sabato 6 settembre 2008

Un bilancio della convention del Gop

Iniziata sotto pessimi auspici a causa dell'uragano Gustav, la convention Repubblicana è terminata in modo più che positivo. Anzi, proprio il cambiamento di programma dovuto a Gustav ha decisamente migliorato l'immagine del partito e del suo candidato, lasciando ad un ruolo marginale tutti gli altri intervenuti, e soprattutto riducendo la presenza del Presidente Bush, che in origine avrebbe dovuto inaugurare la convention assieme a Cheney, legando le loro immagini a quella di McCain e dando il via alle prevedibili critiche dei Democratici. Invece Bush si è dovuto limitare ad un breve intervento in collegamento, incentrato più che altro sull'uragano, mentre Cheney non si è fatto vedere.
Il centro del palco è stato conquistato da tre donne: Laura Bush, il cui gradimento sovrasta di gran lunga quello del marito, Cindy McCain che è riuscita ad affrontare la folla di delegati nonostante qualche incertezza con il gobbo elettronico, e soprattutto Sarah Palin. Il suo discorso è stato visto da 37 milioni di persone, quasi quanto quello di Obama, milioni di persone curiose di vedere chi fosse la semisconosciuta candidata alla vicepresidenza. La Palin non ha cercato nemmeno per un attimo di piacere a tutti, è partita all'attacco a testa bassa facendosi amare dalla base del partito e odiare dai Democratici. Sarà interessante vedere le reazioni degli indipendenti.

Tra gli altri intervenuti, sono stati pochi i discorsi degni di nota. Rudy Giuliani ha tenuto un "keynote address" interamente dedicato a smontare l'immagine di Obama, contrariamente al keynote dei Democratici che aveva praticamente ignorato McCain.
Tom Ridge e Lindsey Graham hanno parlato del loro amico John McCain, contribuendo a formarne un'immagine ammantata di eroismo. Mitt Romney ha fatto appello ai valori conservatori, ma ha dato l'impressione di non voler strafare, forse perchè deluso dalla mancata candidatura alla vicepresidenza o forse perchè secondo un sondaggio se Obama vincesse, nel 2012 Romney avrebbe la nomination Repubblicana in tasca. Anche l'intervento di Huckabee, solitamente in grado di fomentare le folle, è apparso sottotono.
La palma del momento più imbarazzante va però al discorso di Lieberman. Il Senatore ex Democratico ora Indipendente è stato accolto freddamente dagli ex rivali, e il suo discorso è stat accompagnato da un costante chiacchiericcio disattento della sala. Mentre gli astanti erano interessati a sapere i motivi per cui i Democratici dovrebbero preferire McCain a Obama, Lieberman era ansioso soprattutto di spiegare il motivo del suo appoggio a McCain. A un certo punto, Lieberman ha cercato di coinvolgere la platea Repubblicana in un omaggio a Bill Clinton, identificato come un campione delle politiche bipartisan, con risultati ben poco entusiasmanti.

Il discorso di McCain ha di nuovo elevato il tono della convention. McCain non è mai stato un grande oratore, perciò le aspettative erano piuttosto basse, e invece il Repubblicano ha suscitato l'entusiasmo l'entusiasmo della platea facendo appello ai valori condivisi del Gop ma dicendo di voler portare un cambiamento nel modo di fare politica. Un messaggio forte a cui però non è corrisposta una pari chiarezza riguardo il programma. La piattaforma del partito - in larga parte uguale a quella del 2004 - è stata infatti oggetto di numerosi confronti tra lo staff di McCain e il partito, e il risultato è un compromesso al ribasso in cui McCain ha dovuto rinunciare alle sue posizioni personali su aborto (McCain sarebbe favorevole in caso di stupro, incesto o pericolo di vita per la madre, mentre nella piattaforma si parla di opposizione totale) ed ecologia (l'unico riferimento al riscaldamento globale è in un invito a non drammatizzare).

venerdì 5 settembre 2008

McCain: "Sono io il cambiamento"

