John McCain è Bob Dole o Dwight Eisenhower?
Dipende se Barack Obama è John Kennedy o Mike Dukakis
di John Heilemann (New York Magazine)
Parte 1, 2
[...] A novembre del 2006, poco dopo le elezioni di medio termine, McKinnon ed io parlavamo dell'ascesa di Obama "Penso che sarebbe un candidato molto interessante" disse McKinnon "Una sfida McCain-Obama sarebbe una grande vittoria per il paese" e citò l'aneddoto secondo cui JFK e Barry Goldwater si accordarono per fare campagna elettorale insieme nel 1964, confrontandosi davanti alla gente in modo rispettoso. "E' il tipo di cosa che Obama e McCain potrebbero fare, non sarebbe grandioso?". McKinnon, che è molto diverso dal tipico consigliere politico, aggiunse anche "Dirò a McCain che se Obama sarà il candidato Democratico, non farò mai campagna contro di lui".
Un nobile sentimento che oggi continua ad onorare, ma che è largamente minoritario nello staff di McCain. Se Obama sarà il nominato, potete scommettere i soldi del vostro mutuo che avremo una campagna elettorale particolarmente brutale (ed è da notare che McCain dà indicazioni ai suoi di dipingere Obama seguendo la stessa strategia usata dalla Clinton).
"La nostra campagna contro Obama si comporrà di due elementi" dice un dirigente di partito "Primo: non ha esperienza per essere il comandante in capo, ed è un punto terribilmente vero e sentito. Secondo: è troppo di sinistra".
Quest'ultimo punto, che non è nuovo nelle campagne elettorali dei Repubblicani, si comporrà di molteplici sfaccettature.
Recentemente Karl Rove ha accusato Obama di essere un bugiardo (per aver abbellito la sua biografia), di voler aumentare le tasse, di volersi arrendere in Iraq, e di mentire sui suoi sforzi bi-partisan. "Nei tre anni in cui è stato in Senato, ogni volta che ci sono stati voti bi-partisan su argomenti come giustizia, lotta al terrorismo o immigrazione sapete dov'era il Senatore Obama? Era dall'altra parte della barricata a votare no".
I Repubblicani lo dipingeranno come un elitario antipatriottico, usando le controverse dichiarazioni della moglie Michelle, e le sue riguardo la provincia americana.
Questi attacchi probabilmente arriveranno quando la situazione sarà già compromessa per Obama. Il sondaggista Scott Rasmussen nota che Obama è dietro McCain - con il sorprendente distacco di 57 a 33 - tra i maschi bianchi negli "swing states" e in quelli, come la Virginia, che i Democratici vorrebbero conquistare.
Bill Clinton, tempo fa, fece ad un amico una confidenza piuttosto interessante. I Repubblicani cercano sempre di trasformare i candidati Democratici in caricature, e ci sono riusciti con Dukakis, Al Gore e John Kerry. Il motivo per cui Clinton ha vinto è che è riuscito ad evitare questa trappola. Il problema di Obama, secondo Clinton, è che è fatto su misura per questa strategia. Clinton è tutt'altro disinteressato, e sua moglie è tutt'altro che immune da questo problema. Nondimeno è una annotazione vera.
I collaboratori di McCain per questo motivo tifano per Obama, consapevoli che la Clinton sarebbe una avversaria più tosta, ma non perchè è più forte nei grandi stati, come invece pensano i Democratici "Non vogliamo i Clinton alle presidenziali perchè sarebbero un male per l'America. E perchè vinceranno. Perchè? Perchè i Clinton non si presentano ad un duello all'arma bianca con una pistola, si presentano con un lanciamissili. Spero che i Democratici gli piantino un paletto nel cuore adesso, o ce ne pentiremo tutti."
Eppure molti Repubblicani pensano che Obama sarebbe un avversario più temibile, per tre motivi.
In primo luogo, se la Clinton vincesse la nomination si alienerebbe certamente i voti degli afro-americani "E avrà senza dubbio gli indici di gradimento più bassi di qualsiasi altro politico in America" dice Scott Reed.
In secondo luogo, i soldi. La incredibile capacità di Obama di raccogliere fondi lo porterebbe ad avere un budget tale da lanciare una campagna pubblicitaria mai vista nella storia delle presidenziali. "Potrebbe comprare 500 passaggi tv in Texas, Louisiana e Georgia mentre McCain non potrebbe fare niente" dice un noto esperto di media.
Infine, la presenza del nome di Hillary Clinton sulla scheda elettorale potrebbe essere l'unica cosa in grado di mobilitare in massa la base Repubblicana per McCain "E' vero che Obama non ha più l'appeal che aveva 5 settimane fa" dice Peter Wenher "ma non è radioattivo per i Repubblicani quanto Hillary Clinton"
Il 31 marzo, McCain è partito per il suo tour biografico "Service for America". L'ho seguito ad Annapolis, in Maryland, dove era in programma un discorso al Navy football Stadium. Ma nessuna folla di seguaci lo circondava. Di fronte a lui c'erano una sessantina di dignitari su sedie pieghevoli, alle sue spalle 35.000 sedili vuoti.
Di nuovo, per ironia della sorte, il gobbo elettronico si è rotto, ma stavolta McCain è andato avanti parlando della sua vita.
Alla fine del tour, i consiglieri di McCain lo hanno dichiarato un grande successo, perchè mentre i Democratici si accapigliano il Senatore ha comunicato un messaggio positivo. A poche persone, anche se buone, a dire il vero. E la copertura da parte della stampa è stata superficiale se non derisoria (Jon Stewart l'ha chiamato il "Monsters of Nostalgia Tour"), e per molti strateghi Repubblicani è stata un'occasione persa.
Lo staff di McCain è spesso stato accusato di dilettantismo, anche se nelle ultime settimane ha fatto campagna acquisti portando a bordo l'ex presidente del partito Ken Mehlman e l'autore dei discorsi di Bush, Matthew Scully. Molti dicono che anche Karl Rove stia collaborando alla campagna, ma tutti smentiscono. Un'altra campagna elettorale orchestrata da Rove sarebbe motivo di panico per le possibili conseguenze, viste le vulnerabilità di Obama.
Tuttavia, l'età potrebbe rappresentare per McCain ciò che la razza è per Obama. Secondo un sondaggio di Peter Hart, il 29% degli americani dice che non andrebbe eletto un Presidente con più di 70 anni, e a pensarlo sono soprattutto le donne, gli operai, i midwestern.
In New Hampshire, McCain si è lasciato scappare che potrebbe fare il Presidente per un solo mandato. Un altro esempio del suo candore che sfocia nell'incoscienza, anche se forse era una mossa per tranquillizzare gli elettori.
Chissà, potrebbe anche funzionare, ma il problema è che McCain non è più l'uomo del momento ma l'uomo del passato. E in un'elezione tra il passato e il futuro, il futuro spesso vince.
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