mercoledì 25 giugno 2008

Il Governatore della Louisiana, l'anti-Obama?

di Sasha Issenberg (The Boston Globe)

Le t-shirt rosse indossate dai supporter di Bobby Jindal durante la campagna elettorale dello scorso anno per l'elezione del Governatore sono per i Repubblicani la cosa più vicina all'iconografia di Obama. Proclamavano "Louisiana Revolution", con il volto del candidato impresso nello stile bi-colore di Che Guevara.

Il suo insolito profilo - 36 anni, indiano-americano, conservatore religioso - lo hanno lanciato tra i favoriti per la candidatura alla vicepresidenza. Jindal viene visto come una risposta alla novità rappresentata da Barack Obama, e come l'uomo a cui il partito potrà affidarsi per rifarsi l'immagine.
Jindal, di indole modesta, ha rivoluzionato lo stato sociale e il sistema sanitario della Louisiana, e rappresenta un movimento, anche radicale, che vuole la competenza prevalere sul carisma.
Subito dopo essere entrato in carica, ha promulgato una nuova legislazione con restrizioni etiche, ha promosso l'insegnamento del creazionismo nelle scuole e ha bloccato la ricerca sulle cellule staminali.
E' stata questa rara congiunzione di efficienza legislativa e crociate morali e religiose a portare Rush Limbaugh, Newt Gingrich e il Washington Times a consigliare a McCain di scegliere Jindal.
Ambizioso e abituato a bruciare le tappe, Jindal è stato eletto quando aveva solo un anno in più dell'età minima consentita dalla legge per diventare Governatore, ma aveva già svolto sei diversi lavori nell'amministrazione governatoriale, mentre ha conseguito anche un master e ha lavorato come consulente.
In uno stato che è stato da sempre caratterizzato dalla diffusione di personaggi coloriti e vignette politiche, Jindal non si è mai trasformato in una macchietta "Non ci sono aneddoti su Jindal" dice Roy Fletcher, stratega locale "E' un tecnocrate piatto".
Jindal non ha nemmeno soprannomi, a parte "Bobby", preso in prestito a 4 anni dalla sit-com Brady Bunch per sostituire il suo vero nome, Piyush.
L'ex Governatore Mike Foster lo assunse a 24 anni come amministratore del sistema sanitario, allora in ancarotta "Aveva il poco invidiabile compito di dover fare draconiani tagli di budget che gli hanno causato pene e sofferenze. Ma si comportava come se gli piacesse." spiega Bob Mann, all'epoca consigliere del senatore Democratico John Breaux.
La fama conquistata da Jindal lo portò ad essere assunto da Breaux come direttore esecutivo della commissione bipartisan Medicare. Successivamente, Foster nominò Jindal presidente del sistema universitario della Louisiana. Figlio di un immigrato del Punjabi convertito al cattolicesimo, Jindal si trovò a diventare ben preso un beniamino dei conservatori religiosi. Nel 2003 Foster incoraggiò Jindal a candidarsi come Governatore, ma perse contro la Democratica Kathleen Blanco, che però fallì nel fronteggiare il terribile uragano Katrina, e decise di non ricandidarsi, spianando la strada a Jindal nel 2007.

Jindal e McCain si sono incontrati a New Orleans a dicembre per discutere della ricostruzione dopo Katrina. "John da sempre cerca di allargare la sua base, e Bobby si ricollega in maniera positiva ai giovani elettori "spiega Bobby Roemer, ex Governatore della Louisiana e consigliere di McCain "Bobby ci ricorda chi possiamo essere. Ha la stessa forza di Obama, rappresenta il rinnovamento dell'America".

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