La convention Repubblicana si è chiusa con il discorso di accettazione della nomination da parte di John McCain, presentato sul palco dalla moglie Cindy che ha assicurato agli elettori "Potete stare tranquilli se lui è al comando".
Il discorso di McCain non è stato trascinante quanto quello di Obama - e d'altronde lo scenario era molto più modesto dell'Invesco Field di Denver - ma è apparso convincente e rassicurante. McCain non si è fatto mancare niente, nè i riferimenti alla sua fama di "ribelle" del partito nè alla sua prigionia in Vietnam.
"Farò tutto il possibile per lavorare con chiunque voglia migliorare questo paese. Le mie cicatrici sono qui a provarlo. Io non lavoro per il partito, non lavoro per interessi speciali, non lavoro per me. Lavoro per voi. Dobbiamo combattere per ciò che è giusto, non ci nascondiamo dalla storia, facciamo la storia".
Per Obama ha avuto parole di stima "Obama ha il mio rispetto e la mia ammirazione, nonostante le differenze sono più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono, siamo americani". Cosa prevedibile, visto che il ruolo di "cani da attacco" era già stato giocato da Sarah Palin e Rudy Giuliani.
Ricordando sempre il suo passato di prigioniero di guerra, ha detto che proprio la sua esperienza lo porta ad amare la pace, se duratura, ed ha subito lanciato un duro monito alla Russia.
McCain non ha mai nominato Bush, preferendo citare i grandi presidenti Repubblicani, come Lincoln, Theodore Roosevelt e Reagan.

Il discorso di McCain è stato interrotto per un paio di volte da alcuni contestatori, tra pacifisti e veterani di guerra che lo accusano di averli traditi. "Per favore, non fatevi distrarre dai rumori di sottofondo" ha risposto il candidato.

giovedì 4 settembre 2008

La Palin risveglia la convention del Gop

Dopo due giorni in cui la convention Repubblicana, causa uragano Gustav, si era ridotta ad una mera riunione burocratica tra delegati, elevata solo dall'intervento della First Lady Laura Bush e della aspirante First Lady Cindy McCain, la penultima giornata è stata caratterizzata dall'atteso intervento della candidata alla vicepresidenza Sarah Palin.
Intervento atteso perchè è il suo debutto sulla grande ribalta nazionale, perchè c'era curiosità di capire se e come avrebbe affrontato le controversie che la riguardano (ieri addirittura si era arrivato a parlare di una possibile rinuncia) e che stile avrebbe adottato.

La Palin si è dimostrata fin da subito una oratrice abile quanto aggressiva, ha attaccato i Democratici e la stampa e non si è fatta pregare nel difendere la sua famiglia "Nessuna famiglia è tipica. Anche la mia ha avuto gli stessi alti e bassi di ogni altra famiglia. A volte le gioie più grandi portano grandi sfide, e bambini con bisogni speciali ispirano un tipo di amore molto speciale" ha detto, riferendosi al figlio affetto dalla sindrome di Down,

Non ha fatto passare sotto silenzio neppure l'accusa di avere un amante, e ha intimato alla stampa di smettere di gettare fango sulla sua famiglia.

La Palin è poi passata all'attacco del ebrsaglio grosso, Barack Obama, suscitando ovazioni "Fare il sindaco di una piccola città è come fare l'organizzatore civico, ma con la differenza che un sindaco ha vere responsabilita. Ci sono candidati che usano il cambiamento per promuovere le proprie carriere e altri come John McCain che usano le loro carriere per promuovere il cambiamento. Obama ha scritto due autobiografie, ma nessuna legge o riforma significativa".
Ha poi parlato anche dei suoi programmi politici, in particolar modo per quanto riguarda l'energia, promettendo più centrali nucleari, più gasdotti e maggiore attenzione per le fonti di energia pulita e prodotta in USA.

mercoledì 3 settembre 2008

Quello che Bush ha insegnato a McCain

di Joe Klein (TIME)

La donna, una imprenditrice di Denver, assomigliava un po' a Cindy McCain, e perciò fu sconcertante quando annunciò, in un focus group di elettori indecisi condotto dal sondaggista Repubblicano Frank Luntz, che aveva deciso di non votare per John McCain "L'ho sostenuto entusiasticamente nel 2000, ma ha assunto le stesse persone che lo hanno gettato nel fango in quella campagna" ha detto. "E il tono di McCain oggi è molto più negativo".

