lunedì 7 gennaio 2008

Rassegna stampa: verso il New Hampshire



Manca un giorno al secondo vero caucus di queste primare, quello del New Hampshire. E' un test molto più probante di quello dello Iowa, non tanto perchè i delegati chiamati a votare siano di più, quanto perchè l'elettorato è sostanzialmente centrista e quindi un buon indicatore delle tendenze del paese.

Nel dibattito televisivo di sabato, Hillary Clinton ha provato a recuperare quota nei sondaggi attaccando frontalmente Barack Obama su quello che è il maggior punto debole del senatore nero, ovvero la scarsa esperienza. Una strategia prevista, che mira a radicalizzare le posizioni tra i sostenitori democratici. E' stata invece imprevista la risposta di John Edwards, che ha preso le difese di Obama ed ha esplicitamente chiesto alla Clinton di farsi da parte, poichè rappresenta lo status quo. Edwards sta evidentemente cercando di conquistare consensi tra i sostenitori di Obama e di far diminuire ulteriormente le chances della Clinton, proponendosi, se non come candidato, quantomeno come possibile vice come già accadde 4 anni fa con Kerry.
Dal canto suo Obama, che nei dibattiti tv è poco a suo agio, ha preferito schivare le polemiche e non ha replicato agli attacchi.

Sul fronte repubblicano, il mattatore della serata è stato John McCain, grazie ad un atteggiamento da presidente in pectore. Il veterano del Vietnam, imitato poi da Giuliani, ha dichiarato la sua stima per Obama ma ha sostenuto che non è preparato sui temi della sicurezza. A sparigliare le carte ci ha pensato però Huckabee, che ha invitato i colleghi a non sottovalutare i consensi raccolti dal democratico.
Mitt Romeny è apparso molto in difficoltà soprattutto sulla politica estera, accusato di non avere una posizione decisa, mentre Rudy Giuliani ha dovuto replicare alle accuse piovutegli a proposito della gestione degli immigrati quando era sindaco di New York.

Sondaggi. Gli ultimi sondaggi prima del voto evidenziano la continua crescita di Obama. Secondo USA Today/ Gallup, Oabama sarebbe al 41% contro il 28% di Hillary e il 19% di Edwards, mentre CNN/WMUR danno Obama al 39% e la Clinton al 29%. Se il distacco sarà davvero così alto, la corsa della Clinton rischia di finire presto, anche se altri sondaggi danno i due candidati quasi alla pari. Tutti però sottolineano la caduta dei consensi della ex-first lady nell'ultima settimana.
Tra i repubblicani, il favorito è McCain che quasi tutti i sondaggi danno intorno al 30% con circa 5 punti di vantaggio su Mitt Romney. Più incerta è la terza posizione, dove Giuliani è insidiato dall'outsider Huckabee, che punta a rimanere in scia per poi cercare di vincere i caucus in Florida e South Carolina, e presentarsi quindi alla prova del 5 febbraio (con votazioni in 22 stati) forte di nuovi consensi.

Update delle 17:00. Dallo staff della Clinton trapela questa dichiarazione che la dice lunga sullo stato d'animo che si respira attorno alla ex first lady:

"E' ancora possibile vincere o arrivare secondi a distanza ravvicinata - spiega al sito uno dei consiglieri della Clinton, cui bruciano il terzo posto e quasi dieci punti di distacco dati da Obama all'ex first lady in Iowa - ma se l'affluenza comincia anche lontanamente a rispecchiare quella che si è avuta in Iowa, allora tutto è perduto". E la paura di perdere ancora ha spinto lo staff della Clinton a decidere di evitare - in queste ultime ore di frenetica campagna elettorale già caratterizzata, come ha dimostrato lo scontro tv di sabato notte, da toni ed attacchi durissimi - una campagna di spot contro Obama, per non rischiare di peggiorare le cose."



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