Anche il dibattito tra i due candidati alla vicepresidenza è stato frenato dalla paura di sbagliare e, in parte, dalle alte aspettative. Più che duellare con il rivale, ognuno dei due contendenti ha portato avanti una propria sfida con se stesso, la Palin per dimostrare di poter reggere il confronto con uno dei politici più esperti del Congresso, e Biden per dimostrare di poter servire la causa di Obama (ci sono ancora dubbi su questo) senza commettere gaffe imbarazzanti.
Da questo punto di vista, entrambi hanno vinto. La Palin ha mostrato maggiore freschezza, non ha commesso errori e ha saputo tenere testa a Biden, che però dall'alto della sua esperienza trentennale in Senato è apparso più convincente, come testimoniano i sondaggi istantanei effettuati subito dopo la conclusione del dibattito.
Il confronto è iniziato alle 9 di sera ora locale, presentato dalla giornalista Gwen Ifil, presentatasi in stampelle dopo un incidente in cui si è rotta una caviglia. La Ifil è stata contestata dai Repubblicani perchè, avendo scritto un libro su Obama, non è stata ritenuta imparziale.
I candidati salgono sul palco, ed è la Palin a conquistare la scena: va a stringere la mano a Biden e gli dice "Piacere di conoscerti, posso chiamarti Joe?".
Si parla subito di economia: Biden spiega in tono un po' professorale in cosa consiste il piano di salvataggio economico, e quali sono le differenze tra McCain e Obama. La Palin spiega che il piano di salvataggio riguarda le famiglie e loda gli sforzi "bipartisan" di McCain. Biden interviene descrivendo McCain come inadeguato in campo economico.
La Palin rivolta l'argomentazione contro Obama, ricordando che ha votato per il 96% delle volte secondo le linee guida del suo partito anche quando si è trattato di aumentare le tasse e le spese, poi ricorda i sei mandati di Biden "Rispetto i tuoi anni in Senato, ma gli americani hanno bisogno di energtie nuove".
Biden sembra molto meno animato, limitandosi a ricordare che McCain voleva una maggiore deregulation per Wall Street. La Palin polemizza con la Ifil dicendo "Forse non so rispondere alle domande come vorrebbero i giornalisti o i miei avversari, ma io parlo chiaro direttamente agli americani".
Parlando di economia, Biden cita il ceto medio praticamente in ogni frase, e la Palin ricorda continuamente di appartenere al ceto medio.
Biden poi accusa McCain - chiamandolo John - di voler tagliare le tasse per 300 miliardi di $ alle corporation e non alla classe media. La Palin difende McCain ricordando la sua appartenenza a quella classe e poi loda il piano sanitario del Repubblicano, contro quello di Obama che vorrebbe "dare al governo federale il compito di occuparsi di salute".
Biden ha un momento di riscossa provando a mettere la Palin contro McCain. Ricorda che la Governatrice ha proulgato in Alaska una tassa sui profitti delle compagnie petrolifere, mentre McCain ora vorrebbe tagliare le tasse a quelle stesse compagnie. La Palin non replica direttamente, ma parla della necessità degli Usa di essere indipendenti in campo energetico. Biden annuisce.
Come ultima domanda in tema economico, viene chiesto ai due candidati quali sacrifici bisognerà fare per sostenere il piano di salvataggio che costerà 700 miliardi. Biden qui è più convincente, ammettendo che bisognerà rivedere le cifre promesse da Obama in assistenza alle nazioni straniere. La Palin invece non è in grado di fare nemmeno un esempio, e si limita a dire "Non credo che il Senatore McCain abbia fatto promesse che non è in grado di mantenere".
Si passa ad altri temi: i diritti per le coppie gay. Biden è a favore, la Palin fa una premessa per dire di essere tollerante e comprensiva verso i gay, ma di ritenere che il matrimonio sia solo quello tra uomo e donna. Biden interviene spiegando che anche lui e Obama sono contro i matrimoni gay.
Si parla di Iraq, un tema che tocca entrambi i candidati, che hanno figli in procinto di partire. La Palin ricorda che Biden ha votato a favore della guerra, Biden replica spiegando che lui e Obama metteranni fine alla guerra, mentre McCain ha detto "non c'è nessuna fine in vista". La Palin riprende l'argomentazione di McCain affermando che il piano dei Democratici equivale a una bandiera bianca. Ricorda poi che Biden ha definito in passato Obama "impreparato", e che Obama ha votato contro l'aumento di fondi per le truppe. Biden, che appare punto sul vivo, replica che anche McCain ha votato nello stesso modo. Entrambi sembrano riluttanti a parlare dei loro figli.
La Palin dice di essere più pro-Israele di Biden, che si rivolge alla conduttrice e dice "Gwen, nessuno nel Senato degli Usa è stato più amico di Israele di Joe Biden".
Biden poi dice di essere a favore di un intervento americano in Darfour, e la Palin è inaspettatamente preparata sull'argomento rispondendo in modo competente.
La Ifil chiede ai candidati come si comporterebbero se dovessero subentrare alla presidenza. Biden appare inorridito "Dio non voglia, sarebbe una tragedia di proporzioni storiche per l'America". La Palin segue la stessa linea, ma aggiunge che continuerebbe il lavoro di McCain.
Il dibattito poi scivola su argomenti più personali. I candidati parlano dei rispettivi punti deboli, e Biden ammette che la sua mancanza di disciplina è causata dalla passione. Poi si parla di sessismo, e Biden ricorda con commozione di essere stato un genitore single e di potersi mettere nei panni di una donna.
Si torna infine a parlare di McCain, il candidato nominato più spesso durante il dibattito. Biden tenta di mettere in dubbio la fama di "ribelle" del Repubblicano, la Palin invece lo difende a spada tratta.
Alle 10.35 il dibattito termina, e i due candidati sono invitati a spiegare come vorrebbero cambiare Washington. Biden assicura rispetto per le idee degli avversari, la Palin dice di non voler aumentare le tasse, al contrario dei Democratici.
Secondo un sondaggio istantaneo della CBS, il 46% degli spettatori del dibattito ha ritenuto vincente Biden, contro il 21% della Palin e il 33% che ha visto un pareggio.
Secondo la CNN, Biden ha vinto per il 51% degli intervistati, la Palin per il 36$.
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