La maggior parte delle persone non si interessano ai consulenti di un candidato - anche perchè pochi raggiungono la fama di Karl Rove o James Carville. Molti degli elettori che sostenevano McCain nel 2000 ma non oggi hanno lamentele più ovvie: non hanno gradito il modo in cui McCain ha modificato le proprie posizioni per aderire al dogma Repubblicano. Si ricordano che si opponeva ai tagli alle tasse decisi da Bush, mentre ora li appoggia. Si ricordano che era più moderato su temi sociali come l'aborto nel 2000, biasimando gli estremisti di entrambe le fazioni e dicendo che "le persone di buona volontà" sanno arrivare ad un compromesso. Possono essere sorpresi dalla sua bellicosità, che attraversa Iran e Georgia. Tutto questo si riassume in una immagine: McCain che abbraccia - o meglio, si strofina su - George W. Bush. E poi, come ha detto quella donna, l'aspetto più demoralizzante della corsa 2008 di McCain è il fatto di non aver abbracciato solo le politiche di Bush, ma anche il suo modo di fare campagna elettorale.

E' appena finito agosto, il mese in cui tradizionalmente i Repubblicani saltano al collo dei Democratici usando argomenti - a volte validi, il più delle volte pretestuosi - per dipingerli come deboli, elitari o poco patriottici. Questa è una tradizione avviata dalla famiglia Bush: Ronald Reagan non ha mai fatto niente del genere. Lui attaccava i rivali ma sui temi di alta politica. I suoi spot più famosi avevano come slogan "Morning in America" e mostravano immagini meravigliose del paese senza neanche nominare Reagan o il suo rivale del 1984 Walter Mondale.
Ma poi arrivò George H. Bush - o meglio il suo tirapiedi Lee Atwater - a regalarci il primo vero "brutto agosto", nel 1988. Atwater condusse un focus group in new Jersey che servì a convincere la classe operaia Democratica che Dukakis era contro di loro. Peggio ancora, Dukakis venne attaccato per aver sostenuto un piano di riabilitazione dei detenuti che aveva consentito all'assassino Willie Horton di uscire e uccidere di nuovo. Ma la cosa più distintiva era il tono, derisorio e sarcastico, che aprì la strada alla carriera dello speaker radiofonico conservatore Rush Limbaugh.
Atwater morì di cancro nel 1992 prima di potersi confrontare con Bill Clinton, e Bob Dole era troppo galantuomo per farlo nel 1996. Poi arrivarono George W. Bush e Karl Rove - un allievo di Atwater - che inventarono un agosto "vendicativo" nel 2000 e le proteste dei veterani "indipendenti" nel 2004.
Questa estate McCain ha condotto assalti senza freno - dal derisorio spot "Celeb" che accosta Obama a Paris Hilton, a quello in cui accusa Obama "di preferire perdere una guerra piuttosto che le elezioni". (Obama ha provato a rispondere, ma gli attacchi personali non riescono bene ai Democratici).
E settembre sembra cominciare sotto gli stessi auspici, visto che McCain aveva programmato di far parlare alla convention i suoi "cani da punta" Joe Lieberman e Rudy Giuliani.
Alcuni di questi attacchi rientrano nella consuetudine, ma sta di fatto che hanno distolto l'attenzione dei media dal fatto che l'80% degli americani pensa che il paese stia andando nella direzione sbagliata.

Michael Crowley del New Republic ha affermato che quella di McCain è la campagna elettorale più sarcastica della storia. Ha ragione: il sarcastico è tipico di chi disdegna tutti quelli - colleghi in Senato, oppositori politici - che non ritiene coraggiosi come lui crede di essere. Ma McCain si è dimostrato un ribelle a fasi alterne, circondato da lobbysti che influenzano le sue posizioni. E sospetto che questo McCain sia più reale di quello del 2000. Questo è congenitamente oscuro, l'opposto di Reagan - non abbastanza sicuro delle proprie idee, soprattutto in politica interna - per puntare solo su quelle. Invece il suo naturale sarcasmo gli consente di perfezionare il metodo Bush. Tristemente, è lui Mr. Agosto.

Copyright © 2008 Time Inc. All rights reserved.

martedì 2 settembre 2008

Vademecum: il Vicepresidente degli Stati Uniti

Il Vice Presidente degli Stati Uniti (detto VP o Veep) è il primo in linea di successione alla presidenza. La Costituzione prevede che il Vice Presidente diventi Presidente in caso di morte, dimissioni o rimozione del predecessore. Il VP è anche Presidente del Senato e ha diritto di voto in caso di parità. La Costituzione non assegna poteri esecutivi al Vice Presidente, anche se al Presidente è concesso affidargli compiti supplementari.

