mercoledì 2 luglio 2008

La scelta del vice, il tempo è tiranno


In queste settimane che precedono le convention, i due candidati sono alle prese con scelte delicate: l'organizzazione della campagna elettorale autunnale, ma soprattutto la scelta del vicepresidente, che mai come quest'anno si preannuncia complessa. Ma c'è una scelta altrettanto delicata: quando fare l'annuncio.
Un tempo la scelta del vice avveniva alla convention, dopo l'ufficializzazione della nomination, e i delegati votavano. Da alcuni decenni a questa parte la prassi vuole che il nominato in pectore annunci la sua scelta all'incirca una settimana prima della convention, e i delegati non possono far altro che prenderne atto.
Quest'anno il calendario non è benevolo: le due convention si terranno - una a cavallo dell'altra - molto più tardi del solito, a causa delle Olimpiadi di Pechino, che si presume avranno un seguito (e una copertura mediatica) molto vasta. Le Olimpiadi inizieranno l'8 agosto e finiranno il 24. La convention Democratica inizierà a Denver il 25 agosto, lunedì, per terminare giovedì 28. La convention Repubblicana si aprirà il lunedì successivo 1 settembre a Minneapolis-St. Paul.
Questo vuol dire che non c'è molto tempo, se consideriamo le due settimane olimpiche come un tempo morto, in cui molto difficilmente i due candidati faranno annunci (o quantomeno annunci per cui ci si aspetta una adeguata copertura mediatica). Agosto è il mese in cui i candidati si occupano di cose che vorrebero far passare inosservate.

Obama ha il calendario più complicato. E' difficile che Obama annunci il vice all'apertura della convention (George H. Bush annunciò Quayle il giorno dopo l'inizio della convention, e non si rivelò una scelta azzeccata). L'annuncio, sopratutto in una campagna mediatica come quella di Obama, dovrà richiedere una ampia copertura per sfruttare al massimo l'entusiasmo, e sarà un momento da trasformare in una cosiddetta "five-day story".
Allora quando?
Un'opzione potrebbe essere il 4 agosto, il giorno del compleanno di Obama. Dopotutto, sarebbe in linea con alcune scelte viste finora, come quella di tenere il primo comizio congiunto con la Clinton in un posto chiamato Unity. C'è però il rischio che, dopo i primi giorni, la storia si sgonfi per lasciare spazio alle Olimpiadi. D'altronde sarebbe rischioso fare l'annuncio un paio di settimane prima: verso la fine di luglio Obama partirà per un tour in Europa e Medio Oriente, e quello sarà un evento che richiederà piena copertura senza distrazioni.
Inoltre un annuncio così precoce ha pochi precedenti. Nel 2004 John Kerry scelse John Edwards 20 giorni prima della convention, e venne considerato un tempo troppo lungo. Sia George W. Bush che Bill Clinton fecero l'annuncio 4 giorni prima della convention, Al Gore una settimana prima.
Certamente Obama ha dimostrato di essere capace di rompere regole che sembravano infrangibili: quindi non ci sarebbe da stupirsi se decidesse di fare l'annuncio durante la convention o addirittura durante le Olimpiadi. Gli analisti fanno notare che i rating delle Olimpiadi sono costantemente in calo, e quindi Obama potrebbe fare il suo annuncio senza paura di venire messo in ombra.

McCain è in una situazione relativamente più favorevole. Sicuramente non è tipo da voler sfidare le Olimpiadi o le consuetudini, anche perchè la convention Repubblicana inizierà quando quella Democratica si sarà già conclusa. In questo modo McCain potrà aspettare ed eventualmente tenere conto della scelta di Obama, se dovesse avere ancora dubbi. E' un vantaggio di cui molto difficilmente si vorrà privare, sopratutto perchè McCain conta di sfruttare questo momento per catalizzare l'attenzione su di sè. Quale miglior modo per minimizzare la copertura data a Obama che annunciare la propria scelta mentre i Democratici smontano il palco di Denver.

Fonte: Adam Nagourney, New York Times

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