venerdì 17 ottobre 2008

Le pagelle del terzo dibattito presidenziale

di Mark Halperin (TIME)

http://img.timeinc.net/time/daily/2008/0810/obama_mccain_1016.jpg
Barack Obama
Sostanza: intelligente, competente e ansioso di spiegare, come sempre, ma senza andare a segno. Anche se ha dato un'idea generale del suo programma, lo ha fatto senza disturbarsi a lottare per difendere le sue posizioni.
Voto: B

Stile: è apparso stanco e irritabile, e penalizzato da un makeup inefficace. Inizialmente è sembrato distratto e quasi risentito dal dibattito, ma poi ha capito che doveva cambiare registro e diventare più discorsivo e coinvolto. Si è ripreso dopo l'inizio difficile evitando qualsiasi cosa che potesse avvantaggiare l'avversario.
Voto: B-

Attacco: raramente ha attaccato McCain, e quando lo ha fatto è stato indiretto e troppo vago.
Voto: C+

Difesa: imperturbabile ai frequenti attacchi di McCain ma un po' stizzoso nel rispondere alle accuse. Ha provato a difendere le proprie posizioni su sanità e tasse ma non è riuscito a rappresentare una spiegazione completa e alternativa. Facendo affidamento sui sondaggi per scusarsi dei toni negativi della campagna e implicitamente per essere tornato sui suoi passi in materia di finanziamenti ai candidati, è sembrato indifferente cerso il recente scambio di ostilità reciproche, dando la colpa solo all'avversario.
Voto: B+

Giudizio complessivo: durante la prima metà del dibattito, il Democratico ha mostrato spesso i suoi tratti peggiori - snob, superiore, stizzito - e si è comportato come se avesse di meglio da fare, poi è diventato sempre più coinvolto man mano che la serata andava avanti. Non sembrava avere una strategia precisa, ma ha risposto alle domande poco alla volta, quando se le trovava davanti, senza portare avanti un messaggio o un tema. Ha conservato la sua aria imperturbabile e ha avuto pochi momenti degni di nota. Se intendeva conservare la propria leadership, ce l'ha fatta, ma forse a costo di perderne una parte.
Voto: B

John McCain
Sostanza: ha evitato come al solito il politichese, ma è risultato più competente sul suo piano economico, presentando argomentazioni chiare. E' stato bravo anche sui cambiamenti climatici, il commercio, le tasse e le spese. E' stata una performance impressionante da parte di un politico che di solito è più a suo agio nel parlare di temi generali e fare affidamento sulla propria personalità piuttosto che concentrarsi sui dettagli.
Voto: A-

Stile: per 40 minuti è stato amichevole, convincente e anche pungente quando necessario. Ben consapevole di essere in una posizione di svantaggio, si è impegnato duramente per sfruttare tutte le possibilità. Ha mostrato genuina empatia per le conseguenze della crisi economica, per i problemi delle piccole imprese e per l'obesità infantile. Ma ha perso punti nella seconda metà ricadendo nei tic imbarazzanti che lo avevano penalizzato negli altri dibattiti.
Voto: B+

Attacco: ha colpito Obama senza soluzione di continuità, quasi sempre con autorità e non con disperazione. Ha ripetutamente portato la discussione su un indraulico chiamato Joe che ha parlato di tasse con Obama durante una visita del Democratico in Ohio - e ha fatto bene. Ha mostrato di aver studiato bene il programma dell'avversario, a differenza dei primi due dibattti. Ha efficacemente attaccato l'avversario per non aver mantenuto la parola sui finanziamenti alla campagna e per aver rifiutato di tenere eventi pubblici congiunti. A un certo punto però è diventato troppo agitato e ha perso la concentrazione, soprattutto quando ha parlato di Bill Ayers.
Voto: A-

Difesa: drammaticamente ha proclamato "Io non sono il Presidente Bush" con durezza e chiarezza, in uno dei pochi momenti "veri" di questi dibattiti - e la tangibile reazione del pubblico (anche se silenziosa) fa pensare che questa scena verrà riproposta molte volte.
Voto: A-

Giudizio complessivo: durante la prima metà del dibattito, il Repubblicano ha mostrato il meglio di sè - sincero, patriottico, serio, autorevole - senza sembrare vecchio o ansioso. Ha anche segnato alcuni punti nella categoria "cambiamento", contro il candidati che detiene questo tema. E' stato anche chiaro nel messaggio. A suo discapito, però, è diventato più aggressivo e distratto nella seconda metà, e forse ha perso quella chance che gli serviva per cambiare il corso della campagna. Tuttavia, se una maggioranza silenziosa di elettori indecisi ha guardato il dibattito, avrà capito perchè i consiglieri di McCain hanno fede in lui e pensano ancora che possa vincere.
Voto: A-

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