Il dodicesimo ementamento della Costituzione stabilisce che "nessuna persona ineleggibile alla carica di Presidente sia eleggibile come Vice Presidente", perciò gli ex Presidenti con due mandati alle spalle non possono diventare VP. Il Vice Presidente non ha limiti di mandati, ma deve essere un cittadino americano di nascita di almeno 35 anni, deve aver vissuto in USA per almeno 14 anni e deve avere i requisiti di eleggibilità del Presidente.
La Costituzione vieta che Presidente e Vice Presidente provengano dallo stesso stato, ma questo è valido solo in teoria: George W. Bush e Dick Cheney sono entrambi del Texas, ma prima delle presidenziali del 2000 Cheney ha preso la residenza in Wyoming.

I candidati alla vicepresidenza vengono formalmente nominati dalla convention quadriennale del partito, dopo la nomina del candidato alla presidenza. La regola vorrebbe che i delegati della convention votassero i candidati così come avviene per il nominato alla presidenza, che in teoria non avrebbe particolare potere nella fase di scelta.
La consuetudine, però, da molti anni ha affidato al nominato la responsabilità di scegliere - prima o durante la convention - il suo running mate, e i delegati hanno il mero compito di ratificare la scelta. L'ultimo candidato presidenziale a non scegliere il vice è stato il Democratico Adlai Stevenson nel 1956.

Il ruolo e i doveri dei Vice Presidenti dipendono molto dal tipo di rapporto che esiste con il Presidente, ma di norma hanno il compito di consiglieri, hanno un portavoce nominato dall'amministrazione e ricoprono il ruolo di Presidente della Board della NASA e dello Smithsonian Institution. Hanno inoltre diritto ad un aereo (l'Air Force Two)

La Vicepresidenza è stata spesso vista come un ruolo minore, tanto che il primo Vice Presidente (poi Presidente a sua volta) John Adams disse che era "il più insignificante compito mai concepito dall'immaginazione umana", e il 28° VP Thomas Marshall coniò il motto "C'erano due fratelli, uno partì per mare, l'altro divenne Vice Presidente. Non si seppe più niente di nessuno dei due".
Tuttavia il ruolo è cresciuto nel XX secolo soprattutto grazie a Franklyn D. Roosevelt, che rese partecipe il VP alle riunioni di gabinetto. Richard Nixon, sotto Eisenhower, ebbe anche il compito di presiedere il gabinetto in alcune circostanze. Jimmy Carter stabilì che il VP avesse un ufficio nell'ala ovest della Casa Bianca.

Il 25° emendamento stabilisce che se il Presidente muore o diventa impossibilitato a svolgere il suo compito, "i poteri e i doveri" passano al vice. Inizialmente la Costituzione non specificava se il vice dovesse diventare Presidente a tutti gli effetti o solo un facente funzioni. La questione venne risolta da John Tyler che, succedendo a Harrison morto nel 1841, giurò da Presidente e lo divenne a tutti gli effetti. Fino alla ratifica del 25° emendamento (1965) la Costituzione non prevedeva il modo di sostituire un Vice Presidente fino alle elezioni successive: nel 1963 infatti quando Johnson subentrò a Kennedy attese le presidenziali dell'anno dopo per nominare il nuovo VP.
Il 25° emendamento prevede invece che qualora il Vice Presidente dovesse morire o lasciare l'incarico, spetta al Presidente nominare un sostituto, che sarà sottoposto al voto della Camera (è successo nel 1973, quando Spiro Agnew si dimise e venne sostituito da Ford).
L'emendamento stabilisce infine che il VP diventa presidente "pro tempore" in caso di disabilità temporanea del Presidente (sezione 3), ma prevede anche (sezione 4) che il Vice Presidente e la maggioranza del gabinetto possano dichiarare l'incapacità el Presidente. La sezione 4 non è mai stata invocata, mentre la 3 è stata utilizzata una volta da Ronald Reagan, quando nel 1985 si sottopose a un intervento per asportare un tumore dal colon, e due volte (2002 e 2007) da George W. Bush per delle colonscopie che richiedevano la sedazione. Nixon sostituì informalmente Eisenhower per un periodo di alcune settimane.
Alcune curiosità: nove Vice Presidenti sono succeduti alla presidenza (tra i più famosi Theodore Roosevelt, Harry Truman, Lyndon Johnson, Gerald Ford) per morte o dimissioni del predecessore. Quattro sono stati eletti alla Presidenza immediatamente dopo aver servito da VP, mentre uno (Nixon) è stato eletto anni dopo aver lasciato la vicepresidenza.
Franklyn D. Roosevelt ha avuto tre diversi vice. Il relatore al Senato del 25° emendamento fu Birch Bayh, padre di Evan Bayh che quest'anno è nella lista dei possibili candidati alla vicepresidenza.

