sabato 19 gennaio 2008

Profili: Ron Paul

Ronald Ernest "Ron" Paul

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Repubblicano
Età: 73 anni
Professione: ex-ufficiale medico nell'U.S. air Force e nella Air National Guard, ostetrico e ginecologo, candidato presidente per il Libertarian party nel 1988, deputato del Texas dal 1975 al 1985 e dal 1997 ad oggi.
Fondi raccolti: 5.204.218 $
Budget: 5.443.667 $

Il più anziano fra i contendenti repubblicani è anche quello dalle idee più rivoluzionarie e fuori dagli schemi. A dispetto dell'età Paul ha ottenuto una enorme visibilità da Internet, ed è senza dubbio il candidato che ha raccolto il maggior numero di adesioni e consensi sulla rete, a cui però non corrisponde una eguale visibilità sui mezzi di informazione, accusati più volte di voler oscurare volutamente il candidato.

Il suo è un conservatorismo di ispirazione prettamente liberale e libertaria che molto spesso lo ha messo ai margini (se non addirittura fuori) del Partito Repubblicano, che mal sopporta le sue proposte per una deregulation in favore dei singoli stati, e per un calo drastico delle tasse da ottenere con un serio "dimagrimento" della struttura del governo federale. Ma sono soprattutto le sue idee in politica estera a fare scalpore, e a metterlo in contrapposizione frontare con la dottrina Bush, quelle idee che gli hanno fatto conquistare il consenso di molti americani (tra cui moltissimi giovani) ma che lo fanno anche guardare con sospetto (il conservatore Glenn Beck ha definito una parte dei supporter di Paul "dei terroristi").

Le prime battute delle primarie 2008 di Ron Paul non sono state molto positive, non tanto dal punto di vista dei risultati (ha conquistato 2 delegati) quanto per le polemiche delle ultime settimane. Dopo il primo caucus in Iowa, su molti siti di sostenitori del candidato sono apparse notizie riguardanti sabotaggi ai danni di Paul, ma è soprattutto sul New Hampshire che si concentrano i dubbi. Nonostante Paul non sia fra coloro che hanno chiesto il riconteggio, secondo alcune fonti le frodi avrebbero impedito al candidato di piazzarsi al terzo posto.
Infine, Ron Paul è stato escluso dal dibattito tra i candidati repubblicani tenutosi il 6 gennaio, due giorni prima nel votazioni in New Hampshire, e trasmesso dalla FOX, che è stata poi subissata dalle proteste.
Ron Paul è sposato dal 1957 con Carol Wells, da cui ha avuto 5 figli.

Le presidenziali del 1988
Esattamente 20 anni fa, Ron Paul si candidò a Presidente degli Stati Uniti con il Libertarian Party, il terzo partito del panorama politico americano (oggi praticamente sparito, senza rappresentanti al Congresso).
La carriera politica di Paul inizia negli anni '70: lasciato l'Esercito, si specializza in ostetricia e ginecologia, quindi inizia ad esercitare in South Carolina e Texas, diventando noto per offrire prestazioni gratuite o facilitate ai meno abbienti. Proprio in Texas diventa delegato alla convention repubblicana e nel 1976 viene eletto alla Camera dei Rappresentanti, primo repubblicano di quell'area. Nello stesso anno è uno dei 4 delegati repubblicani ad appoggiare la candidatura di Ronald Reagan invece di Gerald Ford, che poi verrà sconfitto da Jimmy Carter.
Anche nel 1980 appoggia fortemente Reagan, stavolta con successo. Negli anni immediatamente successivi, tuttavia, entra in rotta di collisione con il Partito Repubblicano, e si mostra critico sia con il Presidente Reagan sia con il suo vice George Bush sr. a causa delle politiche economiche che hanno aggravato il deficit statunitense.
Allo scadere del secondo mandato di Reagan, Ron Paul si candida alle primarie del Libertarian Party, la formazione a cui intanto ha aderito, e le vince superando l'attivista sioux Russel Means.
Nel corso della campagna elettorale Paul ha modo di far conoscere all'America le sue idee in tema di fisco, libero mercato e diritti, ottenendo molti consensi. Ovviamente il Libertarian Party non poteva in nessun modo essere competitivo per la vittoria finale, e Ron Paul arrivò terzo dietro George Bush e il democratico Michael Dukakis totalizzando 431.750 voti.
Ron Paul ha ricordato di aver capito più cose dell'America durante la campagna elettorale che in tutto il resto della sua vita, ed è cominciato proprio qui il suo ottimo rapporto con i giovani.

Posizioni politiche e programma di Ron Paul
Le posizioni di Ron Paul sono ispirate ad una commistione di valori profondamente conservatori nei temi sociali e posizioni estremamente liberali soprattutto in politica economica. E' soprannominato "Dr. No" per la sua opposizione a moltissime proposte legislative.

