nelle tenebre di una prigione vietnamita.
Quasta guardia fu il mio buon samaritano, non lo dimenticherò mai. Nella vita di questo paese, la fede serve agli stessi fini per cui serve nella vita di ogni credente, qualsiasi credo professi. Ci insegna l'umiltà, e a servire una causa più grande di noi. La fede ci insegna l'umanità e l'eguaglianza.
La vera fede ci richiama a prenderci cura dei più deboli, i poveri, gli affamati, gli stranieri che cercano riparo e i bambini in attesa di nascere - tutti in cerca di compassione e protezione.
Questo messaggio può raggiungere ogni luogo, anche il più buio. Anche in solitudine, quando ci è stato tolto tutto, niente ci può separare dall'amore del Creatore.
Cambiare cuore e mente di Barack Obama
Ho iniziato il mio percorso cristiano più di 20 anni fa, appena uscito dal college. E da quel momento ho seriamente cercato non solo di approfondire il mio rapporto con Cristo, ma anche il modo in cui gli Americani possono vivere insieme in una società pluralistica.
Penso che tutti gli Americani possano imparare qualcosa a questo riguardo, come faccio io ogni giorno. Dobbiamo ricordare il ruolo che i valori ricoprono nell'affrontare i gravi problemi sociali. Come ho detto molte volte, i problemi della povertà e della guerra, i disoccupati e quelli senza copertura sanitaria, non sono solo punti di un programma. Sono radicati nell'indifferenza sociale e nell'insensibilità - l'imperfezione umana.
Ad esempio, credo in leggi più dure e in una ragionevole legislazione sul porto d'armi per tenere i nostri figli al riparo da un'epidemia di violenza. Ma credo anche che quando qualcuno spara a caso tra la folla perchè si sente discriminato, non sia solo un problema del governo - è un problema morale. C'è un buco nel cuore di quella persona. Risolvere questi problemi richiede cambiamenti politici, ma anche nel cuore e nella mente. E' una lezione che amici come il pastore Rick Warren e il vescovo TD Jakes conoscono bene.
Dobbiamo anche ricordare che ci sono dei valori che vanno tenuti presenti nelle nostre famiglie, nelle comunità e nel governo. I miei valori parlano ai 47 milioni di americani senza assistenza sanitaria, ai soldati e ai civili in Iraq e ai veterani tornati a casa, alla Terra creata da Dio che si surriscalda giorno dopo giorno, alle madri single che lottano per tenere insieme le loro famiglie e ai padri troppo spesso assenti. Non credo che dovremmo ignorare il dibattito sui "valori tradizionali", ma non possiamo parlare solo di "valori familiari". Dobbiamo batterci per una politica che dia valore alle famiglie.
Il prossimo presidente dovrà guidare gli Americani di ogni credo religioso o secolare e affrontare dure questioni sui valori. Sarei onorato di avere questa opportunità e spero di continuare questo impegno nei mesi a venire.
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