Dopo aver assegnato i posti chiave della sua amministrazione, ad Obama resta da sciogliere il nodo delle nomine di livello inferiore ma importanti a livello burocratico e con notevoli poteri.
"Politico" ha stilato una lista di quattro di queste posizioni ancora aperte, che potrebbero riservare delle sorprese vista la particolare situazione di crisi economica e le priorità del programma di Obama.
1 e 2. Direttore della CIA e Direttore dell'Intelligence nazionale
La lista dei papabili per la CIA comprende tra gli altri l'ex deputato dell'Indiana Tim Roemer, già membro della commissione di inchiesta sull'11 settembre; l'attuale vice direttore della CIA Stephen Kappes; l'ex rappresentante Democratica delle commissioni sulla sicurezza, Jane Harman.
Per l'intelligence: l'ex ammiraglio Dennis Blair, lo stesso Tim Roemer e l'attuale numero 2 del DNI Don Kerr.
I due potenti posti dirigenziali per la sicurezza nazionale in cima all'intelligence americana, il direttore della CIA e il direttore dell'Intelligence Nazionale, sono ancora vacanti. Obama sembra cercare candidati che rappresentino un cambiamento rispetto all'amministrazione Bush ma che sappiano navigare nelle acque notoriamente tempestose degli affari interni. Obama sembrava puntare per la CIA su John Brennan, ex direttore dell'antiterrorismo, che però la scorsa settimana ha pensato bene di rilasciare dichiarazioni ambigue riguardo l'uso della tortura, uscendo immediatamente dalla lista di Obama.
Anche se il posto di DNI è più alto in grado, il direttore della CIA ha uno speciale status nella vita politica americana. I nuovi scelti dovranno muoversi nel mondo post-11 settembre e riuscire a difendere l'America non potendo contare più sulla copertura data da Bush alla CIA. Se Obama sarà di parola, verranno aboltie le tecniche di interrogatorio che sfociano nella tortura, e verrà chiuso Guantanamo, ma se si verificherà un nuovo attacco, i due dirigenti dell'intelligence saranno i primi ad essere chiamati in causa. Inoltre queste persone dovranno ideare nuovi modi per perseguire i terroristi, soprattutto se Obama vorrà proseguire la caccia a bin Laden.
3. Segretario al Lavoro
Tra i papabili: la Governatrice del Kansas Kathleen Sebelius, Jennipher Granholm, l'ex consigliera di Bill Clinton Maria Echaveste.
I sindacati, che venivano tenuti poco in considerazione sotto Clinton e sono stati ignorati da Bush, si sono schierati sin dall'inizio per Obama e ora si aspettano di trovare un alleato nel governo.
Non ci si deve aspettare che Obama nomini qualcuno che si opponga alle politiche economiche di Geithner e del consigliere all'economia Larry Summers, come sperano i sindacati, ma Obama potrebbe cercare di far felici le unioni incaricando il nuovo Segretario di portare avanti un piano di aumento dell'occupazione mai visto negli ultimi anni.
Inoltre il Segretario al Lavoro potrebbe avere un ruolo chiave nel piano di salvataggio delle industrie automobilistiche, e questo sembrerebbe favorire la Governatrice del Michigan Granholm. Si tratta comunque di un incarico ingrato, soprattutto visto che il movimento sindacale attualmente è diviso e sembra quasi impossibile mettere d'accordo tutti.
4. Capo dell'Ufficio Tecnologico
La lista: Vinton Cherf, scienziato tecnologico in forza a Google, Julius Genachowski, ex consulente del Federal Communications Commission e consigliere di Obama, il capo della Symantec John W. Thompson.
Al Gore venne preso in giro quando asserì di aver inventato Internet, ma Vinton Cherf è un altro che può affermarlo a testa alta.
Obama ha usato Internet e le tecnologie come nessun altro per arrivare alla Casa Bianca, perciò è normale che cerchi una persona in grado di occuparsi di tutto il settore tecnologico della nuova amministrazione e che sappia trattare con la nuova Federal Communications Commission per arrivare a nuove politiche su Internet (Obama ha detto di voler aumentare la copertura Web in Usa). Un dirigente di Google sembrerebbe l'ideale per questo lavoro, e visto che l'amministratore delegato Eric Schmidt ha già detto di non essere interessato, Cerf sembra in prima linea.
Fonte: Politico
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