domenica 20 gennaio 2008

Risultati 19 gennaio: Nevada e South Carolina

Nonostante la Clinton abbia ottenuto più voti, Obama conquista un delegato in più in virtù del meccanismo elettorale: la Clinton ha infatti vinto a Las Vegas e nei centri più popolosi, ma Obama ha conquistato un maggior numero di distretti. Gli ultimo 8 delegati del Nevada verranno comunque assegnati nella convention statale di aprile, al momento due di solo sono dati vicini alla Clinton, e uno a Obama. In Nevada Romney come previsto vince senza problemi. Buon risultato di Ron Paul.

In South Carolina McCain prevale per poche migliaia di voti, ma il meccanismo di assegnazione dei delegati gli assegna un ampio premio di maggioranza.


Democratici

GENNAIO

19 gennaio: Nevada

Hillary Clinton: 50,71% (12 delegati)
Barack Obama: 45,19% (13 delegati)
John Edwards: 3,75%
Dennis Kucinich: 0,05%
Repubblicani


GENNAIO
19 gennaio: Nevada

Mitt Romney: 51,10% (18 delegati)
Ron Paul: 13,73% (4)
John McCain: 12,75% (4)
Mike Huckabee: 8,16% (2)
Fred Thompson: 7,94% (2)
Rudy Giuliani: 4,31% (1)
Duncan Hunter: 2,01%

19 gennaio: South Carolina

John McCain: 33% (19 delegati)
Mike Huckabee: 30% (5)
Fred Thompson: 16%
Mitt Romney: 15%
Ron Paul: 4%
Rudy Giuliani: 2%

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve, prima di tutto ti faccio i più sinceri complimenti per questo bellissimo blog sempre aggiornato e con notizie che non
si trovano nell' informazione ufficiale.
Faccio anche questo intervento perchè, se non ti crea troppo disturbo, vorrei chiarirmi le idee sui delegati.

a) Vorrei capire che differenza c' è tra i delegati e i super-delegati,

b) vorrei anche capire come si dovranno comportare (delegati e super delegati) per la nomination che deciderà chi sarà il candidato repubblicano e democratico alle presidenziali. Mi spiego meglio con un esempio:
in Nevada ha vinto la Clinton eppure Obama, grazie al meccanismo elettorale, ha ottenuto un delegato in più dell' ex first lady.
A questo punto mi chiedo come dovranno comportarsi i 13 delegati di Obama quando arriverà il momento di dare il loro voto per il candidato ufficiale alle presidenziali. Dovranno comunque votare, considerato che nel loro stato di appartenenza ha ottenuto più voti, per la Clinton ? Dovranno votare per Obama perchè comunque sono i suoi delegati ? Potranno scegliere come votare e quindi potrebbe votare in ordine sparso ?

c) vorrei capire se in base ai meccanismi di scelta dei delegati-superdelegati sia possibile qualche sorpresa (nonostante la forza elettorale di Hillary) a favore di Obama
In questi ultimi giorni ho notato che la differenza di delegati tra Obama e la Clinton si sta riducendo a favore del primo. Se fino ad una settimana fa la Clinton aveva un vantaggio di circa 120 delegati (addirittura 180 all' inizio di gennaio) adesso il suo distacco è di appena 55 delegati-superdelegati e questo nonostante le sue vittorie in Nevada e New Hampshire.
Come mai ? I super-delegati in base a cosa scelgono il loro candidato ? Possono cambiare idea ? E' possibile un ribaltamento a favore del senatore dell' Illinois ?

d) ultimo punto. Se ho capito bene un candidato democratico per ottenere la nomination alle presidenziali deve raggiungere la fatidica soglia di 2025 tra delegati e super delegati. Ma in questa cifra sono già stati sottratti i delegati e super delegati di quegli stati (a proposito quali sono questi stati ?) come il Michigan che per avere anticipato le primarie sono stati puniti e non potranno dare nessun (nel caso dei democratici) delegato per la convention finale ? Questi stati non potranno nemmeno portare i super-delegati che, se ho capito bene e a differenza dei delegati, non sono scelti attraverso le primarie ?

Perdonami per le troppe domande ma su internet, sui giornali e in TV non sono riuscito a trovare nessuna risposta.

