Davanti a più di 80.000 persone nello stadio Invesco Field di Denver, Barack Obama ha accettato la nomination Democratica con un discorso che è un appello a voltare pagina rispetto agli 8 anni di Bush, e allo stesso tempo un duro attacco a McCain.
"John McCain ha sostenuto il 90% delle decisioni di Bush. Voi accettereste un cambiamento del 10%? Io no".
Come gli chiedevano in molti, Obama è apparso più concreto nell'affrontare i temi della campagna elettorale, in modo particolare l'economia e la crisi energetica ("nei prossimi dieci anni metteremo fine alla dipendenza dal petrolio mediorientale") pur non rinunciando ai toni retorici che gli sono propri ("Il cambiamento avviene perchè la gente lo vuole e si alza per sostenere nuove idee e nuovi leader", "America, siamo migliori degli ultimi otto anni").
Obama ha descritto McCain come "fuori sintonia" con i problemi degli americani "Non è che a John McCain non interessino i problemi dell'America, è che non li capisce. Il suo consigliere economico ha detto che l'economia sta facendo grandi progressi, e che l'ansia degli americani è solo 'recessione mentale' perchè siamo una nazione di frignoni"
Obama ha parlato anche della guerra in Iraq attaccando McCain sul tema in cui il Repubblicano appare più forte - tattica insolita per un Democratico. "Quando McCain pensava già ad attaccare l’Iraq, subito dopo l’11 settembre, io mi sono opposto alla guerra, nella convinzione che ci avrebbe distratto dalla reale minaccia del terrorismo. E quando McCain pensava che in Afghanistan sarebbe stata una passeggiata, io ho detto che avevamo bisogno di mandare altre truppe per portare a termine la guerra contro i terroristi che ci avevano attaccato e ho detto chiaro che dovevamo fare fuori Osama bin Laden ovunque e a qualunque costo. McCain dice che andrà a prenderlo inseguendolo fino alle porte dell'inferno, peccato non siano andati a cercarlo nelle caverne in cui si nasconde" ma ha tenuto a precisare "Non avrò esitazioni a difendere questo Paese e, se necessario, invierò le nostre truppe ma con una missione chiara e il sacro impegno di dare a loro l'equipaggiamento di cui hanno bisogno in battaglia e l'assistenza che meritano quando torneranno a casa".
Obama non si è tirato indietro riguardo le perplessità che la sua candidatura genera "Dicono che la nostra insistenza sui grandi temi sia solo un cavallo di Troia per aumentare le tasse e abbandonare i valori tradizionali. Non è una sorpresa. Se non hai idee nuove cerchi di spaventare gli elettori. Se le vostre speranze sono state deluse in precedenza, allora meglio affidarsi a quello che già conoscete. Lo capisco".
Ha anche risposto all'accusa di non essere patriottico "Il patriottismo non ha partito. Amo questo paese così come lo ama John McCain. Gli americani che hanno combattuto non l'hanno fatto per i Democratici o per i Repubblicani, ma per l'America. Ho una notizia per te, John McCain, noi tutti mettiamo l'America al primo posto"
Entusiasti i commenti di Hillary Clinton e del premio Pulitzer Carl Bernstein, che ha paragonato il discorso di Obama a quello di Kennedy nella convention del 1960.
Molto duro il commento di McCain "Quando i fuochi d'artificio finiscono e non c'è più niente da dire, Obama rimane impreparato a fare il Presidente".
In precedenza, Al Gore era salito sul palco paragonando l'importanza di queste elezioni a quelle del 2000, e ironizzando su McCain "La stessa politica ancora una volta? Ehi, io credo nel riciclo ma questo è ridicolo".
venerdì 29 agosto 2008
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