sabato 13 settembre 2008

Il New York Post appoggia McCain


Primo endorsement di peso nella campagna presidenziale. Lo fa il New York Post, di proprietà del magnate Rupert Murdoch e di tendenze conservatrici. Infatti, come ampiamente previsto, l'appoggio del quotidiano va a John McCain, così come nelle precedenti elezioni aveva fatto con George Bush.

"Il Post appoggia entusiasticamente l'elezione di John McCain come 44° Presidente degli Stati Uniti. Il lungo impegno di McCain per l'America, il suo coraggio, l'irreprensibile devozione al principio e la conoscenza dei pericoli e delle opportunità per la nostra nazione emerge in contrasto rispetto alla scarsa esperienza del suo rivale, la matricola del Senato Barack Obama.
McCain è stato a Washington per molti anni ma non è di Washington. Sa dove sono le leve del potere - e come usarle - ma non ne è mai stato controllato.
La decisione di McCain di scegliere l'affascinante ma tosta Sarah Palin come vice conferma questo aspetto. [...]

I rivali Democratici di McCain, Obama e Joseph Biden, guidano un partito costruito sugli interessi di parte - sindacati, in particolare.
Ci sono molte ragioni per cui sostenere McCain-Palin, eccone alcune
*Sicurezza nazionale: Le differenze tra Obama e McCain sono particolarmente evidenti. McCain sostiene che l'11 settembre rappresenti due decenni di fallimenti nella lotta al terrorismo globale, e capisce che l'Iraq è un fronte critico in questa lotta.
Obama vorrebbe abbandonare l'Iraq al suo destino, si è opposto all'aumento di truppe e una volta ha proposto di invadere il Pakistan - apparentemente inconsapevole delle conseguenze di un attacco ad una nazione in possesso di armi nucleari.
Sull'Iran, McCain è a favore di sanzioni durissime e pressioni diplomatiche. Obnama è contro le sanzioni.
Quando la Russia ha invaso la Georgia, McCain ha reagito subito lanciando un duro monito a Mosca, mentre Obama ha invocato un'azione dell'ONU, apparentemente inconsapevole che la Russia ha diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza.

*Tasse. McCain sa che se il governo assorbe sempre più ampie quote di prodotto interno, l'economia soffre. L'aumento di tasse diminuisce gli investimenti, riduce il lavoro e la crescita.
E mentre Obama promette tagli per il 95% degli americani, quello che davvero propone sono spese per oltre 650 miliardi di dollari, da coprire con tasse sugli investimenti. Cattive notizie per i milioni di americani che hanno investito su fondi o azioni. [...]

* Commercio. McCain sostiene che la globalizzazione è "un'opportunità" per i lavoratori americani. Secondo lui le economie emergenti come la Cina e l'India vanno affrontate tramite l'educazione e l'innovazione, e non con il protezionismo.

*Energia. Sui temi energetici, McCain è molto deciso. E' a favore della ricerca di petrolio nell'oceano, consapevole che l'America ha infinite risorse energetiche ancora da esplorare.
Sostiene l'energia nucleare, che l'America può produrre a prezzi relativamente bassi.
Obama invece segue la politica dei Democratici: no al nucleare, no al trivellamento, no alla comprensione delle conseguenze di queste politiche.

Niente di tutto ciò sta a significare mancanza di rispetto verso Obama, la cui candidatura abbiamo sostenuto fortemente contro quella di Hillary Clinton. E l'intelligenza, la capacità organizzativa e comunicativa messa in campo da Obama dimostra che ha davvero fatto la storia.
Sarà in giro per molto tempo, e lo speriamo davvero.
Ma alla fine dei conti politiche economiche forti e decise sono ciò di cui ha bisogno l'America. John McCain e Sarah Palin lo hanno capito, ed è per questo che siamo dalla loro parte"

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questa è l' ennesima buona notizia per McCain.
Amici sono veramente schifato dalla piega che sta prendendo la campagna elettorale e quindi i sondaggi.
Ormai l'orrenda coppia McCain-Pain è sempre avanti e ogni giorno che passa Obama perde sempre più consensi anche negli stati dove era dato in netto vantaggio.
Temo che gli statunitensi non siano ancora pronti per un presidente di colore e che la loro cultura resti fondamentalmente guerrafondaia, conservatrice, xenofoba.
La Pain è un personaggio pericoloso, estremista e guerrafondaio mentre McCain è solo un vecchio sciovinista legato ai poteri forti e più reazionari della società USA. Se, come penso, vinceranno loro avremo un' America ancora più pericolosa e instabile di quella che ci sta lasciando Bush. Con questi due avremo tempi bui.
Obama è troppo avanti per un popolo che, in maggioranza, crede ancora di vivere nel Farwest.
Per un pò non seguirò più la campagna elettorale.

Democratico.