martedì 30 settembre 2008

Respinto il piano di salvataggio dell'economia. E ora?

La Camera degli Stati Uniti ha respinto il piano presentato dal Presidente Bush e dal Segretario al Tesoro Paulson per il salvataggio dei colossi finanziari e per far uscire il paese dalla crisi economica. Il piano prevedeva un investimento di 700 miliardi di dollari da parte del governo federale per salvare e risanare gli istituti di credito e assicurativi che rischiano con la bancarotta di mandare in fumo i mutui e l'assistenza sanitaria di milioni di americani.
Dopo una settimana di convulse trattative tra la Casa Bianca, la Speaker della Camera Nancy Pelosi, il leader della maggioranza al Senato Reid, il Presidente della Commissione Finanza del Senato Chris Dodd, e la partecipazione di Barack Obama e John McCain come convitati di pietra, sembrava si fosse giunti ad un accordo che aveva stravolto il piano iniziale di Paulson ma che aveva raccolto il consenso bipartisan della Camera, condizione necessaria per poter passare.
Alla prova dei fatti, la proposta è invece stata bocciata per 228 voti contro 205. Ad affossare la legge sono stati soprattutto i Repubblicani, anche se il voto ha spaccato entrambi gli schieramenti: 95 Democratici hanno votato no, e 140 hanno votato sì, 133 Repubblicani hanno votato no e 65 sì.
Per capire bene i motivi di questo voto, bisogna ricordare che il 4 novembre oltre al nuovo Presidente, gli elettori americani saranno chiamati a rinnovare la Camera e un terzo del Senato. Poichè l'iniziativa di Bush è fortemente impopolare tra gli americani, molti deputati hanno preferito non avallarla. Il risultato è che però Wall Street ha perso 777 punti in mezza giornata, e perderà ancora nei prossimi giorni. Difficile immaginare cosa possa accadere ora, anche se è certo che Bush proverà a stilare un nuovo piano per evitare il disastro.

Il fallimento della proposta bipartisan ha anche provocato una dura polemica politica. Anche se i Repubblicani sono stati i più accesi denigratori della legge - i conservatori hanno definito il piano di Bush "socialista", visto che prevedeva l'ingresso dello stato in società di credito private - sul banco degli imputati sono finiti i Democratici, accusati di non aver sostenuto fino in fondo l'accordo.
John McCain ha accusato senza mezzi termini Obama e i leader del DNC di aver bloccato deliberatamente lo sforzo bipartisan della Camera "infondendo politiche di parte". "Speravo che i nostri leader - tutti - mettessero da parte gli obiettivi politici a breve termine per concentrarsi sul bene degli americani".
Il portavoce di Obama ha replicato che "dichiarazioni superfaziose come quelle di McCain sono esattamente il motivo per cui gli americani sono disgustati da Washington".
Da Denver, Obama ha invece invitato Democratici e Repubblicani a mettersi d'accordo subito pensando al bene degli investitori, e ha ironizzato sulla passione di McCain per i casinò "Non possiamo giocare d'azzardo con la nostra economia per altri quattro anni".

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Alla fine, come per il caso nostrano Alitalia, si metteranno d'accordo, diciamo in settimana.

A questo punto all'americano medio interessa forse poco o nulla se votare Barak o John, ma solo capire quanto deve pagare di tasca propria per salvare il sistema finanziario.

Marco

P.S. Beh, noi sappiamo quanto ci costa il salvataggio Alitalia, no?

Anonimo ha detto...

Ancora una volta la vecchia ciabatta repubblicana si dimostra un avvoltoio ipocrita e falso capace delle più miserabili ed esecrabili dichiarazioni pur di danneggiare il suo rivale e approfittare di qualunque disgrazia per rimontare nei sondaggi.
Che gran faccia tosta...........il NO è arrivato soprattutto tra le fila dei repubblicani.

Spero che almeno questa volta, dopo 8 anni di rimbambimento generale, gli americani dimostrino di avere un pò di sale nella zucca e alle prossime elezioni diano una bella pedata virtuale ai repubblicani mandando in uno ospizio per anziani McCain.
L' unico posto dove merita di stare !!!!
Almeno il vecchio senatore dell' Arizona passerà il tempo a raccontare ai suoi coetanei le balle sul Vietnam. Forse loro ci crederanno.

Ultimo aggiornamento dai sondaggi: per la prima volta , secondo realclearpolitics, Obama avrebbe la maggioranza anche nella repubblicana Nord Carolina http://www.realclearpolitics.com/epolls/2008/president/nc/north_carolina_mccain_vs_obama-334.html
Adesso sarebbe il momento di riconquistare l' Ohio.

Democratico.

Anonimo ha detto...

Democratico, McCain mi sembra migliore di Bush. Anche se poi ha scelto la Palin.

In quanto alla crisi economica, sono contento che il piano non sia stato (ancora) approvato. Bisogna prima toccare il fondo della crisi, vedere cosa succede. Cominciare a perdere il favore dei propri sostenitori per occuparsi veramente del bene del Paese anziché solo dei propri amici.

Anonimo ha detto...

Beh non ci vuole molto ad essere migliore di Bush.
Moltissima gente è morta per causa sua e sempre causa sua oggi il mondo è meno sicuro di 8 anni fa.
Ha fallito su tutti i piani: internazionale, economico e morale (contro l'aborto, cristiano fanatico ma a favore della pena di morte)

Democratico

Anonimo ha detto...

senza considerate Guantanamo....
Insomma un uomo senza morale e senza principi democratici

Democratico