  • Politica estera: Paul è un sostenitore del non-interventismo degli Usa. Afferma che gli Stati Uniti devono evitare di inviare truppe nel mondo, e devono combattere le guerre solo per proteggere i propri cittadini. Ha votato contro la guerra in Iraq (unico tra i repubblicani candidati a queste primarie) ritenenendola inutile per la lotta al terrorismo. E' favorevole all'uscita degli Usa dalla Nato e dall'Onu, ritenute organizzazioni che vogliono superare la sovranità nazionale. E' contrario ad ogni ipotesi di guerra contro l'Iran, mentre appoggia l'invio di una missione umanitaria in Darfur.
  • Lotta al terrorismo: Paul, che considera gli attentati dell'11 settembre un atto di pirateria, è il fautore di una dottrina che, basandosi sull'Articolo 1 della costituzione statunitense, invitava a ricercare e colpire i singoli terroristi invece che dichiarare guerra ad altri stati. Paul rifiuta ogni teoria della cospirazione, ma spinge per riaprire le indagini sull'inefficienza dei servizi segreti nel prevenire gli attentati del 2001.

  • Commercio estero: da sostenitore del libero scambio, Paul è contrario agli accordi commerciali tra gli stati nordamericani appartenenti alla NAFTA, e propone l'abbattimento di tutte le barriere, sull'esempio di Hong Kong. E' contrario all'embargo contro Cuba.
  • Immigrazione: Paul, che appoggiò la dottrina Reagan di difesa dei confini, ritiene che l'immigrazione clandestina mini il welfare e la sicurezza sociale e che vada quindi scoraggiata. Nonostante chieda un trattamento solidale nei confronti degli immigrati, è contrario ad ogni ipotesi di sanatoria dei clandestini perchè favorirebbe ulteriore illegalità. E' contrario a concedere la cittadinanza americana ai figli degli immigrati clandestini.

  • Politica economica: Paul sostiene un drastico calo delle tasse attraverso un"dimagrimento" molto sensibile della struttura statale. Innanzitutto vorrebbe abolire una serie di istituzioni, tra cui la Federal Reserve, e molte agenzie governative e ministeri, ritenuti "burocrazia inutile". Paul accusa la Federal Reserve di aver creato l'inflazione limitando il ruolo degli stati e del governo federale. Paul supporta la lotta non violenta di chi rifiuta di pagare tasse ritenute ingiuste. E' a favore di severi tagli alla spesa del governo federale ed è contrario a qualsiasi intromissione della politica nel mercato.
  • Politiche sociali: tutte le politiche sociali di Paul si basano sul concetto che il governo federale non deve intromettersi nella vita privata dei cittadini. Ad esempio ritiene che le preghiere all'interno delle scuole pubbliche non debbano essere permesse o proibite dallo stato. E' stato uno dei primi politici ad occuparsi di Internet, schierandosi contro ogni forma di regolamentazione o tassazione: per lui la rete deve essere territorio neutrale, e per questo è arrivato al punto di votare contro una legge studiata per individuare i molestatori di bambini. E' uno strenuo difensore del diritto di detenere e portare armi da fuoco. Ha votato contro il Patriot Act nel 2001 e si è opposto al ripristino del servizio di leva. E' un difensore del diritto alla vita e perciò contrario all'aborto, anche se ritiene che i singoli stati debbano decidere. Supporta la ricerca sulle cellule staminali, per cui ha proposto un regime fiscale agevolato, ed ha votato contro il divieto di clonazione umana. Ritiene che la definizione di matrimonio si addica solo ad una coppia eterosessuale ma, in linea con i suoi principi, si oppone ad ogni definizione federale ed ha votato contro un tentativo di ridefinizione del matrimonio all'interno della costituzione. E' contrario alla pena di morte a livello federale, ma lascia libertà di decisione ai singoli stati.
  • Politica interna: ritiene che tutti coloro che danneggiano l'ambiente andrebbero perseguiti. E' favorevole all'energia nucleare pulita. Ha in mente una riforma del sistema sanitario che incoraggi investimenti privati, abbatta le tasse per le famiglie e permetta libertà di scelta tra pubblico e privato. E' però contrario ad allargare il servizio sanitario nazionale a chiunque. E' favorevole all'uso di marijuana a scopo terapeutico. E' un antiproibizionista, e si è espresso a favore della legalizzazione delle droghe leggere, e ad un trattamento della tossicodipendenza come problema medico.
  • Legge elettorale: da ex esponente di un piccolo partito come il Libertarian Party, è favorevole ad una riforma elettorale che permetta anche a terze forze e indipendenti di entrare nel Congresso e superare lo strapotere dei due grandi partiti.

Punti di forza: ha un seguito di supporter agguerritissimi, degno di una rockstar; nei luoghi in cui ha fatto direttamente campagna elettorale ha sempre ottenuto ottimi risultati; da outsider ha conquistato vastissimi consensi su Internet; è ben visto dagli indipendenti.
Punti deboli: il suo programma politico è del tutto rivoluzionario; il suo stesso partito lo osteggia; è poco considerato dai media; è avversato da tutti gli apparati statali che vorrebbe smantellare

Fonti: Wikipedia, New York Times, Washington Post, CNN

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