mercoledì 10 dicembre 2008

Lo scandalo Blagojevich sfiora Obama

Nella conferenza stampa seguita all'arresto del Governatore dell'Illinois, il Procuratore Patrick Fitzgerald ha ripetutamente affermato che Obama non ha nulla a che vedere con il complesso meccanismo criminale messo in atto da Blagojevich e dai suoi accoliti, ma evidentemente il neo-presidente non può essere contento di vedere il proprio stato di elezione e persone collegate a lui finire in uno dei maggiori scandali politici degli ultimi anni. perciò Obama, dopo un incontro con Al Gore a Chicago, ha affrontato la questione con un laconico comunicato "Non ho avuto contatti con il Governatore o con il suo ufficio, perciò non ero a conoscenza di quanto stesse accadendo. Come ho già detto è un giorno triste per l'Illinois. A parte questo non credo che per me sia appropriato fare altri commenti", e successivamente ha chiesto le dimissioni del Governatore. David Axelrod ha invece dovuto smentire una sua affermazione del mese scorso, in cui lasciava intendere che Obama e Blagojevich avessero parlato a proposito del seggio al Senato lasciato vacante dal neo Presidente.
Ma la questione del seggio è solo una delle accuse contro il Governatore, la cui amministrazione è sotto indagine da anni: Blagojevich avrebbe messo in piedi un sistema di corruzione atto ad estorcere contributi per la campagna elettorale persino dai fondi di un ospedale infantile, convincere i proprietari del Chicago Tribune a licenziare editorialisti poco gradite in cambio di aiuti al giornale, e infine chiedere soldi e favori (anche al team di Obama) per la nomina del nuovo Senatore.
Indubbiamente nelle prossime settimane Obama dovrà tornare a commentare l'inchiesta, mentre il suos taff proverà a distanziarlo da un uomo che il Presidente eletto ha appoggiato nella sua elezione del 2002 e nella rielezione del 2006.
Dalle intercettazioni ambientali dell'FBI risulta che già il 5 novembre, subito dopo le elezioni, Blagojevich ha detto al suo vice di voler contattare il team di Obama per ottenere un posto da ambasciatore o come Segretario alla Salute in cambio dell'assegnazione del seggio ad un candidato gradito "Ho questa cosa che vale oro, e non la darò via per niente" risulta abbia detto nelle registrazioni.
Il 10 novembre Blagojevich ha tenuto un meeting con sua moglie, alcuni aiutanti e una manciata di consiglieri di Washington. In questa riunione Blagojevich appare frustrato per non aver fatto passi avanti nel suo piano, ma non è chiaro se sia riuscito ad entrare in contatto con il team di Obama avendo poi ricevuto un rifiuto o se abbia fallito anche nello stabilire un contatto. Fatto sta che il Governatore si lamenta perchè "I consiglieri mi ripetono che dovrei dare a questo figlio di puttana [Obama] il suo Senatore senza avere nulla in cambio".
L'11 novembre, Blagojevich dice al suo capo dello staff John Harris, anch'egli arrestato, di sapere il nome del candidato preferito da Obama per la sua successione (nome che non è presente nelle intercettazioni), ma si lamenta perchè in cambio della nomina "Non otterrò nulla a parte la gratitudine". Tuttavia non è chiaro se il Governatore parli dopo aver avuto notizie precise dal team di Obama o se si tratti di sue supposizioni.
Per nulla abbattuto, lo stesso giorno Blagojevich programma di creare un'associazione no-profit chiamata 501(c)(4) e di affidarla a qualche personaggio vicino a Obama "Warren Buffet, o uno di questi tizi che lo hanno aiutato su cose simili". In questo modo pensava che Obama e persone a lui vicine potessero "convincere Buffet e altri a mettere, 20, 12 o 15 milioni di dollari nell'organizzazione". A quel punto Blagojevich si sarebbe dimesso da Governatore ed avrebbe preso le redini dell'organizzazione.
Il 12 novembre, Blagojevich incontra un rappresentante del SEIU, il sindacato degli impiegati pubblici, e durante la conversazione spiega di capire che il rappresentate è un "emissario per discutere della candidatura al Senato" e spiega anche a lui l'idea relavita ala 501(c)(4). Il sindacalista non dà risposte precise ma sembra d'accordo.
Il 13 novembre Blagojevich tenta nuovamente di contattare il team di Obama con la storia dell'organizzazione 501(c)(4). In mancanza di un contatto diretto, il Governatore spiega ai suoi accoliti di voler tentare un approccio con un non identificato intermediario che lo potrebbe mettere in contatto con Obama, e si dice convinto che parlare della 501(c)(4) rappresenti un modo efficace per far capire che il suo reale interesse è quello di parlare del seggio al Senato. Anche questo piano però non darà i suoi frutti, e Blagojevich progetta un "piano B", che consiste nel rivolgersi direttamente ai vari candidati al seggio in Senato, chiedendo in cambio della nomina un posto per la moglie nel consiglio di amministrazione di qualche fondazione privata o corporazione "con un sostanzioso salario".
Blagojevich nel corso delle intercettazioni parla di 6 candidati al posto al Senato, chiamandoli per numero e mai per nome. Il quotidiano "The Hill", basandosi sui pochi indizi a disposizione, ha provato a dare un nome ai 6 candidati.
Il n. 1, quello gradito ad Obama, sarebbe Valerie Jarrett, che però 10 giorni dopo le elezioni è stata nominata direttrice delle Relazioni Pubbliche alla Casa Bianca.
Il n.2 potrebbe essere il Procuratore Generale dell'Illinois Lisa Madigan. Al n.3 Blagojevch fa riferimento solo una volta, in merito a un suo progetto non andato in porto: potrebbe essere il deputato Jan Schakowsky ma gli indizi sono troppo pochi. Il n.4 è probabilmente uno dei vice del Governatore, forse Louanner Peters.
Il n.5 è il candidato i cui emissari hanno offerto 1 milione di $ a Blagojevich, e sarebbe quindi l'unico veramente implicato nelle indagini. La ABC ha affermato che si tratta di Jesse Jackson Jr., anche se l'interessato ovviamente nega.
Il n.6 non ha un nome preciso, ma si tratta di un miliardario a cui il Governatore intendeva chiedere aiuto per raccogliere soldi per l'organizzaione 501(c)(4).

Nessun commento: