lunedì 8 settembre 2008

Per alcuni Democratici, Obama non è abbastanza duro

Per ironia della sorte, ciò che ha consentito a Obama di vincere le primarie rappresenta adesso la più grande preoccupazione per i Democratici: la volontà di presentarsi come un politico nuovo che non vuole sottostare ai comportamenti tipici di Washington, ha affascinato gli elettori ma rischia di farlo cadere sotto i colpi dei Repubblicani.
Obama ha fatto capire in più occasioni di esserne consapevole. Due settimane fa, in un town-hall meeting ad Albuquerque ha spiegato "Dovunque vada, la gente mi dice 'Sono nervoso, i Repubblicani sono così malvagi. Che dobbiamo fare?' Lo hanno fatto con Kerry, lo hanno fatto con Gore, lo hanno fatto con Dukakis. E' il loro modo di fare politica, non sanno governare ma sanno come attaccare gli avversari. Ma sono qui per dire che stavolta non funzionerà"
E pochi giorni fa, dopo la chiusura della convention del Gop, ha ribadito il concetto in New Jersey ad una raccolta fondi promossa dal cantante Bon Jovi "Non ci faremo maltrattare, non ci faremo calunniare, non mentiranno su di noi. Non mi interessa arrivare secondo, l'America non se lo può permettere. Spero che siate tutti pronti per combattere".
Queste le parole, ma i fatti non sembrano soddisfare l'entourage Democratico. Obama ha sempre risposto agli attacchi di McCain, attaccandolo a sua volta soprattutto sull'economia, ma a molti non sembra sufficiente in un momento in cui la campagna elettorale è nella fase calda, la fase in cui John Kerry 4 anni fa perse le possibilità di battere Bush.
E, a partire dalla risposta al famigerato spot "Celeb" di agosto, sembra chiaro che la campagna di Obama non voglia spingersi troppo in là "Di certo non baseremo le nostre strategie sulle preoccupazioni per gli spot sulle tv via cavo" ha detto Bill Burton, portavoce di Obama. Anche nella convention di Denver il compito di attaccare McCain è stato affidato agli speaker di secondo piano, mentre il discorso di Obama e quello programmatico di Mark Warner sono stati quasi interamente privi di riferimenti negativi.

Ma chi ha partecipato alla campagna di Kerry la pensa diversamente "I Democratici sono preoccupati" dice Ted Devine, consigliere della campagna di Kerry "abbiamo vissuto due elezioni molto dure negli ultimi 8 anni, ed è facile perdere fiducia". C'è chi è ancora più critico: le risposte di Obama a McCain - come lo spot in cui si accusa il Repubblicano di essere una copia di Bush - sono ritenute poco efficaci. Molti Democratici vorrebbero attacchi personali a McCain, come accadde con Dole, che minino la sua immagine, che ricordino lo scandalo Keating Five in cui fu coinvolto quasi vent'anni fa, mettano in luce la sua età.
"C'è bisogno di attaccare McCain non solo per il suo appoggio a Bush" spiega un consigliere Democratico "La forza di Obama è stata quella di distinguersi dai politici di Washington, ma è chiaro che adesso tra queste persone c'è frustrazione perchè saprebbero come rispondere agli attacchi ma non possono farlo".
I Democratici avevano preparato anche una campagna pubblicitaria intitolata "Exxon-McCain 08", in cui si dipingeva McCain come alleato dei giganti petroliferi. Questa campagna non è mai partita perchè Obama si è opposto, così come si è opposto agli interventi di quei gruppi indipendenti che tradizionalmente fanno campagna da "esterni", avendo le mani più libere. Il gruppo MoveOn.org, che aveva in programma una massiccia campagna anti-McCain ha dovuto rinunciare per mancanza di fondi, visto che Obama ha tagliato i finanziamenti ai gruppi indipendenti. Così, si lamenta Eli Pariser, direttore di MoveOn, la migliore risposta allo spot "Celeb" è arrivata non da Obama ma da Paris Hilton.
I consiglieri vicini a Obama invitano però a non preoccuparsi, perchè mentre McCain ha dovuto spendere prima della convention tutti i soldi raccolti per le primarie, Obama non avendo sottoscritto il finanziamento pubblico ha le mani libere e può concentrare gli attacchi più duri nelle ultime settimane di campagna elettorale.

Fonti: Washington Post, TIME

4 commenti:

Anonimo ha detto...

I consiglieri di Obama invece dovrebbero preoccuparsi.
La situazione è disastrosa.
Obama crolla verticalmente nei sondaggi e McCain lo supera.
Addirittura, secondo l' ultimo sondaggio nazionale, con ben 10 punti.
http://www.realclearpolitics.com/epolls/2008/president/us/general_election_mccain_vs_obama-225.html

A questo punto penso che un vecchio sciovinista e un fanatica clerico-antiabortista saranno i nuovi presidenti e vice-presidenti degli States.
Povero paese e povero pianeta.

Democratico

Anonimo ha detto...

Ecco, ci mancava pure la gaffe di Obama sulla sua fede religiosa.
Con questa abbiamo trasmesso
http://tv.repubblica.it/copertina/gaffe-obama-io-musulmano/23852?video

Con questa abbiamo trasmesso.

Democratico

Anonimo ha detto...

Ma avete visto gli ultimi sondaggi ? Per Obama sono una catastrofe.
Non solo a livello nazionale McCain viene dato anche con 10 punti di vantaggio ma anche a livello statale Obama sta perdendo uno stato dietro l'altro.
Una catastrofe.
Gli americani si sono bevuti il cervello........

http://www.realclearpolitics.com/epolls/2008/latestpolls/index.html

Democratico.

Unknown ha detto...

Ma alla fine questi sondaggi che margine di validità hanno? Secondo me minima. omunque la gaffe di Obama è stata davvero spaventosa.