giovedì 15 gennaio 2009

Dopo 8 anni, Bush e Cheney sono in disaccordo


Nelle ultime settimane il Presidente Bush e il vice presidente Cheney sono stati insolitamente loquaci, partecipando a numerose interviste. Ma dopo otto anni in cui Cheney è diventato il più potente vice presidente della storia americana, i due mostrano per la prima volta delle differenti posizioni, soprattutto su un argomento fondamentale come la risposta agli attacchi dell'11 settembre.
Bush ha difeso le proprie decisioni definendole necessarie per la sicurezza della nazione, ma è apparso riflessivo, pronto ad ammettere gli errori fatti. Ha espresso rincrescimento per non aver riformato le leggi sull'immigrazione e per non aver cercato un accordo con gli avversari politici, e in un'intervista alla ABC ha candidamente ammesso di essere stato "impreparato alla guerra".
Cheney, al contrario, è sicuro di sè fino alla fine. Ha attaccato la Corte Suprema per aver condannato le politiche di Bush sulle detenzioni a Guantanamo, ha criticato il suo successore Joe Biden e ha difeso le forme di interrogatorio estremo considerate da molti una forma di tortura.
"Mi sento molto contento per quello che abbiamo fatto" ha dichiarato al Washington Times "Se dovessi affrontare di nuovo quelle circostanze, mi comporterei esattamente nello stesso modo".
La differenza nei toni, secondo molti esperti, riflette una divergenza di opinioni sulla politica estera del secondo mandato di Bush, che Cheney ha ritenuto troppo "soft". E riflette anche differenti progetti sul futuro: Bush, che ha in mente di aprire un centro di studi politici a Dallas, sta cercando di modificare l'opinione che gli storici avranno di lui, mentre Cheney si prepara a diventare un punto di riferimento dei conservatori sulla sicurezza nazionale.
"Le interviste del Presidente servono a creare una base per gli storici, per valutare in modo differente il contesto delle sue decisioni" ha detto Wayne Berman, consigliere di Bush e amico di Cheney "Cheney invece vive un momento di 'C'è una seria minaccia in corso', e penso che si veda come una specie di Churchill, una sorta di sentinella che invita a tenere alta la guardia".
Nel primo mandato di Bush, sostenuto dal suo fido alleato Donald Rumsfeld, Cheney è stato molto influente nello spingere Bush all'uso della forza militare, ma dopo che il Presidente licenziò Rumsfeld dal posto di Segretario alla Difesa - una decisione che Cheney criticò pubblicamente - il vice presidente è stato scavalcato da Condoleeza Rice in quanto ad influenza di Bush, e si è dovuto piegare ad un approccio più diplomatico con gli "stati canaglia" Iran e Corea del Nord.
Bush e Cheney stanno dando molte più interviste dei loro predecessori. Dan Quayle, l'ultimo vice presidente a non candidarsi alla presidenza mentre ancora in carica, rilasciò solo tre interviste, mentre Cheney finora è già a quota quattro. Reagan e Clinton diedero rispettivamente cinque e sette interviste negli ultimi due mesi in carica, Bush è già a quota dieci.
Pur non essendo un tipo introspettivo, Bush si è dimostrato disponibile a rispondere a tutte le domande, anche quelle che negli otto anni di presidenza ha liquidato come sciocche ("goo-goo questions", domande appiccicose, secondo la definizione del suo primo portavoce alla Casa Bianca Ari Fleischer), e se ha delle critiche verso il suo successore, non le ha espresse pubblicamente. Anzi, mentre Laura Bush si è detta offesa per alcune frasi di Obama verso Bush, il Presidente ha difeso il diritto del suo successore a muovergli delle critiche.

Fonte: New York Times, CNN

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non sorprende il disaccordo.

Cheney è stato il grande orchestratore dietro il pupazzo Bush.

Anche se non sono convinto che dietro l'11 settembre ci fosse il governo degli Stati Uniti, è abbastanza verosimile che ci siano le menti di persone come Cheney e qualche pezzo di servizi segreti deviati....
.... e le lobby delle armi, che hanno guadagnato tanto dalla Guerra al Terrore.

Cheney è molto legato a certi ambienti che gradiscono che ci sia il terrorismo per poterlo "combattere".

Marco

Anonimo ha detto...

a proposito di Bush, lunedì 19, su La7, il film di Oliver Stone "W".