martedì 25 marzo 2008

Resoconto del tour estero di McCain

Il viaggio all'estero di John McCain non è stato una semplice visita di rappresentanza di alcuni membri del Congresso, come doveva essere in origine ma, come riporta anche il New York Times, non è stato neppure il viaggio di presentazione di un candidato che vuole accreditarsi presso i suoi possibili futuri colleghi.
McCain ha infatti approfittato del viaggio, che lo ha portato dalla Giordania a Gerusalemme, dall'Eliseo a Downing Street, per fare le prove generali di quella che sarà la sua nuova immagine se divebnterà Presidente, e soprattutto per testare la sua strategia per riparare i danni fatti dall'amministrazione Bush all'immagine degli USA all'estero, non solo per quanto riguarda gli interventi militari, ma anche su temi quali il riscaldamento globale e la tortura.

Un sondaggio dello scorso anno ha riferito che anche i cittadini di paesi alleati degli USA come Francia e Inghilterra, avevano più fiducia in Vladimir Putin che in Bush. Conscio di questo, McCain ha usato toni deliberatamente diversi da quelli dell'attuale inquilino della Casa Bianca.
McCain ha parlato a Sarkozy e Gordon Brown della necessità che gli USA partecipino agli sforzi per ridurre il riscaldamento globale, un tema molto sentito in Europa, e ha auspicato un nuovo protocollo di Kyoto.
McCain ha inoltre espressamente parlato della chiusura dei centri di detenzione come Guantanamo, uno dei temi che allontanano di più l'Europa dagli USA.

Nel corso della sua campagna, molte volte è stato chiesto a McCain cosa avrebbe fatto per migliorare l'immagine dell'America nel mondo, e ora ne ha potuto dare un assaggio. Le differenze con Bush sono molteplici: McCain ha viaggiato molto più di Bush e ha visitato ogni nazione della NATO.
Tuttavia, secondo molti analisti, il sostegno forte di McCain alla guerra in Iraq potrebbe pregiudicare la sua immagine all'estero. Mentre in USA l'Iraq è solo uno dei tanti temi (e non il più sentito soprattutto con la attuale recessione economica), all'estero e in particolare in Europa è l'argomento principale su cui ci si aspettano novità dal futuro Presidente.
In tutte le sue tappe, McCain ha ripetuto che la situazione in Iraq sta migliorando, ma che bisogna ancora sconfiggere Al Qaeda. In Giordania ha commesso una gaffe, dicendo che gli iraniani stanno portando Al Qaeda anche in Iran, una specie di pre-annuncio di una nuova guerra accolto criticamente anche in USA e subito corretto.

Gli analisti sostengono che l'Iran sta finanziando gli insurrezionisti sciiti in Iraq, ma nulla a che vedere con Al Qaeda, una precisazione che ha portato i candidati Democratici a ironizzare sulla preparazione di McCain in politica mediorientale, e il giornale inglese The Independent a titolare "Un falco atterra a Londra". Al contrario il Daily Telegraph si è mostrato favorevole al senatore, titolando "Se l'Iraq migliora è merito di McCain".
Anche i media francesi hanno accolto generalmente bene il senatore. Le Figaro ha pubblicato un profilo intitoloato "Il ribelle che sogna la Casa Bianca", riportando che McCain è soprannominato 'testa calda' e che è un cane sciolto all'interno del suo partito.

1 commento:

Anonimo ha detto...

speriamo che venga chiusa al più preso questa disumana prigione