lunedì 7 gennaio 2008

Profili: John Edwards

Johnny Reid "John" Edwards

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Democratico
Età: 55 anni
Professione: avvocato, direttore del Center of Poverty, Work and Opportunity, ex senatore del North Carolina dal 1999 al 2005, ex candidato alla vice-presidenza degli Stati Uniti nel 2004
Fondi raccolti: 6.987.596 $
Budget: 12.397.048 %

E' il terzo incomodo dei democratici, colui che punta a conquistare gli indecisi e gli insoddisfatti dalla "donna" Hillary e dal "nero" Obama. Dopo aver conquistato la candidatura alla vice-presidenza quattro anni fa con John Kerry punta al salto di qualità, ma tra i suoi obiettivi potrebbe anche esserci quello di fare un bis del 2004, con molte più possibilità di arrivare alla Casa Bianca.

Edwards ha un passato di avvocato di successo: è diventato un ricchissimo principe del foro prima dei quarant'anni, poi nel 1996 è entrato in politica nel Partito Democratico facendosi portatore di posizioni moderate e centriste, ma liberal sui temi dei diritti civili.

Nelle primarie del 2004 ha superato contendenti agguerriti come il generale Clark e il populista Howard Dean idolo degli internettiani, insidiando Kerry, che poi lo scelse come vice.

Sposato con Elizabeth, ha avuto da lei quattro figli, il primo dei quali è morto nel 1996 a 17 anni in un incidente stradale.

La malattia di Elizabeth

Il 3 novembre del 2004, il giorno dopo le elezioni presidenziali, Elizabeth Edwards rivelò di avere un cancro al seno. Il cancro è stato trattato a lungo con chemioterapia e radioterapia, ed Elizabeth ha ben presto ripreso a lavorare nel Partito Democratico e nelle fondazioni del marito (tra cui una a nome del loro figlio Wade morto nel 1996). All'inizio del 2007, i coniugi Edwards hanno annunciato che la malattina non era stata sconfitta, ed era infatti ritornata con un cancro al seno di IV stadio (il più alto), con metastasi al polmone. Una forma "non curabile ma completamente trattabile", che permette alla donna di condurre una vita normale ed accompagnare il marito nel corso della campagna elettorale, anche se con soste programmate per le cure.
Come è purtroppo naturale in queste situazioni, la condizione di Elzabeth è diventata anche oggetto di ricerche per quanto riguarda la sua incidenza sulla campagna del marito. Se da un lato il coraggio e l'unione dei coniugi Edwards ha ben impressionato gli elettori, dall'altro in molti, cinicamente, guardano con sospetto ad un eventuale presidente con una situazione familiare così delicata e in via di peggioramento.

Posizioni politiche e programma
Edwards unisce posizioni moderate e quasi conservatrici in settori come la politica estera a posizioni decisamente più a sinistra su questioni sociali. E' molto attivo nella tutela dei consumatori e dei meno abbienti in opposizione alle lobby.

  • Lotta alla povertà: Edwards sostiene che i veri poveri in America sono almeno 1 milione in più di quelli attualmente considerati tali, e propone un piano teso ad eliminare totalmente la povertà entro il 2036. Questo piano comprende tra le altre cose sostegni alle famiglie, fondi per le case, innalzamento del salario minimo e delle indennità. Ha inoltre proposto un sistema che permetterebbe anche agli studenti meno abbienti di iscriversi al college, con il primo anno di studi pagato interamente dal governo.

  • Ecologia: Edwards punta ad accaparrarsi i consensi degli "orfani" di Al Gore, il grande assente di questa campagna, e per questo punta in maniera decisa sul tema del riscaldamento globale. Il suo programma mira ad azzerare l'inquinamento da carbone e punta ad una riduzione dell'80% delle emissioni di gas per poi reinvestire i soldi risparmiati nella ricerca di energie alternative che mettano fine alla dipendenza degli usa dal petrolio straniero.
  • Aborto: Edwards è un sostenitore dell'accesso legale e libero all'aborto e supporta fondazioni che aiutano donne indigenti che vogliono abortire.
  • Unioni civili e diritti dei gay: Edwards supporta i diritti di gay e lesbiche ma è contrario ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. E' però anche contrario a vietare i matrimoni gay dove sono legali, e supporta invece le unioni civili e la concessione di diritti alle coppie di fatto anche dello stesso sesso.
  • Immigrazione: Edwards vuole semplificare le norme di accesso per gli immigrati in modo da aumentare sensibilimente il numero di lavoratori stranieri in America. Recentemente ha affermato di voler anche semplificare l'iter per diventare cittadini degli Stati Uniti.

  • Politiche sociali: Edwards vuole allargare la tutela sanitaria nazionale anche ai cittadini più poveri attraverso il programma sociale Medicare, per fare questo ha un piano per ridurre contestualmente i costi del sistema sanitario, piano che si compone di elementi concreti (maggiore attenzione alla prevenzione e alla reale efficacia dei farmaci) ad altri più generali (riduzione dell'inquinamento per migliorare la salute pubblica). E' contrario alla legalizzazione delle droghe leggere a scopo terapeutico. Nel 2001 votò il Patriot Act proposto da Bush, salvo poi criticare ferocemente le politiche del presidente.
  • Politica interna: Edwards intende ridurre sensibilmente la criminalità giovanile nella comunità afro-americana attraverso un maggiore impegno nella cura sanitaria e nell'educazioned ei giovani provenienti da zone disagiate. Sul tema dei media, Edwards è un sostenitore della neutralità dei network, e per questo nella sua campagna elettorale ha boicottato la FOX, accusata di parteggiare per la destra.
  • Politica estera: punto dolente del programma. Edwards si oppone alla "guerra al terrore" di Bush, ma nel 2002 votò a favore dell'intervento in Iraq. Edwards è contrario all'invio di nuove truppe, ma anche al ritiro immediato, vorrebbe piuttosto ritirare gradualmente alcune migliaia di soldati, in modo da non avere più truppe americane in Iraq entro il 2013. Edwards ha lanciato spesso moniti contro l'Iran, ma non si è mai espresso a favore di un intervento militare.

Punti di forza: potrebbe reggere la lunga distanza meglio dei due avversari, e se la Clinton dovesse ritirarsi dalla corsa potrebbe ereditare i suoi elettori molto più di quanto farebbe Obama; è giovane ma ha esperienza, è progressista ma piace ai moderati, rappresenterebbe un rinnovamento senza bisogno di una rivoluzione.
Punti deboli: gran parte del suo programma viene giudicata populista; non ha l'appoggio di lobby e multinazionali; le sue posizioni sulla politica estera sono troppo vaghe; la sconfitta del 2004 potrebbe averlo marchiato; la malattia di sua moglie potrebbe essere un handicap in caso di candidatura alle Presidenziali.

Fonti: Wikipedia, Washington Post, New York Times

1 commento:

Anonimo ha detto...

ottimo!!!

cercherò di seguire il più possibile questo blog!

ciao