venerdì 27 giugno 2008

Obama e Hillary Clinton per la prima volta insieme

Dopo aver proclamato "Yes, we can", accettando la vittoria di Obama, Hillary Clinton si è ritirata dalla campagna elettorale evitando ogni strascico polemico. Nelle poche apparizioni pubbliche si è anche lasciata andare a moderate lodi per il programma di Obama, ha evitato di esprimersi in un senso o nell'altro su un possibile ticket, ed è stata riaccolta con grande calore in Senato e all'interno del partito, dove fino a qualche settimana prima molti leader la avevano criticata.
Ora è il momento di rendere effettiva la promessa di impegnarsi per Obama, e oggi Hillary e il nominato Democratico faranno la prima apparizione congiunta in campagna elettorale, a cui è prevedibile che ne seguano molte altre.
I sondaggi dicono che, finite le acredini delle primarie, pian piano gli elettori della Clinton si stanno allineando dietro Obama, ma la strada per unire il partito è ancora molto lunga, e sono diversi gli stati chiave in cui gli elettori della Senatrice potranno risultare decisivi.
I due ex rivali si sono incontrati giovedì sera al Mayflower Hotel di Washington ad un meeting organizzato per raccogliere fondi per Obama, con la partecipazione di quelli che finora sono stati i maggiori finanziatori della Clinton.
Oggi i due terranno un comizio in New Hampshire, a Unity, e mai nome poteva essere più indicato.
Nei giorni scorsi, Obama aveva a sua volta incitato i suoi finanziatori ad aiutare la Clinton a ripianare i debiti contratti in campagna elettorale, che si aggirano attorno ai 20 milioni di dollari, di cui 12 provenienti dal suo patrimonio personale. Una richiesta che in alcuni casi ha ricevuto risposte critiche.
La richiesta rientra comunque negli accordi tra i due candidati, ed è solo uno dei tanti punti su cui i due staff stanno discutendo ancora. Dal punto di vista teorico non dovrebbero esserci problemi, ma dal punto di vista pratico non è così facile. Obama si è finora appoggiato in prevalenza sui piccoli contributi piuttosto che sui grandi finanziatori, e quindi la cifra che può assicurare alla Clinton è paradossalmente più bassa di quella che i finanziatori della Clinton potrebbero assicurare ad Obama (ricordo che ogni finanziatore ha un tetto di offerte per ogni candidato, quindi i finanziatori della Clinton non possono più aiutare la Senatrice).
In molti attendono che Obama faccia il gesto simbolico di staccare un assegno da 2.300 $ (il massimo consentito) per la ex rivale.

Anche Bill Clinton si è schierato per Obama, dopo averlo criticato anche aspramente durante le primarie. Sebbene i rapporti tra l'ultimo presidente democratico e colui che vorrebbe essere il prossimo inquilino della Casa Bianca siano al momento abbastanza freddi - i due non si sono mai parlati dopo la fine delle primarie - Bill Clinton ha fatto sapere, tramite una laconica frase diffusa dal suo portavoce Matt McKenna, di volere "ovviamente essere pronto a fare tutto il possibile per fare in modo che Obama sia il prossimo presidente degli Stati Uniti".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao G!

Non ho capito bene il problema dei finanziatori piccoli o grandi.

Provo a vedere cosa ho capito.

Obama può chiedere ai suoi finanziatori di spostare un po' di soldi su Hillary, ma ha una base dispersa, per cui alla fine può solo staccare un assegno lui.

Invece i finanziatori di Hillary sono meno, ma con portafoglio ampio ed è più facile trattare con un numero ridotto di persone per convincerli a finanziare Obama. Non avendolo finora finanziato, possono ciascuno mandare il max previsto per legge.

Giusto?

Marco

G. ha detto...

Giustissimo. Milioni di persone che fanno piccole donazioni da Internet difficilmente potranno essere convinte a spostare i soldi sulla Clinton.
Intanto stamattina Obama ha firmato il suo assegno alla Clinton