venerdì 7 novembre 2008

McCain's anatomy: i perchè di una sconfitta

da CNN.com
La corsa di John McCain alla Casa Bianca è stata un microcosmo della sua carriera politica e della sua vita, piena di esperienze terribili, ritorni sorprendenti e sul filo del rasoio.
L'ex pilota d'assalto, abbatttuto in Vietnam e preso come prigioniero, ha combattuto fino a martedì notte. Ha riguadagnato il rispetto del Senato dopo essere stato accusato di aver impropriamente aiutato il bancarottiere Charles Keating negli anni '80; è riuscito a tornare in buoni rapporti con la base Repubblicana dopo la sua sconfitta nelle primarie del 2000, e ha rivitalizzato la sua campagna dopo essere stato dato per spacciato fin dall'estate 2007 per mancanza di soldi e di appoggi.
Quello che sarebbe stato il suo più grande exploit - conquistare la Casa Bianca - si è rivelato troppo difficile. D'altrone una vittoria Repubblicana in quello che è stato definito sin dall'inizio un "anno Democratico" è sempre stata improbabile.
Chiunqu fosse stato il nominato del Gop, avrebbe dovuto combattere contro l'eredità di 8 anni di un Presidente Repubblicano diventato impopolare per la guerra in Iraq, i passi falsi come la gestione dell'uragano Katrina e per quella che da una congiuntura sfavorevole si è trasformata in una crisi economica mondiale.
Il Senatore dell'Arizona si è sempre comportato in modo ottimista, ed è cresciuto nei sondaggi per una convention impeccabile e per la scelta popolare della vice, Sarah Palin. Ma ha fatto anche degli errori, che assieme al disincanto per il suo partito, gli sono costati la sconfitta.

Punti di svolta
New Hampshire: a gennaio McCain ha avuto la prima svolta tra le nevi del New Hampshire, dove gli elettori lo hanno trasformato da un candidato destinato alla sconfitta in front-runner. Sbaragliò l'agguerrita pattuglia di candidati Repubblicani - tra cui Mitt Romney, ricco ex Governatore del vicino Massachusetts, e il vincitore dell'Iowa Mike Huckabee - provando a tutti ma soprattutto a se stesso di potercela fare.

Non Hillary: i Democratici non erano gli unici ad aspettarsi una rapida conclusione delle primarie - i Repubblicani si stavano organizzando da anni per combattere con la Senatrice di New York. Non solo questi piani sono andati in fumo, ma il Gop si è ritrovato di fronte un volto nuovo in grado di affascinare le folle. Le lunghissime primarie Democratiche, non solo hanno fatto conoscere Obama a tutto il paese, ma gli hanno consentito di sviluppare reti di sostenitori in tutti gli stati, anche quelli Repubblicani. E i sostenitori sono diventati finanziatori.

George W. Bush: McCain non è mai stato un grande amico del Presidente, ma non ha certo potuto rifiutare un endorsement alla Casa Bianca. La loro foto assieme ha dato il via a migliaia di attacchi . Anche se il Presidente in carica non si è mai visto in campagna elettorale, per i Democratici è stato un gioco da ragazzi ricordare che i due sono compagni di partito.

Parlare chiaro: uno dei punti di forza di McCain è sempre stato il suo rapporto con i media, derivato dall'apprezzamento per la sua abitudine a rispondere a tutte le domande. Ma quando gli è stato chiesto un parere su quanto detto dalla sua sostenitrice Carly Fiorina, e cioè che le assicurazioni sanitarie che rimborsavano l'uso del Viagra dovessero coprire anche il controllo delle nascite, non ha saputo cosa rispondere. Da allora i consiglieri hanno deciso di bandire le conferenze stampa, e McCain è stato costretto a tenere solo discorsi preparati, perdendo l'opportunità di stupire l'uditorio con i suoi interventi a braccio.

La vice: McCain ha scelto come vice la Governatrice dell'Alaska Sarah Palin, vista da alcuni consiglieri come l'unica opportunità di vincere. Per alcune settimane, è sembrata la mossa della svolta, perchè la Palin è salita alla ribalta nazionale portando il Gop in cima ai sondaggi. Ma le inchieste su di lei, le gaffe durante le interviste e i dubbi sulla sua preparazione hanno abbassato ben presto il gradimento della Palin. La stessa reputazione di McCain è stata messa a repentaglio, per quanto riguarda la sua capacità di giudizio. E il suo principale argomento contro Obama - la mancanza di esperienza - è virtualmente sparito dal dibattito.

Risposta alla crisi: chiedete ai Repubblicani quand'è che hanno capito che avrebbero perso, e tutti indicheranno la decisione di McCain di sospendere la campagna elettorale all'aggravarsi della crisi economica. Questo, e il fatto che McCain aveva malauguratamente detto mesi prima di non essere preparato in terreno economico. Ma la sua decisione di fermarsi davanti alla crisi è stata il colpo di grazia, e ha sollevato dubbi sulla sua capacità di leadership.

John McCain non è mai stato il favorito, ma non è neanche partito sconfitto. Alcune cose non dipendevano da lui, alcuni danni se li è procurati da solo. Forse - vista la sua storia personale e le circostanze - non avrebbe potuto prendere altre decisioni, ma queste decisioni gli sono costate la sconfitta.

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Un elemento non da poco è stata la crisi economica.

A prescindere dal tentativo (maldestro) di sospendere la campagna, in generale per il 60-70% degli elettori l'argomento più importante era ed è tuttora l'economica.

Ogni volta che Bush apriva bocca per rassicurare, le borse scendevano. Bush e l'economia hanno inferto un colpo notevole alle aspirazioni di McCain.

Obama avrebbe probabilmente vinto lo stesso, ma non con tale margine. L'Ohio è stato duramente colpito dalla crisi. E lì Obama ha vinto con 2% di margine appena.


La crisi è tuttora il "top issue" e su questo Obama sarà misurato a breve termine (anche se nel discorso ha cercato di parlare di visione a lungo termine, oltre il primo mandato).
E non sarà facile. I soldi non ci sono. Il debito è alto. Il PIL è sceso.
Entrambi i candidati hanno fatto promesse sull'economia poco realizzabili.

Marco.

Anonimo ha detto...

Aggiungo, anche se fuori tema sulla sconfitta di McCain.

Ero all'estero quella notte e potevo scegliere tra CNN, RaiUno e altre emtittenti europee.

RaiUno l'ho depennata subito. A parte il destrorso Vespa, i presenti erano noiosi e disinformati (oltre che disinformanti).

E son rimasto su CNN, nonostante le tonnellate di pubblicità.
La vittoria non era in dubbio, ma i commenti e le analisi grafiche erano impareggiabili.

Marco

Anonimo ha detto...

Un sentito ringraziamento all'autore di questo blog per l'anno (e più) di informazione che ci ha offerto in maniera impeccabile. Speriamo che Obama, sul quale abbiamo riposto così tanta fiducia nei mesi trascorsi, non deluda le aspettative, non si lasci schiacciare dal peso delle responsabilità, e si riveli un Presidente capace di agire per quanto è stato formidabile nell'ispirare ispirare milioni di persone, me compreso, da quella Convention di Boston, nel 2004, sino ad oggi.

m.

G. ha detto...

Anch'io ho seguito le elezioni sulla CNN ma ho dato un'occhiata anche alle trasmissioni italiane. Lo speciale di La7 era penoso, per contenuti e ospiti, su Porta a porta concordo totalmente con Marco. Matrix era l'unico guardabile, non foss'altro perchè si collegavano in continuazione con la CNN e perchè c'erano molti servizi di approfondimento