lunedì 1 settembre 2008

Il programma della convention Repubblicana (prima di Gustav)

L'immagine “http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/thumb/c/c8/2008_Republican_National_Convention_Logo.jpg/150px-2008_Republican_National_Convention_Logo.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.
L'incognita Gustav aleggia sulla convention del Gop. L'uragano che ha travolto già la Louisiana ha rovinato i piani per il congresso Repubblicano, che doveva cominciare oggi a St. Paul. Almeno la prima giornata è stata cancellata, restano confermati solo appuntamenti di ordinaria amministrazione. Oggi ci sarebbe dovuto essere l'intervento di George W. Bush e Dick Cheney, ma entrambi hanno dato forfait.
Ancora tutto da decidere per martedì e mercoledì, mentre per la giornata di chiusura si pensa ad un intervento via satellite di McCain, che insieme a Sarah Palin visiterà le zone colpite dal tornado. McCain ha poi ricordato che sarebbe inopportuno festeggiare mentre una parte del paese è alle prese con il dramma. Di seguito, quello che era il programma originario diffuso in un comunicato stampa dal Gop.

Ogni giornata ha come tema una frase di McCain

1 settembre: "L'amore per il paese è un altro modo di esprimere l'amore per i propri vicini"
Aprirà la convention un Democratico, il Senatore Joe Lieberman, seguito dal Governatore della California Arnold Schwarzenegger e da quello del Minnesota Tim Pawlenty.
Nel corso di questa giornata parleranno (Gustav permettendo) il Presidente George W. Bush, sua moglie Laura e il vicepresidente Dick Cheney.

2 settembre: "Se trovi che il tuo paese abbia dei difetti, miglioralo. Se sei deluso per gli errori dei tuo governo, agisci per correggerli".
L'ex sindaco di New York Rudy Giuliani terrà il keynote address, nello stesso giorno parleranno i Governatori di Utah, John Huntsman, e delle Hawaii, Linda Lingle. Parteciperanno anche Tom Ridge, il vice governatore del Maryland Michael Steele e gli ex rivali McCain alle primarie Fred Thompson e Mike Huckabee. Inizialmente era previsto per questa giornata l'intervento di Sarah Palin, che slitta al giorno successivo.

3 settembre: "I giorni migliori dell'America devono ancora venire".
E' il giorno di Cindy McCain e di Sarah Palin, che terrà il discorso di accettazione della nomination alla vicepresidenza. Parlerà anche Mitt Romney, il principale competitor di McCain alle primarie.

4 settembre: "Il prossimo presidente avrà il compito di costruire e rafforzare la pace globale fondata su sicurezza, libertà, opportunità, prosperità e speranza".
E' il giorno di chiusura della convention, con interventi delle persone più vicine a McCain, il Governatore della Florida Charlie Crist, il Senatore Sam Brownback e la Senatrice Lindsey Graham. A chiusura della convention, John McCain terrà il discorso di accettazione della nomination.

domenica 31 agosto 2008

Governatrice, riformatrice e madre, un profilo di Sarah Palin

di Jim Carlton (Wall Street Journal)

Quando una mamma come tante altre che accompagnano i figli a hockey, Sarah Palin, si candidò a Governatore dell'Alaska nel 2006, non solo fece piazza pulita del Governatore Repubblicano in carica, ma anche di tutto l'establishment del suo stesso partito - proclamando di voler ripulire un sistema politico sconvolto da un'indagine federale per corruzione.
Dopo la vittoria, la popolarità della Palin crebbe man mano che licenziava i collaboratori con stretti legami con le lobby. La Palin ha dimostrato lo stesso coraggio andando contro le compagnie petrolifere dell'Alaska, costringendo i principali produttori a costruire nuove condutture senza aumentare i prezzi.

