lunedì 5 maggio 2008

North Carolina, la Clinton ci crede

Non molto tempo fa, Obama aveva un grande margine di vantaggio nella Carolina del Nord, vantaggio mostrato sia dai sondaggi (con distacchi anche superiori ai 15 punti) sia dall'aria che si respirava nello stato.
Ora secondo il New York Times quell'aria è cambiata, anche se i sondaggi mostrano che la rimonta della Clinton, pur consistente, non sembra in gradi di annullare il divario.
Alla vigilia del voto la senatrice sembra crederci, soprattutto per il crollo di Obama tra gli elettori bianchi. Lo dimostrano le dichiarazioni degli ultimi giorni: invece di concentrarsi sull'Indiana, dove i sondaggi la danno praticamente appaiata ad Obama, la senatrice è arrivata a dire che sarà "Ciò che decide la North Carolina a influenzare l'America e buona parte del mondo".

I due candidati non hanno tenuto dibattiti televisivi, ma si sono alternati sul palco in un evento organizzato dal partito. In questo caso Obama è stato accolto da una vera ovazione quando ha parlato subito dopo la Clinton, che ha ricevuto un'accoglienza entusiastica ma più tiepida.
"Ci aspettano due settimane durissime" ha detto Obama al suo arrivo nello stato la scorsa settimana, e come a volerlo confermare i sondaggi hanno portato ad una sola cifra il vantaggio che lo separa dalla rivale: la media fatta dalla CNN tra i sondaggi condotti da Zogby, ARg, research 2000 e Mason Dixon dà ad Obama un vantaggio di 9 punti, con un trend nettamente favorevole alla Clinton.
Non c'è dubbio che ad influire sia stato il riaccendersi delle polemiche sul Reverendo Wright, che è apparso in tv proprio nel momento in cui gli elettori indecisi della North Carolina iniziavano a prestare attenzione alla campagna elettorale per scegliere il candidato da votare. I consiglieri di Obama sanno che le polemiche gli hanno fatto perdere consenso tra i bianchi, e non c'è abbastanza tempo per recuperare prima del 6 maggio.
Il presidente del partito in North Carolina, Jerry Meek, conferma che la gara è adesso più incerta "Entrambi i candidati hanno raggiunto gruppi di elettori che solitamente vengono trascurati".
Al voto potranno partecipare anche gli indipendenti, e i consiglieri della Clinton confidano nel fatto che, stavolta, si divideranno equamente tra i due candidati.
Una vittoria della Clinton in North Carolina cambierebbe tutte le carte in tavola non solo dal punto di vista simbolico, ma nonostante l'importante appoggio ottenuto da parte del Governatore Easley rimane altamente improbabile. Per questo lo staff della Clinton punta a perdere con un distacco inferiore rispetto a quello di Obama in Pennsylvania, in modo da enfatizzare la rimonta della senatrice.

Harrison Hickman, ex sondaggista di John Edwards, ha spiegato a CBSNews che non ci sono dubbi sulla vittoria di Obama "Il senatore ha vinto in tutti gli stati in cui l'affluenza degli afro-americani è stata superiore al 30%. Ci sono aspettative sbagliate come per la Pennsylvania. Lì per Obama sarebbe stata una grande vittoria perdere con un margine risicato. Qui sarà una grande vittoria per la Clinton perdere con poco margine, diciamo meno di dieci punti."
Hickman prevede anche che gli elettori "orfani" di Edwards propenderanno in maggioranza per la Clinton anche senza un endorsement "Si rispecchiano molto di più nella sua esperienza di vita. La Clinton è una persona che vedono come più 'accessibile'. Penso che Obama per attarre questi elettori dovrebbe parlare un linguaggio un po' differente, perchè sono persone che non amano particolarmente la retorica.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

se fanno come nell'isola di Guam, dove ha vinto Obama ma hanno avuto numero uguale di delegati, stiamo freschi. Comincio a pensare abbiano ragione coloro che avevano già previsto una Convention non facile.

G. ha detto...

Beh in Guam è stato praticamente un pareggio, ma comunque anche in NC la differenza di delegati tra Obama e la Clinton non sarà poi così ampia (diciamo intorno ai 10, come in Pennsylvania)

Anonimo ha detto...

In base ai sondaggi (se ci si può fidare), anche il 6 maggio ci sarà quasi un pareggio, sommando IN e NC.

Tra il 13 e il 20 maggio Hillary si prenderà alcune decine di delegati in più.

Alla Convention Obama arriverà con circa 100 delegati in più al netto dei superdelegati.

Una convention non facile, esatto.

Marco