lunedì 28 luglio 2008

Il tour estero di Obama: Francia e Inghilterra

Ultime tappe del tour estero di Obama, che dopo il bagno di folla di Berlino ha dedicato gli ultimi due giorni ad incontri più politici e meno glamour.
A Parigi Obama è stato ricevuto con tutti gli onori dal presidente Nicolas Sarkozy, che già nei giorni precedenti si era lasciato andare a dichiarazioni entusiastiche (“Obama è mio amico, mi riconosco in lui”, e ancora “Nonostante quello che mi dicevano i miei consiglieri, ho sempre creduto nella nomination di Obama”). All’Eliseo, Obama ha partecipato ad una conferenza stampa congiunta con il presidente francese, onore che di solito viene concesso solo ai capi di stato. Obama e Sarkozy hanno parlato di Iran – Obama ha anche rivolto un appello alle autorità iraniane affinchè si affrettino subito a dialogare – e di Afghanistan. Sarkozy e Obama si sono rammaricati dei dissidi tra europei e americani negli ultimi anni e il presidente francese (che giusto un anno fa di questi tempi era in vacanza con George W. Bush) ha detto che se Obama verrà eletto i rapporti tra Usa ed Europa saranno di nuovo all’insegna della concordia.

Nel tardo pomeriggio di venerdì, Obama è partito alla volta di Londra. Qui c’è stato un piccolo incidente diplomatico, perché il Democratico ha voluto incontrare l’ex premier Tony Blair prima dell’attuale capo del governo Gordon Brown. È chiaro il motivo, politico e mediatico: Blair è a tutt’oggi molto più popolare del suo successore, il cui gradimento è in caduta libera, ed è stato il più fedele alleato di Bush, ma Gordon Brown non l’ha presa bene. Dopo l’incontro con Blair, molto cordiale, Obama è andato a Downing Street e non ha trovato il premier ad accoglierlo sulla porta (ma va detto che non l’aveva fatto neppure con McCain a marzo). Dopo un breve incontro, i due si sono fatti fotografare solo al momento del congedo. Parlando ai giornalisti inglesi, Obama ha difeso la sua decisione di intraprendere questo viaggio all'estero, ribadendo che molti problemi interni agli USA non possono essere risolti senza partner esterni. In seguito Obama ha avuto un faccia a faccia anche con il giovane leader dell’opposizione, il conservatore David Cameron, che i sondaggi danno come probabile prossimo premier. Nel corso di questo incontro è avvenuto un fatto curioso: alcuni microfoni rimasti aperti hanno colto un brano di conversazione tra i due. Cameron ha chiesto a Obama se ha trovato tempo per andare in vacanza, e il Senatore si è lamentato del poco tempo a disposizione per staccare la spina. Obama ha anche detto di volersi prendere una settimana di pausa ad agosto e ha riferito a Cameron "Una persona che ha lavorato alla Casa Bianca - non i Clinton ma qualcuno vicino a loro - mi ha raccomandato di trovare dei momenti nel corso della giornata in cui riposare e non fare altro che pensare. E' l'unico modo per non fare errori e non perdere di vista il quadro generale".

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