lunedì 29 settembre 2008

Il giorno dopo: il dibattito sul dibattito

C'è una sola cosa più importante che fare bella figura in un dibattito: fare bella figura dopo il dibattito. Molto spesso, decidere chi ha "vinto" un dibattito è molto soggettivo, ed entrambi i candidati possono aspirare ad emergere come vincitori ex post se sanno giocare bene le proprie carte.
La campagna di Obama è sembrata, nelle ore successive il dibattito, quella più attiva già a partire dalla notte tra venerdì e sabato, a criticare con alcuni spot McCain per il fatto di non aver mai citato il ceto medio. Non è chiaro se questi spot fossero destinati al grande pubblico oppure agli opinionisti che avrebbero commentato il dibattito nei giorni successivi.
Dal canto suo, la campagna di McCain ha prodotto alcuni video in cui vengono citate le numerose volte in cui Obama si è detto d'accordo con le posizioni del rivale, un punto che era emerso già nel corso del dibattito.
Questo sforzo, si basa su una convinzione molto diffusa nel mondo politico, e cioè che il giudizio degli spettatori non è indfluenzato tanto da ciò che vedono durante il dibattito quanto da ciò che vedono dopo il dibattito.
McCain, sabato mattina, ha detto al deputato del Mississippi Charles Pickering Jr "Sono un po' deluso dal fatto che per i media sia stato un pareggio, ma immagino che se parlano di pareggio significa che abbiamo vinto noi".
Obama è tornato sull'argomento durante un comizio: "McCain non ha mai detto le parole 'ceto medio' e 'classe operaia'".
Ma le due campagne sono già proiettate al dibattito di giovedì prossimo tra Joe Biden e Sarah Palin e al secondo dibattito presidenziale del 7 ottobre. David Plouffe, manager della campagna di Obama, con la stampa ha cercato di abbassare le aspettative per i prossimi due dibattiti, ricordanto che la Palin è dotata di grande grinta, e che il format del dibattito del 7 ottobre (town-hall meeting) è il preferito di McCain "Sarei felice se ne uscissimo relativamente intatti".

In un ormai tradizionale rito quadriennale, le due campagne hanno passato al setaccio il video del dibattito per cercare un presunto errore fatale da evidenziare: nel 2000 furono gli sbuffi di Gore mentre Bush parlava, nel 1992 fu George H. Bush che guardava di continuo l'orologio durante il dibattito con Clinton. In questo caso, la campagna di McCain si è concentrata sul riferimento fatto da Obama su un braccialetto donatogli dalla madre di un soldato ucciso in Iraq. Obama ha fatto una pausa prima di dire il nome del soldato, come se non lo ricordasse.
La campagna di Obama punta invece su dipingere McCain come rabbioso, e accusandolo di essere stato scortese e irrispettoso verso il suo avversario, non ricambiando i convenevoli.
A prima vista sembrano critiche sciocche e triviali, ma sono proprio il tipo di cose che influenzano l'opinione pubblica e possono condizionare il comportamento di un candidato nei prossimi dibattiti.
Riguardo i rispettivi candidati, le due campagne sono state altrettanto attive: la campagna di Obama ha proclamato che il candidato Democratico ha superato il test da comandante in capo, mentre quella di McCain ha dichiarato che il Repubblicano è riuscito a mettere in evidenza l'impreparazione dell'avversario.
In generale, però, tutti i commentatori sono d'accordo nel dire che il dibattito non sembra aver modificato le dinamiche di queste elezioni.

Tra gli sforzi dei due candidati di apparire vincitori, c'è anche stato un momento particolarmente comico. La campagna di McCain ha prodotto in anticipo un banner Internet con la scritta "McCain ha vinto": il banner è stato pubblicato per errore sul sito del Wall Street Journal già venerdì mattina alle 10, prima che il dibattito avesse luogo e prima anche che McCain decidesse di partecipare, e facendo il giro della rete.

Fonte: New York Times, Washington Post

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo staff di Obama fa ridere... Se pensano che McCain sia sempre favorito nei dibattiti facciano a meno di andarci. Altrimenti stiano zitti perchè continuare a piangere merenda e a mettere le mani avanti è qualcosa di ridicolo. Ma tanto San Obama alla fine certamente ce la farà, sennò che lieto fine è? Patetici...

Anonimo ha detto...

Di patetico c'è solo il tuo intervento.
Mettiti il cuore in pace ma probabilmente sarà eletto un nero.

G. ha detto...

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