Che il clima della campagna elettorale si stia surriscaldando è ormai un dato di fatto. Una settimana fa un collaboratore di McCain aveva detto, ufficiosamente, che gli ultimi trenta giorni sarebbero stati "molto aggressivi", ma forse le previsioni erano troppo ottimiste se addirittura Karl Rove - l'autore delle "campagne d'odio" di George W. Bush e delle vittorie congressuali del Gop - ha accusato McCain di essersi "spinto troppo in là" in alcuni spot contro Obama.
Le conseguenze sono ai comizi di McCain e Sarah Palin è sempre più frequente sentire frasi violente e minacciose contro Obama. In Florida tra il pubblico di un rally della Palin si è sentito un uomo invocare distintamente l'assassinio di Obama, senza che la candidata dicesse niente. In Minnesota, invece, McCain è intervenuto chiedendo "rispetto" per gli avversari. Quando un supporter è intervenuto al microfono dicendosi spaventato da una vittoria di Obama, McCain ha detto "Obama è una brava persona, non c'è da essere spaventati da una sua presidenza", e quando una donna ha definito Obama un "arabo", il Senatore l'ha interrotta "No, signora, è un bravo padre di famiglia con cui però ho delle diversità di vedute", ma questo intervento è stato accolto dalla freddezza e addirittura da qualche fischio da parte dei presenti. Obama ha poi ringraziato McCain.
John Lewis, paladino dei diritti umani e deputato della Georgia, ha accusato i Repubblicani di condurre una campagna di odio razziale simile a quella del segregazionista George Wallace negli anni '60 e '70. "McCain e Palin stanno seminando odio e divisione", anche se poi ha ammorbidito i toni delle sue accuse. Obama ha preso le distanze dalle accuse, anche se ha ammesso che Lewis ha ragione nel denunciare il clima d'odio creato dal Gop.
Intanto, come in ogni elezione presidenziale, torna il tormentone dei (presunti) brogli elettorali. Il particolare sistema di voto americano, che non prevede l'iscrizione automatica nelle liste elettorali ma la registrazione volontaria, fa sì che ogni quattro anni intoppi burocratici di diverso tipo funestino la vigilia del voto. A quanto risulta dalle denunce in alcuni stati chiave come Michigan, Ohio, Virginia e Kentucky - in cui le operazioni di voto sono già partite per i nuovi registrati - ci sono state delle irregolarità nella registrazione dei nuovi elettori. Poichè non si tratta di errori sistematici ma random, è difficile dire se influenzeranno i risultati, anche se la stragrande maggioranza dei nuovi elettori sono Democratici registratisi per votare Obama, elettori che forse non potranno votare a causa di queste irregolarità. In una contea di New York, invece, nelle schede mandate per posta i candidati presenti sono John McCain e Barack Osama.
Irregolarità di ben altro tipo sono quelle scovate da un'inchiesta della CNN in Indiana e Nevada. In questi casi si tratterebbe di dolo, ad opera della ACORN, un gruppo progressista che ha sostenuto Obama nelle primarie e che è stato cliente di Obama quando era avvocato a Chicago. In Indiana e Nevada, ACORN avrebbe registrato migliaia di nuovi elettori ma le autorità locali hanno ora bloccato la formalizzazione delle iscrizioni, dopo aver scoperto che nella sola cittadina di Gary, su 5 mila moduli presentati da ACORN, oltre la metà presentavano nominativi falsi.
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