martedì 16 settembre 2008

Crolla la Lehman Brothers, la finanza torna in primo piano

La Lehman Brothers Holdings, una delle società finanziarie più importanti d'America, con sedi in tutto il mondo, è fallita. Chiedendo ufficialmente il "Capitolo 11" alla "Us Bankruptcy Court" la società ha avviato la procedura di fallimento che decreterà la perdita di migliaia di posti di lavoro in USA ma anche in Europa e in Italia.
La scorsa settimana l'amministrazione Bush era intervenuta direttamente per salvare da un analogo destino Fannie Mae e Freddie Mac, altri due istituti di credito semipubblici (e ora statali a tutti gli effetti) il cui fallimento avrebbe portato conseguenze catastrofiche sui mercati. Non è stato invece possibile fare niente per Lehman Brothers.
Pochi giorni fa, un'altra delle maggiori banche di investimento staunitesti, la Merril Lynch, per poter sopravvivere è stata acquisita dalla Bank of America, mentre a marzo c'era stato il crollo della Bear Sterns.
Al momento, le ultime due banche di investimento americane sono rimaste Morgan Stanley e la Goldman Sachs.

Una situazione del genere non può che riportare la questione finanziaria al centro degli ultimi 50 giorni di campagna elettorale. Difficile dire quale candidato possa esserne favorito, visto che sia Obama che McCain sono stati accusati di non aver mai parlato chiaramente delle possibili contromisure del governo e delle conseguenze per i cittadini.
La crisi, dopo quella dei mutui subprime della scorsa estate, era rientrata all'interno dei mercati finanziari, ma ora tornerà a toccare personalmente i consumatori, i proprietari immobiliari, gli imprenditori e chiunque debba contrarre crediti.
I candidati finora hanno evitato di parlare nel dettaglio di possibili soluzioni, ritenendo di poterlo posticipare a dopo le elezioni. Ora non è più possibile.
"Questo è l'equivalente finanziario dell'invasione russa in Georgia" è la frase ricorrente nei mercati borsistici.

Ciò vuol dire che i candidati dovranno parlare di un argomento che non era nella loro agenda, distogliendoli da quelli che erano i rispettivi punti di forza - e quindi annullandoli.
McCain potrebbe utilizzare questa crisi per sottolineare la necessità di riformare il sistema finanziario, un argomento appena toccato alla convention Repubblicana, all'interno del più ampio discorso riguardo la necessità di riformare da cima a fondo il sistema politico di Washington. "L'amministrazione McCain-Palin sostituirà i vecchi e inefficaci sistemi finanziati di Washington e porterà trasparenza a Wall Street" ha detto McCain in un comunicato.
Obama invece sosterrà probabilmente - come già visto dalle prime dichiarazioni - che il paese non può permettersi altri anni di politiche economiche come quelle di Bush. Anche Biden parlerà diffusamente di questo tema, visto che trascorrerà la settimana in Michigan.

I rischi sono però alti: gli elettori potrebbero aver paura di affidarsi ad un politico inesperto come Obama in un momento così delicato, ma McCain potrebbe pagare la sfiducia per gli 8 anni di amministrazione Repubblicana che hanno portato a questa situazione.
A questo si aggiunge il fatto che la spesa per salvare Fannie Mae e Freddie Mac inciderà pesantemente nei prossimi anni sul budget federale, e quindi sui soldi a disposizione per le riforme auspicate dai candidati. Brutte notizie soprattutto per Obama, che ha il piano di riforme più dispendioso.

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