Inizio con questo post una serie di spiegazioni dei termini e dei meccanismi che caratterizzano le primarie e, in seguito, le elezioni presidenziali. Si inizia con uno dei termini che, almeno da noi, sentiamo pronunciare solo ogni quattro anni: caucus.
Il termine deriva dal linguaggio dei nativi americani e significa "riunione dei capi tribù". Il caucus è quindi un incontro tra i membri di un partito politico per prendere decisioni ed eleggere i rappresentanti, ma nel significato che ci interessa in questa sede è uno dei due tipi di votazione adottate nelle consultazioni per eleggere il candidato alle presidenziali (l'altro è rappresentato appunto dalle elezioni primarie, che danno il loro nome all'intera consultazione).
Il termine deriva dal linguaggio dei nativi americani e significa "riunione dei capi tribù". Il caucus è quindi un incontro tra i membri di un partito politico per prendere decisioni ed eleggere i rappresentanti, ma nel significato che ci interessa in questa sede è uno dei due tipi di votazione adottate nelle consultazioni per eleggere il candidato alle presidenziali (l'altro è rappresentato appunto dalle elezioni primarie, che danno il loro nome all'intera consultazione).
Il caucus è una forma di democrazia diretta dalle origini quasi tribali, in cui il voto è espresso a volte con modalità insolite nell'era della tecnologia e del villaggio globale ma, soprattutto, raccoglie i voti non dei singoli ma della comunità.
Ogni Stato, che porterà i propri rappresentati (i delegati) alle convention di partito, è suddiviso in circoscrizioni, distribuite nei vari distretti, a loro volta suddivise in postazioni di voto. Si vota in qualsiasi luogo abbastanza grande da ospitare i votanti, quindi anche parrocchie, scuole, associazioni. Nei caucus hanno diritto di voto anche i diciassettenni che compiranno diciott'anni entro la data delle elezioni presidenziali. Al caucus partecipano solo gli attivisti locali del partito.
Tra i repubblicani il voto è segreto, e viene scritto a penna su una scheda. Al termine del voto si effettua la conta e il risultato viene comunicato dalle varie postazioni ai livelli superiori, per essere poi raccolti e conteggiati. Tra i democratici invece il voto è palese, in ogni caucus si formano dei gruppi di simpatizzanti per ogni delegato (e uno per gli indecisi). I partecipanti si dividono in diverse aree della sala e ogni gruppo effettua una dichiarazione di voto. Fino alla fine delle dichiarazioni i partecipanti di un gruppo possono cambiare idea e passare ad un altro. Al termine si effettua la conta delle persone presenti nei gruppi, e il più numeroso vince. Ogni caucus comunica poi i risultati telefonicamente ai livelli superiori.
In entrambi i partiti, partendo dai voti dei caucus avviene la nomina dei delegati nazionali (ogni stato ne ha in misura proporzionale al proprio numero di abitanti) che alla convention di fine estate confermeranno la scelta degli elettori.
Le primaries sono invece votazioni vere e proprie, che avvengono con modalità canoniche secondo la logica "una testa, un voto" nei seggi elettorali. Possono essere aperte o chiuse, a seconda che siano ammessi al voto i soli iscritti al partito o anche gli indipendenti e i semplici simpatizzanti, purchè iscritti nelle liste elettorali.
Le primaries sono invece votazioni vere e proprie, che avvengono con modalità canoniche secondo la logica "una testa, un voto" nei seggi elettorali. Possono essere aperte o chiuse, a seconda che siano ammessi al voto i soli iscritti al partito o anche gli indipendenti e i semplici simpatizzanti, purchè iscritti nelle liste elettorali.
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