Il Senatore dell'Arizona è competitivo, ma gli è fatale il giudizio che gli elettori danno di lui nel campo economico, quello che preoccupa maggiormente gli elettori interpellati. In economia, è la Clinton ad ispirare maggiore fiducia.
In un ipotetico testa a testa a novembre, Obama sarebbe al 46% contro il 40% di McCain, con un 9% di indecisi. La Clinton invece condurrebbe con il 47% contro il 38% di McCain, ma una quota di indecisi maggiore, l'11%. Il margine di errore è del 3%. Un analogo sondaggio condotto dal quotidiano californiano a febbraio dava il Repubblicano in testa, con 6 punti di distacco sulla Clinton e 2 su Obama. In quel periodo era un sondaggio in controtendenza con gli altri che vedevano Obama grande favorito, e anche quest'ultimo sondaggio è piuttosto discordante rispetto a tutti gli altri, che vedono McCain guadagnare punti sui Democratici. Secondo il supervisore del sondaggio, Susan Pinkus, questo dato è dovuto alla crescente preoccupazione degli americani per l'economia: il 56% degli interpellati sostiene che l'economia debba essere la priorità per i candidati, e il 78% ritiene che l'America stia andando verso la recessione. Questi ultimi sono al 52% con Obama o con la Clinton e al 32% con McCain.
Tra gli over 65 la Clinton e McCain sono praticamente appaiati con pochi decimali di scarto, mentre il Repubblicano guida su Obama per 47 a 41. Tra gli elettori di età compresa tra i 18 e i 44 anni, Obama avrebbe il 55% contro il 35% di McCain, mentre in un testa a testa Clinton-McCain le percentuali sarebbero 48 a 35.
Tra gli afro-americani, Obama avrebbe il 79% contro il 3% di McCain, mentre la Clinton avrebbe il 60%, contro il 9% di McCain e il 23% di indecisi.
Tra gli indipendenti, McCain è nettamente in testa sulla Clinton ed appaiato con Obama.
Gli elettori si dimostrano particolarmente sfiduciati riguardo la strada intrapresa dalla loro nazione con la attuale amministrazione: il 76% degli interprellati ha dichiarato che l'America è "seriamente sulla strada sbagliata". Tra questi i più sfiduciati sono gli elettori progressisti - al 90% - ma anche tra i conservatori c'è un 62% di delusi, mentre tra gli indipendenti il giudizio negativo si attesta all'82%. Tra gli elettori Repubblicani, il giudizio negativo ammonta al 50%.
Susan Pinkus fa notare che per trovare giudizi così negativi sull'America bisogna tornare indietro fino al 1992, quando Bill Clinton vinse contro il Presidente in carica George H.W. Bush sull'onda della recessione del biennio precedente.
In economia, la Clinton è giudicata la più competente tra i tre candidati, con il 32%. Obama è al 26% e McCain al 23%.
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