G. ha detto...

Ciao e grazie dei complimenti. Nei prossimi aggiornamenti continuerò il vademecum delle primarie e parlerò diffusamente di questo tema, comunque ora provo a risponderti brevemente

a) i delegati (pledged delegates, ovvero delegati vincolati) sono eletti dai delegati statali in base al voto popolare e rappresenteranno il candidato a cui sono assegnati alla convention democratica. Hanno quindi un vincolo di mandato rispetto al voto popolare. I super delegati sono dirigenti locali del partito e non hanno vincoli. I democratici hanno più superdelegati dei repubblicani

b) come detto, i delegati eletti direttamente non possono cambiare candidato di riferimento, i superdelegati sì.

c) l'alto numero di super-delegati democratici può stravolgere effettivamente il risultato delle primarie, perchè i superdelegati possono scegliere un candidato in base alla forza che ritengono possa avere alle presidenziali, e quindi trascurando il voto popolare. In realtà questo non succede quasi mai, i superdelegati appoggiano il candidato uscito più forte dal voto.
Attenzione però perchè le cifre che leggi in questi giorni, e che comprendono anche i superdelegati, sono stime fatte in base alle dichiarazioni di voto prima delle primarie, quindi non è affatto detto che la Clinton abbia quel vantaggio, lo sapremo solo alle convention. Per ora è solo possibile fare il conto dei delegati eletti direttamente, e Obama è in vantaggio 38 a 36

d) la soglia dei 2025 comprende tutti i delegati di tutti gli stati, tranne quelli (come il Michigan) che sono stati penalizzati, e che non saranno rappresentati. Calcola però che ci sono stati dei ricorsi, e quindi da qui ad agosto potrebbe cambiare qualcosa.

Spero di essere stato esauriente
G.

Anonimo ha detto...

Grazie per la risposta esauriente e veloce.
Quindi se ho capito bene i 13 delegati che in Nevada sono stati attribuiti a Obama voteranno tutti e 13 per il senatore nero anche se in quello stato la Clinton ha ottenuto più voti.
Ergo, anche se Hillary ha vinto le elezioni in Nevada è cose se le avesse perse perchè da quello stato otterrà solo 12 voti contro i 13 di Obama.
Incredibile anche se, dovendo dire la verità, mi fa piacere perchè tipo per Obama pur considerando Hillary una potenziale e ottima Presidentessa degli Stati Uniti.

Se ho capito male ti prego di correggermi

G. ha detto...

Hai capito bene, questo è frutto del sistema elettorale usato dai democratici in Nevada. Ci sono però ancora in ballo 8 superdelegati del Nevada che decideranno ufficialmente il loro voto solo alla convention statale che si terrà ad aprile. Al momento ci sono indicazioni di voto solo da tre di loro, due a favore di Hillary e uno di Obama.

Anonimo ha detto...

Uhm quindi alla fine è possibile che i super delegati del Nevada votino, considerando chi ha vinto in quello stato, in maggioranza per la Clinton.

Secondo te Obama ha qualche possibilità di vincere la nomination dei democratici o, considerando che in quasi tutti i grandi stati i sondaggi danno la Clinton favorita, non ha nessuna o scarsissime possibilità di farcela ?

G. ha detto...

La Clinton ha uno strapotere mediatico ed economico che Obama non ha, e personalmente sono abbastanza convinto che la spunterà lei (non che la cosa mi faccia molto piacere).
Però i sondaggi di queste settimana vanno in altalena, quindi c'è ancora (almeno fino al 5 febbraio) spazio per un crollo di Hillary

Anonimo ha detto...

Obama ce la potrebbe fare in South Carolina, visto che lì c'è una forte comunità nera?

G. ha detto...

Senza dubbio sì, peter, i sondaggi lo danno favorito con un buon margine di vantaggio. Oltretutto dovrebbe ottenere consensi sia nei centri più piccoli che nelle città, e quindi distaccare la Clinton anche per numero di delegati

Anonimo ha detto...

Grazie per avere risposto anche all' altra mia domanda (cioè se Obama ha qualche possibilità di vincere).
Purtroppo anch' io penso che Obama non ce la può fare.
La Clinton in tutti gli stati più popolosi (tranne l'Illinois) stravince nei sondaggi. La California, New York, la Florida, l' Ohio etc etc sono suoi...

Democratico

Anonimo ha detto...

Aggiungo che poco fa mi sono collegato ad un sito USA che posta tutti i sondaggi delle primarie e fa il conto dei delegati-superdelegati a disposizione dei candidati.

Ebbene fino a oggi pomeriggio la Clinton era in vantaggio su Obama di 55 delegati ma questa sera, improvvisamente, i delegati in più della senatrice di New York sono saliti a 88.
A questo punto penso che solo un miracolo (a cui io non credo) potrà " salvare " Obama.

Democratico

G. ha detto...

In questo momento la CNN dà una stima di 210 a 123, la CBS di 231 a 126, e probabilmente altre testate danno numeri ancora diversi. In buona sostanza sono una via di mezzo tra sondaggi e proiezioni, quindi con un margine di errore abbastanza alto

Anonimo ha detto...

