Con 263 voti a favore e 171 contrari la Camera degli Stati Uniti ha approvato il "bailout plan", il piano di salvataggio dell'economia proposto da Bush e dal Segretario al Tesoro Paulson per impedire il fallimento di altri colossi finanziari ed evitare che i risparmiatori perdano i loro mutui e le loro assicurazioni sanitarie.
Il piano prevede una spesa di 700 miliardi più altri 150 in tagli e agevolazioni, e permette al governo federale di intervenire nell'amministrazione dei colossi finanziari in difficoltà per poi rimetterli sul mercato. Il piano era stato bocciato dalla Camera lunedì scorso, ma Bush l'ha ripresentato al Senato con poche modifiche, lasciando intendere che per lui quello era l'unico intervento possibile. Dopo l'approvazione del Senato, alla Camera dei Rappresentanti non è rimasto altro che accettare, per evitare il protrarsi della situazione di incertezza che ha portato Wall Street ai minimi. Restano tuttavia le perplessità su un piano che i conservatori hanno definito "socialista", e che gli americani faticano a digerire, perchè ritengono che favorisca principalmente i grandi azionisti e gli speculatori, e che i costi peseranno comunque sulle spalle della collettività, incolpevole del crack.
Nonostante le perplessità di Democratici e Repubblicani, sia Obama che McCain si sono impegnati per convincere i colleghi ad approvare la legge. Dalla Pennsylvania, Obama ha commentato "Sono felice di vedere che si è raggiunto un accordo. Se con questo pacchetto possiamo fermare l'emorragia, metterlo in atto in maniera efficace e poi passare ad affrontare i problemi dei risparmiatori, allora possiamo sperare di rimettere in sesto la nostra economia. Ho assicurato a tutti i Democratici che lunedì avevano votato contro la legge, che se sarò eletto farò tutto il possibile affinchè ai contribuenti siano restituiti i soldi del piano di salvataggio.
Dall'Arizona, McCain ha detto "Elogio la Camera dei Rappresentanti per aver approvato congiuntamente il piano economico. Sono contento di aver sospeso la mia campagna per andare a Washington a convincere i Repubblicani. Credo che le tutele per i contribuenti che sono state aggiunte abbiano migliorato la legge. Questo piano non è perfetto, ma è un sacrificio necessario. Dobbiamo fermare il danno alla nostra economia creato dalla corruzione e dall'incompetenza di Washington e Wall Street. Questa decisione del Congresso non è definitiva, Wall Street è ancora sulla strada sbagliata, e in queste elezioni possiamo fare un passo indietro con le tasse sul lavoro e la spesa senza controllo che vorrebbe il Senatore Obama. Io voglio riformare Washington e far sì che il governo pensi alle famiglie con tagli alle tasse, indipendenza energetica, servizio sanitario più abbordabile e tagli alle spese"
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