lunedì 14 luglio 2008

Sondaggi: la leadership di Obama arretra

L'ultimo sondaggio in ordine di tempo di Newsweek fa segnare una pesante battuta d'arresto per Obama, il cui netto vantaggio su McCain sembra sfumare, limitandosi a soli 3 punti, 44% contro il 41%. Un cambiamento molto netto rispetto all'analogo sondaggio di Newsweek del mese di giugno, secondo cui Obama conduceva per 15 punti, 51 a 36.
Questo arretramento si verifica in un momento strategicamente critico per ogni candidato: sconfitta Hillary Clinton all'inizio di giugno, Obama si è dovuto riposizionare a beneficio del più ampio elettorato, un compito sempre difficile ma in modo particolare per chi, come Obama, è arrivato alla nomination dopo una lunga campagna elettorale. Il calo nei consensi è dovuto in buona parte al cambiamento di posizioni su alcune questioni chiave come l'Iraq o il finanziamento pubblico ai partiti: il 53% degli intervistati (e il 50% degli ex sostenitori della Clinton) ritengono che Obama lo abbia fatto per ottenere un vantaggio politico.
I sostenitori di Obama temono invece che gli sforzi del candidato nel corteggiare la sua ex rivale Hillary Clinton, e i grandi finanziatori negli eventi pubblici, possa danneggiare irrimediabilmente il suo proposito di portare un nuovo modo di fare politica.
Questo è particolarmente vero per quelle fasce di elettorato che avevano puntato su Obama in quanto outsider al di fuori dei giochi della "vecchia politica": tra gli indipendenti, ora McCain conduce per 41 a 34, mentre a giugno Obama era avanti per 48 a 36.

I sondaggisti di Newsweek sono in difficoltà nello spiegare un così rapido cambiamento nel giro di poche settimane, tanto da mettere in dubbio la veridicità del sondaggio del 20 guigno.
In particolar modo il settimanale non si spiega il motivo della crescita di McCain. Gli attacchi diretti a Obama non hanno mai dato l'idea di andare a segno, e le proposte di McCain in tema energetico gli hanno fruttato attenzione dai media solo a sprazzi. In più il Repubblicano ha dovuto affrontare un serio rimpasto nel suo staff, e polemiche con il suo partito. Inoltre il gradimento di Bush è sempre al minimo storico, il 28%.

Il 55% degli intervistati ha un'opinione favorevole di McCain - soprattutto a causa della sua storia personale - il 32% ha un'opinione negativa. Quasi identici i risultati per Obama, 56 a 32.
A dispetto del calo di consensi, il sondaggio evidenzia molti punti di forza per il Democratico. I sostenitori della Clinton che dicono di voler votare McCain sono scesi al 17%. Il 61% degli elettori di Obama dicono di sostenerlo "fortemente", contro il 39% che sostiene "fortemente" McCain. Quattro anni fa, in questo periodo, solo il 53% dei Democratici sosteneva "fortemente2 John Kerry.
McCain però ha la leadership tra i bianchi, 48 a 36. Il sondaggio evidenzia che è ancora diffusa una certa ignoranza riguardo la religione di Obama, visto che il 12% degli intervistati ritiene che Obama abbia giurato sul Corano per la sua elezione in Senato, il 26% ritiene sia stato educato come musulmano e il 39% pensa sia andato in una scuola islamica in Indonesia, tutte accuse false.

Qui i risultati completi del sondaggio.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Il cambiamento di opinioni (o trasformismo) è tipico di una realtà elettorale che si semplifica.
Facciamo un esempio.

Su una spiaggia uniformemente affollata di bagnanti e lunga 1 km, due gelatai hanno la concessione per un chiosco.
Si dispongono uno a 250 m da un estremo della spiaggia e uno a 250 m dall'altro.

Dopo un po' uno dei gelatai, per aumentare il suo giro d'affari pensa: "Quelli tra me e l'estremo vicino, verranno sempra da me; meglio spostarmi un po' al centro, per attirare altri clienti e sottrarli al concorrente."

Anche l'altro gelataio ragiona in maniera analoga.
Il risultato è che si tende a ridurre gli estremismi puntando al centro (o ai moderati, o agli indipendenti).

Di solito poi succede che sbucano dei nuovi gelatai più o meno ufficiali che catalizzando gli estremismi.... (Nader?).

Quindi ecco che:
- Obama tende a smussare certe caratteristiche di novità, che erano utili per distinguersi dalla tradizionale Clinton.
- McCain tende a distinguersi dai GOP più conservatori, per esempio con mosse ambientaliste.

Devono sempre sorvegliare gli estremi, per non lasciare scoperta una base sicura (stile baseball).

Mi aspetto varie sortite al centro da parte dei due candidati.

O anche sortite trasversali per conquistare fette di elettorato più difficili.
Se Obama fa campagnia per conquistare voti nell'elettorato nero e maschile, il ritorno dell'investimento (ROI) è limitato.
meglio puntare in altre aree (o analogamente Stati in bilico).
Tenendo però sempre un occhio sulla base sicura trascurata.

E ogni sortita, in quanto modifica lo status quo, avrà effetti sui sondaggi.


Marco

Anonimo ha detto...

se ho ben capito, Obama tende ad andare verso il centro.
Forse dovrebbe andare verso sinistra. Cioè parlare di uguaglianza e fratellanza (chi si ricorda più della Rivoluzione Francese?). Credo stia facendo lo stesso sbaglio del PD in Italia.


Daniele

Anonimo ha detto...

Andare verso il centro ha i suoi rischi e non so se Obama lo stia facendo, o solo a tratti.
Se rischi di prendere voti al centro, senza perderne troppi a sinistra, ne vale la pena...
E potresti sempre dire ai fan di sinistra, che lo stai facendo per essere eletto e meglio rappresentarli...
Ovvero a chi sta a sinistra: Preferite me (anche se vado un po' al centro) o McCain?

In fondo i politici di destra si definiscono di centro-destra in opposizione alla "sinistra massimalista", mentre chi sta a sinistra si definisce di centro-sinistra in opposizione alla "destra fascista".

Politici stile Giano...

Marco

Anonimo ha detto...

Il porsi contro l'estremismo opposto, ponendosi come moderato, mi ricorda un altro scenario.

In Iraq ci sono i terroristi islamici e i torturatori made in USA.

Punto di vista degli islamici moderati: E' vero, ci sono i terroristi, ma sono gli estremismi, ci siamo anche noi moderati che vogliamo trattare in pace.
Gli islamici estremisti invece: i marine che torturano nelle carceri irachene hanno ricevuto il mandato dall'alto, gli americani sono tutti cattivi.

Punto di vista degli americani anti Islam: E' vero che ci sono le mele marce ad Abu Graib, che abbiamo punito, ma in gran parte noi portiamo la pace, mentre gli islamici sono terroristi e anti-israeliani.

Lo so, è una semplificazione forte.

Volevo solo dire che si sfruttano gli estremismi della parte avversa, per portare consensi dalla propria parte.

Così si dipinge il nemico come estremista, cercando di mostrarsi un po' più al centro.

Marco