domenica 27 aprile 2008

McCain è come Dole? / 2



John McCain è Bob Dole o Dwight Eisenhower?
Dipende se Barack Obama è John Kennedy o Mike Dukakis

di John Heilemann (New York Magazine)
Leggi la prima parte

[...]Tuttavia McCain è il candidato preferito dagli indipendenti, soprattutto a causa della sua storia personale, della sua ottima reputazione da dissidente all'interno del partito, e dei dissapori avuti con Bush. Il punto è se la reputazione di McCain reggerà all'esame, perchè è e sarà abbastanza chiaro che il McCain del 2000 e il McCain del 2008 sono due persone differenti, come dimostra il cambiamento di idea sulla politica fiscale di Bush e la mancata presentazione di un sostanziale piano di riforme.
Poi c'è il fatto che moltissimi collaboratori di McCain sono lobbysti o lavorano per i lobbysti. Gli stessi Repubblicani sono preoccupati per i legami tra il Senatore e la grande industria. "Vi immaginate i lobbysti della multinazionale Halliburton lavorare per far eleggere Cheney? Sarebbe impensanile" ha detto un importante consulente del Gop.

Ma se McCain non è più quello del 2000, allora chi diavolo è?
La risposta arriva dallo stesso consulente "Si sta trasformando in Bob Dole". Bob Dole, l'unico politico nella storia degli Usa ad essersi candidato sia come vicepresidente che come presidente e ad aver perso entrambe le volte.
Non è la prima volta che si traccia un parallelo tra McCain e Dole, ed è già capitato anche in questa campagna elettorale per bocca di uno dei principali avversari del Senatore, ora suo sostenitore.

"Ci sono molte persone che vedono McCain come un Dole-Redux" disse a FoxNews Mitt Romney durante il Super Tuesday "E' il prossimo della fila, dobbiamo dargli l'opportunità, ma già sappiamo che fallirà".
Ci sono in effetti diverse somiglianze tra i due: l'età (McCain ha 71 anni e ne avrà 72 a novembre, la stessa di Bob Dole nel 1996), c'è la fragilità fisica derivata dalla guerra, c'è la leggendaria irritabilità (anche se McCain finora si è saputo trattenere), c'è la ferma convizione, come detto da Mark Halperin del Time, che "andare a Meet the press sia più importante che andare in chiesa. Anzi, andare a Meet the press è andare in chiesa".

Ovviamente, gli accoliti di McCain si affannano a smentire queste somiglianze "Credo che sia fondamentalmente molto diverso da Dole" spiega McKinnon, consigliere del Senatore "ha un grande senso strategico, è disciplinato e sa come comunicare. Dole invece tendeva a nascondere le cose che la gente apprezzava più di lui". In effetti Dole teneva a freno il suo notevole senso dell'umorismo in campagna elettorale, mentre McCain non fa niente per nascondere il suo lato comico, che per certi versi ricorda quello di David Letterman, e fa continuamente battute su ciò che sta facendo.

Per questo il politologo Neal Gabler lo ha definito un "meta-candidato", ed è per questo che la stampa lo ama. Bisogna però vedere se è il modo migliore per arrivare al cuore degli elettori: Letterman è popolare, ma Jay Leno lo batte sempre negli ascolti. D'altro canto, questo atteggiamento è il miglior contrappeso possibile all'accusa di essere troppo vecchio.


Sono cose superficiali, certo, ma i Repubblicani sono preoccupati per altre, e più profonde somiglianze tra McCain e Dole. "Potevi andare in giro con Dole nel 1996 e provare a trovare dei messaggi da comunicare, ma tutto quello che voleva sapere era chi sarebbe stato sul palco con lui" racconta un ex collaboratore di Bob Dole "Stessa cosa adesso con McCain. Non ha altri messaggi a parte l'Iraq. Qual è il suo piano per la sanità? Per le tasse? Per l'innovazione tecnologica? Nessuno in mille anni potrà dirlo".

Scott Reed, manager della campagna di Dole, concorda su questi paralleli "Nessuno dei due può alzare le braccia sopra la testa, nessuno dei due può pettinarsi da solo, nessuno dei due sa leggere dal gobbo elettronico" ma Reed sottolinea una differenza cruciale "Nel 1996 i Democratici puntarono tutte le loro armi contro Dole. Usarono tutti i soldi a loro disposizione per creare il mostro a due teste Dole-Gingrich. Ma oggi i Democratici non possono farlo, e difficilmente ci riuscirebbero".

Reed ha ragione, il prezzo più grande pagato da queste primarie prolungate e fatte di lotte intestine tra la Clinton è Obama è proprio la mancata possibilità di distruggere la figura di McCain in primavera. Se i due candidati non fossero ancora alle prese con il farsi reciprocamente a pezzi, i Democratici potrebbero usare le loro ingenti risorse per dipingere McCain in qualsiasi modo possano ritenere più dannoso: Bush II, Dole II, Attila II. E invece è il Gop a fare la partita - specialmente contro Obama.



(continua domenica prossima)

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