martedì 22 aprile 2008

Verso il voto: le primarie in Pennsylvania

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La Pennsylvania è il 33° stato più esteso degli Usa, ma il 6° più popoloso, con 12.406.000 abitanti e una densità di 106,88 abitanti per kmq. E' uno stato del nord-est, confina con New York, New Jersey, Delaware, Maryland, Virginia e Ohio. La città più importante e popolosa è Philadelphia, con quasi un milione e mezzo di abitanti, ma la capitale è Harrisburg, di appena 49.000 abitanti.
Il nome proviene dal fondatore dello stato, William Penn, che voleva onorare il padre e sottolineare il carattere boscoso del territorio.
Prima della colonizzazione, il territorio era occupato da tribù di nativi americani tra cui Delaware e Irochesi. I primi coloni a stanziarsi nel territorio furono gli svedesi, nel 1643, seguiti poi da olandesi e inglesi che rapidamente ne presero il controllo. Nel 1681 re Carlo II d'Inghilterra diede a William Penn la concessione per fondare una colonia destinata ai protestanti quaccheri vittime di persecuzioni in patria. Originariamente lo stato comprendeva anche parte dell'attuale Delaware, che si serparò all'inizio del 1700. Pennsylvania e Delaware furono fra le 13 colonie che si ribellarono agli inglesi dando vita alla Rivoluzione Americana, e proprio a Philadelphia venne redatta la Costituzione degli Stati Uniti, di cui fu capitale dal 1790 fino al 1800, quando passò a Washington.
La Pennsylvania, secondo stato ad entrare nell'Unione, ebbe nel secolo successivo un enorme sviluppo economico e industriale che non si interruppe neanche nella guerra di Secessione. Nella seconda metà del XX secolo, la Pennsylvania ha subito una lenta recessione a causa della crisi del settore siderurgico.
La popolazione della Pennsylvania è composta per l'87% da bianchi, per l'11% da neri e per il 2,5% da asiatici. Il 53% della popolazione è cattolico, il 30% protestante, il 10% evangelico. Lo stato ha la più alta concentrazione di Amish
Il Pil della Pennsylvania è il 6° degli Usa, l'economia si basa sul settore manifatturiero e siderurgico, sull'agricoltura e sul turismo.
Lo stato è governato da un Democratico, Edward Rendell, ma è un cosiddetto "swing state". Dopo anni di predominio Repubblicano, le elezioni di mid term del 2006 hanno visto un recupero dei Democratici. Il Gop mantiene comunque la maggioranza dei Senatori.

Per i Democratici, la Pennsylvania mette in palio 187 delegati, di cui 158 elettivi e 29 superdelegati con il sistema della primaria chiusa. Dei 158 delegati elettivi, 103 vengono assegnati proporzionalmente sulla base dei risultati nei 19 distretti elettorali. Ogni distretto ha dai 3 ai 9 delegati a seconda della dimensione. Gli altri 55 delegati elettivi vengono assegnati sulla base dei risultati in tutto lo stato. La convention si terrà il 7 giugno, e dei 29 superdelegati 15 si sono espressi in favore della Clinton e 5 di Obama.
I sondaggi mostrano da mesi un predominio della Clinton, per cui questo stato sembra fatto su misura. Tuttavia, a detta di molti osservatori, per sperare in un sostanzale recupero su Obama deve vincere con un distacco di almeno 10 punti. Gli ultimi sondaggi danno un distacco variabile dai 5 ai 10 punti. Rasmussen, il 17 aprile, è l'unico a dare un distacco minore, di soli tre punti, mentre American research Group, lo stesso giorno, dà la Clinton avanti di 13 punti.

Per i Repubblicani la Pennsylvania assegna 74 delegati, di cui 61 assegnati sulla base del voto nei 19 distretti elettorali, 10 assegnati dalla convention statale e 3 superdelegati. Il sistema è quello della primaria chiusa.
Ovviamente la primaria in questo caso è un pro-forma. Gli ultimi sondaggi prima che McCain conquistasse matematicamente la nomination lo davano al 59%, con 29 punti di vantaggio su Mike Huckabee.

Le urne si aprono alle 7 ora locale (le 13 in Italia) e si chiudono alle 8 pm (le 2 di notte in Italia).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se anche i democratici usassero la regola del winner-takes-all, anche i 188 delegati della Pennsylvania andrebbero a Hillary.....

Al momento, con tale regola sarebbe:
- Clinton 1747
- Obama 1604

Con la Pennsylvania, il Kentucky e il West Virginia, Hillary avrebbe matematicamente vinto.

Ecco perché non si ritira e perché Obama parte in svantaggio su McCain.

Marco

G. ha detto...

Il sistema repubblicano è molto utile per evitare il prolungarsi delle primarie, anche se toglie influenza agli stati in cui si vota più tardi. A conti fatti l'Iowa o il Vermont hanno avuto più influenza della Pennsylvania.
Però è un sistema che ha il vantaggio di essere "in linea" con la filosofia delle presidenziali: i voti degli stati più grandi valgono di più, mentre invece per i Democratici, con il sistema proporzionale, tutti i voti hanno lo stesso peso