John McCain è stato sicuramente attratto da questa immagine quando ha scelto la Palin come prima donna in un ticket presidenziale Repubblicano.
La 44enne Sarah è madre di 5 figli, è stata sindaco di Wasilla (8.500 abitanti) ed ha vinto il concorso di Miss Wasilla. E' stata anche in copertina di Vogue.
Anche se l'Alaska ha solo 700.000 abitanti, è di grande importanza perchè contiene alcune delle più grandi risorse minerali del mondo, comprese le più grandi riserve di petrolio degli USA.
Prima di essere selezionata come vice, la Palin era stata informalmente consultata da McCain sui temi energetici, eaveva parlato al Senatore della necessità di trivellare più posti in Alaska.

Ma l'amministrazione della Palin non è stata priva di controversie. E' nato uno scandalo dopo il licenziamento del commissario alla Pubblica Sicurezza dello stato, Walt Monegan lo scorso luglio. Monegan ha dichiarato che la Palin e il marito avevano fatto pressioni su di lui affinchè rimuovesse dal suo posto un agente statale che era un ex cognato con cui lei e la sua famiglia aveva litigato. La Palin nega, affermando di aver licenziato il commissario per dare un nuovo corso, e che gli aveva offerto un altro posto che lui aveva rifiutato.
Il caso nasce da un difficile divorzio tra l'agente, Mike Wooten, e la sorella minore di Sarah Palin, Molly. Nel 2005 la Palin accusò Wooten di aver minacciato Molly e loro padre, e di aver compiuto atti contro la legge, come usare un taser contro il figliastro di 10 anni, o di aver sparato a un alce senza permesso.
Le indagini interne della polizia confermarono l'accusa riguardante il taser e l'alce, ma non il resto. Lui fu sospeso per 10 giorni e non rilasciò commenti.
Molti sostenitori della Palin sostengono che dietro questo scandalo ci sia la vecchia classe politica dell'Alaska, invidiosa del successo di questo anno e mezzo di governo.
Ma il nuovo commissario, Charli Kopp, si è dimesso dopo sole due settimane dopo la scoperta di un'accusa di molestie sessuali durante il suo precedente incarico. La Palin, in una conferenza stampa, ha detto di non essere a conoscenza delle accuse e ha chiesto scusa.
Attualmente l'avvocatura di stato ha avviato un'inchiesta su quello che è stato definito Troopergate.

Nata in Idaho e cresciuta in Alaska tra caccia e pesca, la Palin ha la fama di moralizzatrice. Nel 2004 si dimise da presidente della Commissione Energetica come protesta perchè il presidente del partito in Alaska aveva al tempo stesso un seggio in commissione. Alla fine il funzionario fu costretto a dimettersi e a pagare una multa di 12.000$.
Quando era candidata contro il Governatore in carica, la Palin denunciò di aver ricevuto una telefonata minacciosa da parte di Ben Stevens, figlio del potente Senatore dell'Alaska Ted Stevens.
Successivamente i due Stevens e altri importanti politici dell'Alaska sono stati coinvolti in un grosso scandalo per tangenti.
Appena eletta, ha fatto vendere l'aereo usato dai suoi predecessori e ha rinunciato alla scorta. Ogni giorno fa la pendolare da Wassilla per circa 45 miglia. Le sue disavventure e ritardi cronici dovuti alle condizioni delle strade sono diventati quasi leggendari.

Una delle priorità della Palin è stata far costruire una nuova condotta per il gas naturale dai giacimenti di Noth Slope. Scontratasi, come il suo predecessore, con il rifiuto delle principali industrie petrolifere, la Palin si è rivolta all'estero, proponendo un accordo vantaggioso a un'industria canadese. A quel punto le compagnie dell'Alaska hanno ceduto alle proposte della Governatrice.
La Palin ha però suscitato molte polemiche soprattutto tra gli ambientalisti per il suo supporto alla caccia ai lupi, che era proibita per legge dal 1996. La Palin si è giustificata dicendo che riaprire la caccia ai lupi consentirà di aprire nuove riserve per alci e caribù.

Ad aprile la Palin era stata invitata a tenere un importante discorso a Dallas, in Texas, mentre era incinta di 8 mesi. Prima del discorso sentì delle contrazioni e i medici le sconsigliarono di stancarsi. Lei invece tenne il discorso e scappò talmente velocemente che il Governatore del Texas chiese, seccato, se non volesse partorire lì. Partorì invece all'aeroporto di Anchorage, appena tornata in Alaska, e ha dato alla luce Trig, a cui era stata diagnosticata la sindrome di Down.