La corsa di Hillary Clinton al Dipartimento di Stato continua ad essere disseminata di ostacoli. Dopo aver superati quelli relativi al conflitto di interessi di suo marito Bill - che ha dovuto rinunciare a buona parte delle sue attività per tutto il periodo in cui sua moglie sarà in carica - ora spunta un nuovo problema che potrebbe pregiudicare la conferma della Senatrice. A parlarne è il New York Times, che sta dimostrando una particolare acrimonia verso la candidata che aveva appoggiato nelle primarie. Dopo aver messo in evidenza che il suo curriculum è decisamente inferiore a quello dei suoi predecessori, e che "non parla nessuna lingua straniera non ha mai negoziato un accordo tra due parti in guerra.[...] Insomma, è difficile credere che "la signora Clinton abbia ricevuto per osmosi esperienze di politica estera di prima mano nei suoi 8 anni alla Casa Bianca"." (e pensare che era stato proprio il NYT ad evidenziare l'esperienza della Clinton come motivo per l'endorsement a febbraio), il quotidiano riporta che i Repubblicani sono pronti a chiedere l'annullamento della nomina di Hillary in quanto a gennaio la Senatrice ha votato a favore di un decreto di Bush che aumentava lo stipendio del Segretario di Stato. Ebbene, l'articolo I della Costituzione vieta la nomina al governo di quei membri del Congresso che abbiano votato un aumento di stipendio per la posizione che andranno ad occupare.
C'è tuttavia una scappatoia già usata in diverse occasioni, ad esempio da Bill Clinton per poter nominare Lloyd Bentsen al Tesoro: votare una legge ad personam che abbassi la retribuzione di Hillary mentre è al Dipartimento di Stato.
Il principio è noto come il metodo "Saxbe" dopo che Richard Nixon lo usò per affidare la Giustizia al senatore William Saxbe, ma il primo ad usarlo è stato il Presidente Taft nel 1909 proprio per la nomina del Segretario di Stato.
Intanto è partita anche la corsa a sostituire Hillary nel posto che lascerà al Senato. La legge prevede infatti che non ci sia un'elezione suppletiva per sostituirla, ma che sia il Governatore di New York (lo stato di elezione della Clinton) a nominare un sostituto fino alle prossime elezioni di medio termine. Il Governatore David Paterson sembrava intenzionato a proporre il posto a Bill Clinton, che ha già fatto sapere di non essere interessato. Paterson potrebbe quindi decidere di occupare lui stesso il posto, liberando così quello di Governatore, che ha occupato in sostituzione di Spitzer, dimissionario lo scorso marzo per uno scandalo sessuale (Paterson è un non vedente, ed era il vice di Spitzer). La scelta potrebbe non piacere ai Democratici, che in un primo momento vedevano di buon occhio le dimissioni di Paterson ma che ora temono la candidatura di Rudolph Giuliani. Si è quindi fatta avanti Caroline Kennedy, che ha espresso a Paterson il proprio interessamento al seggio, diventando inevitabilmente la favorita.
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1 commento:
insomma la luna di miele sta finendo e cominciano i problemi di tutti giorni, anche per Obama.
Fra quattro anni tireremo le somme.
Daniele
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