Ciao G. Prima di tutto mi associo ai complimenti di chi mi ha preceduto. Vorrei porti una domanda un po' bizzarra: credi che esista la possibilità di un endorsement da parte di John Edwards nei confronti di Obama prima del Super-Tuesday? Magari dopo le primarie democratiche del South Carolina? La mia opinione è che Edwards, pur non avendo ormai nessuna possibilità di ottenere la nomination, stia rimanendo in corsa per guadagnarsi un ticket da vicepresidente con Obama, qualora Hillary non avesse un vantaggio incolmabile in vista del 5 febbraio ed i delegati del "Senatore bianco" possano essere determinanti. Questa riflessione nasce da alcune osservazioni: Edwards si è sempre ben distinto da Hillary Clinton definendola emblema della vecchia politica, "affiancandosi" così ad Obama nell'ottica dell'ormai stracitato (o forse sarebbe meglio dire stra-auspicato) cambiamento a Washington; tuttavia dal punto di vista del programma si colloca su molti temi a sinistra di Barack (vedi sul problema della sanità), e non ritirandosi potrebbe sottrarre qualche punto prezioso a Hillary. Non so se questa possa essere una considerazione valida(visto anche che in Nevada la Clinton ha avuto un certo exploit, e leggendo le cifre rispetto ai polls sembra quasi che l'ex first lady abbia risucchiato i voti di Edwards) però sia da un punto di vista numerico che di "momentum", l'uomo della Carolina potrebbe far valere la sua voce, ed inizio a credere anche che possa essere l'ultima speranza per Obama. Certo sarebbe curioso che dopo i dissidi post-presidenziali del 2004, Kerry ed Edwards si ritrovassero di nuovo sulla stessa barca. Grazie per la pazienza, attendo la tua opinione. Ancora complimenti.

G. ha detto...

Ciao M. e grazie dei complimenti.
Provo a risponderti anche se le strategie dei candidati in questi giorni sono quanto di più instabile ci possa essere.
Edwards ha affrontato questa campagna elettorale da front runner, credendo o comunque sperando di vincere, come dimostrano l'impegno e gli investimenti, quindi la possibilità di fare il vice sarebbe sicuramente meno gradita rispetto a 4 anni fa.
Edwards strizza l'occhio all'elettorato di Obama perchè vuole cavalcare la voglia di cambiamento (e perchè magari spera di soffiargli qualche consenso).
Ora, i risultati per lui non stanno arrivando, però credo sia molto difficile un suo ritiro prima del 5 febbraio: ormai vorrà giocarsi il tutto per tutto e vedere il suo reale peso, e in seguito potrà orientarsi in un senso o nell'altro.
In chiusura un'ultima considerazione: se Obama riuscisse ad ottenere la candidatura, non penso che sceglierebbe un vice come Edwards. Gli converrebbe piuttosto (e magari il partito stesso premerebbe in questo senso) per un vice con una grande esperienza alle spalle, uno come Mike Gravel, ad esempio.

Anonimo ha detto...

Secondo me sarebbe interessante un ticket con Bill Richardson, o magari Evan Bayh. Grazie della risposta, mi riconnetterò presto, vista la completezza del tuo blog. Buon lavoro!

G. ha detto...

Un nero e un ispanico (per parte di madre)? Non credo che l'America sia così avanti ;-)
Evan Bayh dovrebbe invece essere il vice prescelto dalla Clinton

Anonimo ha detto...

Richardson sarebbe il complemento perfetto per Obama secondo me (anche se hai ragione sul fatto della razza, tanto che non credo neppure che Barack possa vincere la nomination): governatore, grande esperto di politica internazionale (in passato candidato al Nobel per la pace), un vero innovatore dal punto di vista dell'energia pulita, tanto che il New Mexico è considerato uno degli stati più all'avanguardia sotto questo aspetto. Oltre al fatto da te citato riguardanti le origini di Richardson, avrebbe però lo svantaggio di essere troppo "fiscal conservative", ed assieme ad Obama rischierebbe di scoraggiare quella fetta di elettorato affezionata ai vari Dean o Pelosi, anche se non credo comunque che questi voterebbero per il Nader di turno. Ovviamente questo genere di considerazioni è completamente astratto, visto che come dici tu è difficile essere nella testa dei candidati e soprattutto dell'elettorato americano. Si fa per chiacchierare! :)

G. ha detto...

Stavolta sono io che devo farti i complimenti per la tua competenza ;-)

Anonimo ha detto...

Grazie, ma mi sono informato su Richardson solo perchè propone alcune idee che mi piacciono molto.