martedì 19 agosto 2008

Cosa deve fare adesso McCain

di Karl Rove (Wall Street Journal)

Nonostante l'entusiasmo attorno a Barack Obama, la corsa alla Casa Bianca è aperta: le analisi quotidiane di Gallup mostrano che John McCain è sempre ad un'incollatura dal rivale Democratico.
Non dovrebbe essere così vicino, Obama dovrebbe aver già preso il largo. Non che McCain abbia fatto molta strada. Pollster.com mostra chiaramente che il Repubblicano è costantemente calato da marzo a giugno, mentre la competizione in casa Democratica dominava le news. McCain si è stabilizzato a luglio, e poi ha ripreso a crescere leggermente. Ma il fatto più importante di questa estate è che Obama ha perso la sua altitudine. Gallup adesso prevede che il 23% dell'elettorato di quest'anno sarà indeciso fino all'ultimo, il doppio del 2004.

Sembra che entrambi i candidati fatichino a conquistare la base. Il problema di Obama è che solo il 74% dei Democratici lo sostiene, secondo Fox Poll, mentre McCain è sostenuto dall'86% dei Repubblicani. Ma il sostegno di McCain non ha la stessa intensità di quello di Obama. L'ultimo sondaggio Pew mostra che il 24% degli elettori sostiene "molto" Obama, contro il 17% di McCain.
Su Obama permangono vecchi dubbi. Nell'ultimo sondaggio di luglio del Washington Post, il 46% ha detto che a Obama manca esperienza, lo stesso numero di marzo, prima che spendesse 119 milioni di $ in spot per rafforzare la propria imamgine. Nel febbraio del 2000 il 59% disse che George W. Bush aveva l'esperienza sufficiente per essere presidente, e il numero crebbe in campagna elettorale. Ora Obama deve affrontare dubbi sul fatto che sia calcolatore, arrogante ed egocentrico.

Allora cosa deve fare adesso McCain? Giustamente sta sollevando domande sull'abilità di Obama, iniziando dall'errore di giudizio riguardo l'aumento di truppe in Iraq. McCain deve continuare su questa linea ma ha bisogno di aiuto.
McCain ha correttamente ripreso Obama che aveva lasciato intendere che il Gop adottasse una linea di condotta razzista, ma ora deve trovare il modo di convincere gli elettori che dietro la retorica di Obama non c'è niente. La stessa cosa che permise a Walter Mondale di sconfiggere Gary Hart nelle primarie del 1984. Vista la scarsa esperienza di Obama, l'obiettivo può essere raggiunto.
Ma dopo aver convinto gli elettori a non votare per Obama, deve convincerli a votare per McCain. Gli elettori pensano che McCain metta gli interessi dell'America al primo posto. Ma per fare cosa?
Nelle prossime settimane, deve presentare un forte programma di riforme. Ha parlato di energia, ma ha fatto degli errori. Deve presentarsi di fronte alle fabbriche che hanno bisogno di energia a basso prezzo, ai piccoli imprenditori alle prese con i prezzi dei carburanti, ai lavoratori che rischiano di perdere il posto, e non davanti alle piattaforme petrolifere. Deve spiegare come le sue decisioni cambieranno la vita delle famiglie.

McCain deve anche cercare di elevare i suoi ragionamenti. Il punto non è solo che lui si oppone agli aumenti alle tasse e Obama no. McCain deve spiegare che ci deve essere un limite a quello che il governo può volere dai cittadini, questo è un argomento vincente. Oggi la maggiore aliquota è al 35%, e l'89% degli americani ritiene che non dovrebbe superare il 30%.
McCain deve anche trovare argomenti che accendano l'entusiasmo dei Repubblicani e piacciano agli indipendenti, e non deve aver paura di apparire bipartisan. Su questo terreno può indebolire Obama. McCain deve cercare l'opportunità di mostrarsi dalla parte dei deboli, di andare contro i poteri forti. In Ohio, ad esempio, deve difendere il libero scambio e scoprirà quante persone capiranno che abbattere le barriere favorirà la prosperità del loro stato.

Poi c'è la questione caratteriale. McCain è la persona più riservata a candidarsi alla presidenza dai tempi di Calvin Coleridge negli anni '20. Deve aprirsi di più, specialmente sulla fede. Le campagne di Obama e McCain sono specchi riflessi. McCain offre poco di sè, Obama non fa altro.
La convention Repubblicana sarà la migliore chance per McCain di rafforzarsi. Le migliori menti della sua campagna devono lavorare sul suo discorso.
Obama ha il cammino più facile verso la vittoria: convincere gli elettori indecisi che è in grado di guidare il paese. McCain invece deve convincerli che il suo avversario è inadatto e che lui ha le idee migliori. C'è bisogno di uno sforzo concentrato e disciplinato. Fin qui McCain ha condotto una campagna alla giornata e a braccio, ma questo non lo porterà alla Casa Bianca.

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