lunedì 5 maggio 2008

Sondaggi: la Quinnipiac University analizza i grandi stati

L'immagine “http://www.quinnipiac.edu/images/display/logo.gif” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.
Avvicinandosi alla fine della stagione delle primarie, iniziano i sondaggi sui grandi stati, che saranno la chiave delle elezioni presidenziali. Il sistema elettorale americano concede infatti ad ogni stato un certo numero di "grandi elettori" in funzione del numero di abitanti, ed è pertanto imporante non tanto vincere nella maggior parte degli stati, ma vincere nella maggior parte dei grandi stati. Le performance deludenti di Obama nelle primarie in quesi tutti gli stati più popolosi rappresentano perciò la principale preoccupazione per le elezioni generali. Ovviamente il clima fotografato dalle ricerche di queste settimane è ancora pesantemente influenzato dalla campagna elettorale per le primarie, ma il sondaggio dell'Università Quinnipiac sembra confermare questa preoccupazione.


Secondo il sondaggio, condotto su un campione totale di oltre 5.000 persone equamente ripartite tra Floria, Ohio e Pennsylvania e con un margine di errore di 2,5% circa, la Clinton avrebbe una netta leadership in Florida, dove batterebbe John McCain per 49 a 41. Nel caso di confronto tra McCain e Obama, il risultato è, come si dice in gergo too close to call, ovvero il distacco tra i due candidati è inferiore al margine di errore: 44 per il Repubblicano, 43 per il Democratico.
Situazione simile si riproporrebbe in Ohio, dove la senatrice di New York avrebbe una leadership di addirittura dieci punti su McCain, 48 a 38. Anche in questo caso, McCain e Obama sono separati da un solo punto, 43 per il Repubblicano e 42 per il Democratico.
La Pennsylvania si dimostra invece uno stato fedele ai Democratici a prescindere dal candidato: la Clinton conduce su McCain per 51 a 37, mentre Obama per 47 a 38.


Andando più nello specifico, nella classe operaia bianca la Clinton pareggia per 45 a 45 con McCain in Florida, mentre guida per 46 a 40 in Ohio e per 48 a 40 in Pennsylvania, mentre McCain supera Obama per 51 a 34 in Florida, 49 a 34 in Ohio e 45 a 38 in Pennsylvania.
I problemi di Obama con le classi operaie bianche si fanno quindi molto pesanti e mettono seriamente in dubbio la sua eleggibilità, visto che è dal 1960 che per conquistare la Casa Bianca bisogna vincere in almeno due di questi tre grandi stati.
Tra le donne, la Clinton guida per 54 a 37 su McCain, mentre il Repubblicano la supera per 45 a 43 tra gli uomini. Tra i neri, la Clinton guida per 80 a 11.
In un confronto McCain-Obama, gli uomini preferiscono McCain per 46 a 42, mentre fra le donne è Obama a guidare per 44 a 42. Tra i bianchi il Repubblicano guida per 50 a 36, mentre tra i neri Obama guida per 83 a 8.


Tra gli argomenti che interessano maggiormente gli elettori, al primo posto c'è l'economia, mentre la guerra in Iraq e la sanità sono molto indietro. Se la Clinton fosse eletta, per il 44% degli intervistati l'economia migliorerà. Se Obama fosse eletto, per il 38% l'economia migliorierà, mentre solo il 24% pensa che migliorerà se la spuntasse McCain.
La qualità più importante che gli americani chiedono al nuovo Presidente è una forte leadership (29%), l'affidabilità (27%) e la competenza (23%).
McCain è visto come un leader forte dal 73% degli interpellati, la Clinton dal 69% e Obama dal 58%. McCain guida anche la classifica riguardo l'affidabilità con il 68%, seguito da Obama con il 58% e dalla Clinton con il 46% (mentre un altro 46% la giudica inaffidabile).

L'età è un fattore "molto importante" per il 43% degli elettori. Soprattutto in Florida, dove l'età media è molto alta, il fattore anagrafico è visto con preoccupazione e potrebbe essere un handicap per McCain. La razza e il sesso sono preoccupazioni meno importanti, anche se si sa che in questi casi si è più riluttanti a rispondere con sincerità.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

dopo la delusione per il PD italiano, sembra profilarsi - per me - anche quella per Obama.
Mi dispiace dirlo, ma devo dare atto a persone, come il Sindaco di Salerno, di avere sempre detto che gli americani, alla fine, preferiscono le persone con esperienza. Qualcuno sperava che Obama ripetesse la vittoria a sorpresa di Carter, ma mi sembra sarà difficile.

Anonimo ha detto...

Secondo http://www.presidentelectionpolls.com/2008/matchups-by-state/florida.html in Florida McCain ha un deciso vantaggio su Obama nei vari sondaggi...

Marco

Anonimo ha detto...

In USA, come in Italia spesso l'età conta.

Come da noi, anche da loro la media dell'età al Congresso è piuttosto alta.

Insomma: poca aria di rinnovamento.

Peraltro mi sembra che da loro sia più facile che un giovane emerga a sorpresa... a differenza dei nostri vecchi.

Marco