martedì 21 ottobre 2008

E scoppiò la guerra degli idraulici

Il vero protagonista, in positivo e in negativo, di queste ultime settimane di campagna elettorale è senza dubbio "Joe the plumber", l'idraulico tirato in ballo da McCain durante il dibattito di mercoledì scorso e diventato una specie di celebrità, intervistato dai network, citato nei comizi da entrambi i candidati e dai cronisti come possibile emblema di un elettorato in bilico. Nella parodia del terzo dibattito sul Saturday Night Live, Joe è diventato un amico immaginario che McCain tiene sotto il letto in una scatola di sigari.
La celebrità non porta però solo effetti positivi. Prendendo informazioni su "Joe l'idraulico", il New York Times ha scoperto alcuni particolari che sicuramente il lavoratore dell'Ohio avrebbe preferito che rimanessero nascosti.
Per chi ancora non lo sapesse, Joe è l'idraulico che durante un incontro pubblico con Obama in Ohio ha chiesto al candidato Democratico spiegazioni sul suo piano fiscale e poi, per niente soddisfatto della risposta, lo ha accusato di voler redistribuire la ricchezza invece di aiutare i lavoratori.
Per prima cosa, il NYTimes ha scoperto che Joe non ha mai avuto una licenza da idraulico, non ha mai fatto apprendistato e non è mai stato iscritto a nessuna associazione di categoria, come confermato dall'Associazione degli idraulici con sede a Toledo, Ohio.
Inoltre Joe l'idraulico, oltre a non essere idraulico, non si chiama neppure Joe. Quello sarebbe il suo secondo nome, mentre lui si chiama Samuel Wurzelbacher. E in quanto a tasse, il suo curriculum non è specchiato: contro di lui infatti è aperta una procedura per evasione fiscale. "Joe" aveva detto ad Obama di voler aprire una piccola azienda in proprio, ma di aver paura che il piano fiscale del Democratico lo possa penalizzare. In realtà, tutti gli analisti hanno confermato che nè le sue tasse, nè quelle dell'azienda sono destinate ad essere aumentate secondo il piano di Obama.

Ma l'improvviso interesse degli americani per gli idraulici non è finito qui, e incurante di sfiorare il ridicolo il New York Post è andato a cercare a Chicago l'idraulico di Obama, per intervistarlo. Troy Dunn, 44 anni, idraulico con licenza nel quartiere Kenwood, ha detto al quotidiano newyorkese di essere molto arrabbiato per l'uscita del suo quasi-collega dell'Ohio "Questo Joe non ha neppure la licenza e ci toglie il lavoro. McCain prima parla della classe media, poi prende ad esempio questo tizio. La classe media è danneggiata proprio da persone come lui. La nostra industria va male perchè gente come lui lavora illegalmente senza licenza e non paga le tasse. Poveretto, adesso che McCain lo ha trasformato in una barzelletta non troverà più lavoro". Poi Dunn ha confessato di non aver mai incontrato Obama, pur avendo riparato più volte i suoi sei bagni "Ho incontrato sua moglie, una signora molto gentile. Adesso però preferisco non andare da loro, con tutti i servizi segreti che controllano..."

Fonte: New York Times, New York Post

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La storia di " joe l'idraulico" è sicuramente una buffonata messa in piedi da McCain e il suo staff.

Intanto segnalo che Obama ha avuto la pessima pensata di sospendere la campagna elettorale per 2 giorni per correre alle Hawaii al capezzale della nonna morente. Capisco il dolore umano ma sospendere addirittura per 2 giorni i comizi elettorali e le apparizioni televisive (tra l'altro in stati strategici come la Florida) mi sembra azzardato e anche un pò presuntuoso. Se Obama pensa di avere la vittoria in tasca si sbaglia di grosso.
Temo che questi due giorni rappresenteranno un regalo inaspettato per la vecchia ciabatta repubblicana e la sua vice guerrafondaia.

Democratico

Anonimo ha detto...

E infatti su http://www.corriere.it/esteri/speciali/2008/elezioni_usa/notizie/Obama_nonna_capezzale_da8b39b4-9f32-11dd-b0d4-00144f02aabc.shtml Alessandra Farkas scrive: " Lo iato non avrebbe potuto arrivare in un momento più critico. Mentre è già iniziato il conto alla rovescia per il voto, il rivale repubblicano Jonn McCain e la sua vice Sarah Palin hanno alzato il tono dello scontro, accusandolo di ogni sorta di malefatta. La sua improvvisa - sebbene fugace - uscita di scena lascia un vuoto pericoloso che può essere facilmente riempito dalla propaganda repubblicana "


Io a volte non capisco proprio le strategie di Obama.

Democratico

Anonimo ha detto...

Mi sembra un po' forzato inserire questa sospensione della campagna in una strategia elettorale, però potrebbe rafforzare l'immagine di Obama (spesso apparso troppo freddo e distaccato) come uomo legato ai valori della famiglia e con una solida base affettiva.

Detto ciò penso che anche un candidato alle presidenziali, ma anche il presidente, abbia il diritto di correre al capezzale di una nonna morente, senza curarsi, per una volta, dei sondaggi. Con tutto quello che è successo negli ultimi mesi, non credo che sarà questo a cambiare le sorti delle elezioni. Spero di non sbagliarmi!