martedì 7 ottobre 2008

30 giorni "molto aggressivi"

Sono i 30 giorni finali della campagna elettorale, annunciati da persone vicine a John McCain. Nel tentativo di fermare l'emorragia di consensi iniziata con l'aggravarsi della crisi finanziaria, i Repubblicani hanno preparato una serie di spot televisivi intesi non solo a mettere in dubbio le capacità di comando di Obama, ma ad andare sul personale, tentando quella strategia di "character killing" che il Gop ha già sperimentato con successo nel 2004 e ancora di più nel 1988.
Venendo meno a quello che era stato un impegno reciproco di non scendere sul personale, McCain intenderebbe tornare sulle frequentazioni di Obama (con il reverendo Wright, con l'ex terrorista Bill Ayers, ecc) con una serie di attacchi negativi.

La notizia è stata fatta trapelare da un membro dello staff, che ha anticipato di diversi giorni l'offensiva dando tempo a Obama di replicare. Prima con le parole e poi con i fatti.
"Non siamo nel 1988, non penso che il paese si farà distrarre dalle volgarità" ha spiegato il consigliere di Obama Robert Gibbs, mentre il portavoce Bill Burton ha rilasciato un duro comunicato stampa in cui si diceva tra l'altro "Il giorno dopo aver appreso la notizia che l'America ha perso 750.000 posti di lavoro dall'inizio dell'anno, John McCain e la sua campagna annunciano di voler "voltare pagina" rispetto alla crisi economica affrontata da milioni di famiglie, utilizzando quest'ultimo mese per lanciare disonesti e disonorevoli attacchi contro la persona di Obama. Capiamo che non è facile per John McCain difendere il record negativo della nostra economia, ma dovrà spiegare alle persone che faticano a pagare i loro debiti come mai preferisce usare il suo tempo per attaccare Obama piuttosto che per creare un piano di ricostruzione della nostra economia".
I fatti sono poi arrivati con una serie di spot sempre più duri contro McCain, in cui anche Obama è venuto meno all'impegno di condurre una campagna elettorale diversa dalle solite. Nel primo di questi spot, McCain viene definito "incostante" (erratic) in economia, e lo spot termina con la frase "Non c'è da meravigliarsi che voglia cambiare argomento".

Ma l'attacco più duro, e più personale, è quello in cui McCain viene messo sotto accusa per il suo coinvolgimento nello scandalo "Keating Five" alla fine degli anni '90. In quell'occasione, 5 Senatori tra cui McCain (l'unico Repubblicano) vennero accusati di corruzione nell'ambito di un'operazione di salvataggio dell'organizzazione finanziaria Savings and Loan. I cinque senatori furono accusati di essere intervenuti illecitamente in favore di Charles Keating, presidente del colosso finanziario successivamente indagato dalle autorità federali. Nel 1991 McCain venne prosciolto dall'accusa di aver agito illegalmente, anche se subì una censura per aver agito con scarso giudizio.
Ma l'obiettivo della campagna non è tanto l'aspetto legale (visto il proscioglimento), quanto quello politico: la campagna di Obama vuole mettere in evidenza che già 20 anni fa McCain era mosso dalla volontà di "deregulation" del settore finanziario, quella stessa deregolamentazione che causò il collasso del sistema di prestiti alla fine degli anni '80 e che si sta ripetendo oggi. "Pensiamo che gli elettori saranno particolarmente interessati a scoprire come si comportò McCain in una crisi simile a questa" spiega il direttore della comunicazione del ticket Democratico, Dan Pfeiffer. L'offensiva è partita prima con un massiccio invio di e-mail ai sostenitori, e poi con la messa on line di un sito in cui è presente un documentario di 13 minuti sullo scandalo Keating.
McCain tace (il suo portavoce si limita a dire "Mentre il Senatore McCain è sempre stato onesto sulla questione Keating, non si può dire lo stesso di Obama sul suo rapporto con Ayers"), ma non altrettanto fa Sarah Palin che in Nebraska ha ripetutamente accusato Obama di "andare a braccetto con i terroristi" facendo riferimento al rapporto con William Ayers (argomento tornato di attualità dopo un'inchiesta del New York Times). Prima ancora della risposta di Obama, la Palin è stata criticata sia dal FactCheck della CNN che da Associated Press, che l'ha accusata di usare argomentazioni inconsistenti e cripto-razziste contro Obama. Questo non ha fermato la Governatrice dell'Alaska, che ieri ha ripetuto l'accusa e ha detto di voler approfondire anche il legame di Obama con Wright.
Nel frattempo, alla vigilia del secondo dibattito presidenziale (stanotte in Tennessee), la rivista americana Rolling Stone ha pubblicato una biografia estremamente negativa di McCain, in cui il Repubblicano viene descritto come un"figlio di papà", e in cui viene messo in discussione anche il suo periodo di prigionia in Vietnam

1 commento:

Anonimo ha detto...

Le presidenziali non sono un gioco per cuori teneri.

Mi aspetto attacchi più o meno volgari, scorretti, colpi bassi, etc... nei prossimi giorni.

Nessuno dei due candidati sembra avere una cura convincente per la crisi finanziaria (sono in buona compagnia...).

Anche Obama in qualche occasione eccede a sfruttare la crisi per attaccare gli 8 anni di Bush.
Sappiamo degli errori di Bush, ma adesso serve risolvere il problema, non solo accusare.

Marco