di Andrew Malcolm (Los Angeles Times)
Tutti sanno come la formidabile macchina organizzativa della campagna elettorale di Barack Obama sia stata dominata da molti milioni di piccoli donatori che hanno inviato piccole somme, al di sotto dei 200 dollari, come segno di supporto.
Solo che tutto questo, si è scoperto, non è del tutto vero.
In effetti la base di piccoli donatori di Obama è praticamente uguale in percentuale a quella di George W. Bush nel 2004 - Obama ha il 26% e il grande Satana Repubblicano il 25%. Ovviamente questo è inaccettabile per il pensiero dominante.
Ma l'istituto indipendente Campaign Finance ha proposto uno studio dettagliato sulla base di donatori di Obama, con risultati sorprendenti:
"La leggenda vuole che i soldi dei piccoli donatori abbiano dominato le finanze di Barack Obama" spiega il direttore di CFI Michael Malbin, ammettendo che anche la sua organizzazione è caduta nell'errore "La realtà della raccolta fondi di Obama è ugualmente impressionante, ma è diversa dalla leggenda".
Sommando tutti i contributi dei piccoli donatori (in termini di cifre, non di quote) l'istituto ha scoperto che invece del 50% comunemente riportato nel corso della campagna, solo il 26% dei contributi di Obama fino alla fine di agosto e solo il 24% fino al 15 ottobre proveniva da persone le cui donazioni totali ammontavano a meno di 200 dollari.
La parola chiave è "totali". E dipende da qual è la giusta definizione di "piccolo donatore": qualcuno che ha donato un massimo di 199 $ in totale. O qualcuno che ha donato 199$ in diverse occasioni, arrivando quasi al totale di 4.600$ che è il tetto consentito dalla legge.
Stabilendo che chi ha donato in totale più di 1.000 dollari è un grande donatore, ne risulta che Obama ha ricevuto da questi donatori l'80% di soldi in più di quanto non abbia ricevuto dai piccoli donatori.
Attraverso i canali del partito, Obama ha ricevuto 119 milioni di dollari da veri piccoli donatori. Una cifra impressionante , ma non quanto i 210 milioni di dollari raccolti da finanziatori eccellenti (i cosiddetti "bundlers") e grandi donatori.
"Dopo un'approfondita analisi dei dati della Federal Election Commission" riporta lo studio del CFI "risulta chiaro che i grandi donatori e le donazioni ripetute sono state per le finanze di Obama molto più importanti di quanto noi o qualsiasi altro analista abbia capito in un primo momento".
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