La Governatrice dell'Alaska e candidata Repubblicana alla vice presidenza Sarah Palin è colpevole di abuso di potere per aver cercato di far licenziare suo cognato dalla polizia dello stato, facendo pressioni su un suo sottoposto. A stabilirlo è la commissione d'inchiesta parlamentare dell'Alaska, che dopo aver ascoltato tutte le persone coinvolte (compreso Todd Palin, accusato di complicità) ha rilasciato un rapporto di 236 pagine con le conclusioni. La Palin è invece stata assolta dall'accusa di aver indebitamente licenziato il commissario alla pubblica sicurezza Walter Monegan: era suo diritto farlo.
La commissione ha comunque solo una funzione etica, quindi non sono previste pene per la Palin. Il Parlamento dell'Alaska potrebbe emettere una censura nei suoi confronti, ma è improbabile.
Lo scandalo che i media americani hanno ribattezzato "Troopergate" è iniziato un mese prima che la Palin venisse scelta come vice da McCain, dopo il licenziamento di Monegan. L'ex commissario aveva accusato la Palin di averlo rimosso perchè lui si era opposto al licenziamento di Michael Wooten, agente statale ed ex marito della sorella della Governatrice. La separazione tra Wooten e la sorella della Palin era stata particolarmente movimentata, e l'uomo era stato accusato di aver maltrattato la moglie e di aver minacciato di morte il padre della donna. Wooten si era reso inoltre protagonista di numerose violazioni del regolamento mentre era in servizio, e proprio basandosi su questi eventi la Palin ne aveva chiesto la testa.
Una vicenda essenzialmente privata è quindi diventata publica ed ha assunto un'importanza nazionale quando la Palin è stata nominata alla vice presidenza. Che la vicenda fosse una spada di Damocle sulla campagna Repubblicana si sapeva sin dal momento della nomina, tanto è vero che quando - alla fine di luglio - la vicenda era venuta a galla, il nome della Palin sembrava definitivamente uscito dalla lista dei candidati, e come conseguenza nei sondaggi l'Alaska sembrava tendere verso i Democratici.
Dopo la nomination, il Gop ha chiesto alla commissione parlamentare di affrettare le conclusioni dell'inchiesta in modo da avere una sentenza prima delle elezioni, ma probabilmente si aspettavano un esito diverso. Secondo la commissione, la Palin ha indebitamente adoperato una condotta irregolare creando conflitti di interessi tra i subordinati e ha permesso che suo marito Todd usasse le risorse e l'autorità del Governatore per contattare i sottoposti e fare pressioni, comportamento continuato nel tempo.
Venuta a conoscenza della sentenza, la Palin ha dichiarato "Se leggete il rapporto, vedrete che non c'è niente di illegale o immorale nel sostituire un membro del gabinetto. E' stato condotto un processo ad opera di una parte politica, e da quei legislatori che si sono opposti a tutto quello che ho fatto da governatrice. Ora il processo è finito e si è scoperto che licenziando il commissario non ho fatto nulla di illegale".
Anche il campo di McCain ha sostenuto le posizioni della Palin accusando gli inquirenti di partigianeria politica: "La sentenza di oggi dimostra che la Governatrice Palin ha agito nella sua corretta autorità sostituendo Walt Monegan. Questa sentenza dimostra anche una cosa che abbiamo sempre sostenuto, e cioè che l'inchiesta è stata condotta da sostenitori di Obama e che i Palin avevano ragione ad essere preoccupati del comportamento violento e pericoloso dell'agente Wooten. Poichè è stato impossibile trovare prove dell'accusa originaria di Monegan, la Commissione ha condotto un'argomentazione tortuosa per trovare una colpa senza basi nella legge e nei fatti".
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