venerdì 22 agosto 2008

Obama dà qualche indizio sul suo vice

Il conto alla rovescia per l'annuncio del vice scelto da Obama è partito, ma non si sa quando finirà. I media si aspetta(va)no che arrivasse in un momento qualsiasi tra martedì e domenica, ovvero l'inizio della convention. Quel che è certo è che Obama sta cercando di massimizzare l'attesa per rendere questo annuncio un evento, sembra quindi improbabile che l'annuncio arrivi domenica, giornata mediaticamente occupata dalla chiusura delle Olimpiadi e dall'inizio della convention Democratica. Oggi o domani potrebbero essere i giorni giusti, a meno che Obama non voglia stupire facendo l'annuncio direttamente a Denver.
Intanto in un'intervista a TIME, Obama si è finalmente lasciato sfuggire alcuni indizi sull'identikit del suo vice.

"Vorrei circondarmi di persone in grado di portare a termine il lavoro per cui
ci siamo impegnati, e che mettano al primo posto gli interessi del paese e non
il proprio ego. "

Obama quindi non vuole qualcuno che cerchi di avere sempre le prime pagine (e quindi che possa oscurarlo). A voler essere maligni, questo metterebbe fuori gioco il favorito Joe Biden, notoriamente presenzialista sui media.

Vorrei che le persone vedessero che non ho paura di avere vicino qualcuno che
sia complementare ai miei punti di forza.

Con questo accurato giro di parole Obama intende che non sceglierà qualcuno del tutto simile a lui, come fece Bill Clinton con Al Gore, ma qualcuno che abbia esperienza in quei settori in cui Obama è deficitario. Questo mettrebbe fuori gioco Kathleen Sebelius e Tim Kaine, che hanno un profilo speculare a Obama.
Sono contrario agli yes-man. Uno dei grandi fallimenti dell'amministrazione Bush è consistito nel circondarsi di persone che non avevano il coraggio di portare le cattive notizie o di contraddire il Presidente.

Questa è forse la frase più significativa, e indicherebbe che Obama potrebbe scegliere qualcuno che ha già discordato con lui in passato su qualcosa di importante come la guerra in Iraq.
Sulla base di queste poche frasi, il profilo che emerge è quello di Evan Bayh (basso profilo, esperienza di governo e in politica estera, sostenitore della guerra in Iraq) o un nome a sorpresa al di fuori di quelli circolati finora.

Fonte: Karen Tumulty, TIME

3 commenti:

Anonimo ha detto...

" Evan Bayh (basso profilo, esperienza di governo e in politica estera, sostenitore della guerra in Iraq) "

Spero proprio di no. Capisco la voglia di stupuire ma nominare come Vice un sostenitore della guerra in Irak sarebbe un scelta opportunista e trasformista che farebbe impallidire i politici di casa nostra.
Obama ha condotta una vera è propria battaglia personale contro la guerra in Irak, scegliere un sostenitore di quel conflitto lo esporrebbe alla critica feroce di media e avversari politici. In questo caso non avrebbero torto.
Non piacerebbe nemmeno a me questo opportunismo politico.

Obama si è presentato come l'umo del cambiamento ma in questo caso dovrebbero ribattezzarlo come l'uomo del trasformismo.

Democratico.

G. ha detto...

Bayh è uno dei (molti) Democratici che nel 2003 appoggiarono la guerra in Iraq, ma poi si è ricreduto e ha detto che non lo rifarebbe.
Semmai le maggiori controversie vengono dal fatto che sull'aborto abbia posizioni da conservatore, più di molti repubblicani, e che sua moglie sia avvocato per alcune grosse lobby. Lui si è sempre tenuto lontano dagli affari della moglie ma è chiaro che questo sarebbe motivo di attacco durante la campagna elettorale.

Anonimo ha detto...

Già e in questo momento Obama non se lo potrebbe permettere.
Pensa che per la prima volta da quando si fa la conta MCCain avrebbe suoperato Obama in termini di collegi elettorali (264 contro i 274)

http://www.realclearpolitics.com/epolls/maps/obama_vs_mccain/?map=10

Non era mai successo prima. Obama, infatti, avrebbe perso l'Ohio, il Colorado, la Virginia, l'Indiana e sarebbe in procinto di perdere altri stati.

Situazione davvero catastrofica.

Democratico