Le gaffe di McCain
Decisamente più serio l'errore in cui è incappato in un'intervista alla ABC. Quando il giornalista gli ha chiesto di spiegare le differenze tra la sua politica economica e quella dell'amministrazione Bush, McCain ha spiegato di voler chiudere le agenzie governative inutili e interrompere la dipendenza dal petrolio straniero, ma soprattutto di voler discutere con le parti in causa su ogni argomento. L'intervistatore lo ha pressato, chiedendo se tra la materia di discussione ci sarà anche l'aumento delle tasse. McCain, che ha sempre detto di non voler aumentare le tasse, ha risposto "Certo, discuteremo su tutto. Io ho le mie posizioni, ma nessuna ipotesti è da scartare". Immediatamente i Democratici hanno coniato slogan ironici sulle promesse di McCain.
Infine c'è Paris Hilton, come tutti i media mondiali hanno mostrato. L'ereditiera "famosa perchè è famosa", che McCain aveva messo a confronto con Obama nell'ormai celebre spot "Celeb", ha risposto con un altro spot, in cui afferma ironicamente di volersi candidare, accusa McCain di essere "la celebrità più vecchia del mondo", e rassicura gli americani "Sono pronta a comandare".
La Clinton torna alla ribalta
Hillary Clinton si appresta a tornare a fare campagna per Obama, ma questo non deve far pensare che le acredini della campagna elettorale si siano placate. La Clinton, secondo alcuni insider, ancora non è convinta della vittoria di Obama e per questo non vorrebbe esporsi più di tanto. Ma soprattutto è la convention a dividere i due contendenti: la Clinton vuole che i suoi supporter abbiano lo spazio adeguato nella festa Democratica, e ha chiesto che si provveda ad una votazione con il suo nome sulla scheda assieme a quello di Obama, anzichè la prevista proclamazione. La Clinton potrebbe anche rinunciare, a patto che il suo ruolo venga riconosciuto pubblicamente durante la convention, in un modo o nell'altro. Sullo sfondo, resta la questione economica: mentre Hillary ha provveduto a raccogliere per Obama la cifra che avevano pattuito, il nominato ancora non ha adempiuto all'impegno preso di aiutare la ex rivale a pagare i debiti contratti in campagna elettorale.
Inoltre Bill Clinton, in un'intervista, si è mostrato scettico sulle qualità di leader di Obama.
In un comunicato congiunto, Obama e la Clinton hanno comunque affermato di stare lavorando insieme per trovare una soluzione valida per la convention. L'impasse potrebbe essere risolta concedendo a Bill Clinton di parlare dal palco.
I sondaggi della settimana
Sono tre gli ultimi sondaggi nazionali proposti, e i risultati sono quasi identici. AP e Ipsos danno Obama al 47% e McCain al 41%. Il sondaggio prende in esame anche i risultati delle elezioni per il Congresso, e in questo caso i Democratici hanno il 53% e i Repubblicani il 35%: quindi molti Democratici hanno dubbi su Obama e addirittura potrebbero votare McCain.
TIME dà invece Obama al 46% e McCain al 41%, quest'ultimo è però in rimonta sul tema dell'economia.
Per CBS News Obama è al 45% e McCain al 39%, con un 13% di indecisi.
Altri sondaggi su Florida e Ohio mostrano una situazione piuttosto equilibrata, con un gran numero di indecisi che hanno espresso critiche piuttosto pesanti riguardo l'impegno e la capacità dei due candidati.
4 commenti:
Da segnalare anche lo scoppio del conflitto tra Georgia e Russia che potrebbe favorire, al di là delle gaffe, il guerrafondaio McCain.
Democratico
E' come la guerra in Cecenia, quel tipo di conflitto che agli Usa non interessa e in cui non interverrà perchè non può pestare i piedi alla Russia.
Se guardi oggi le prime pagine dei giornali americani e le home page dei siti internet, la notizia più importante è Edwards che confessa di aver tradito la moglie, alla guerra in Ossezia sono dedicati solo trafiletti
In effetti sono ben altri gli scenari esteri che contano. Ad esempio temo, da qui a novembre, un " coup de théâtre " di Bush. Tipo la cattura, del già catturato, Obama o qualche mossa a sorpresa in Irak.
Fortunatamente l'informazione USA, a differenza di quella italiana, non è controllata dal Governo e i giornalisti non sono (in stile RAI e Mediaset) dei zerbini che raccontano le balle che fanno comodo alla maggioranza.
Democratico.
degli zerbini ;-)
Democratico
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