sabato 26 gennaio 2008

Il Washington Post snobba la Clinton e appoggia Obama


A 24 ore dall'endorsement ufficiale del New York Times nei confronti di Hillary Clinton e John McCain, il Washington Post, secondo quotidiano americano, esprime il suo punto di vista con un editoriale di Michael Gerson. Non si tratta di un vero e proprio endorsement, il Post non appoggia ufficialmente uno dei candidati, ma l'editoriale è ugualmente molto netto. L'editorialista si augura una sfida Obama-McCain non tanto per i meriti dei due quanto per i demeriti degli altri contendenti. In particolare, l'attacco alla Clinton è violentissimo. Ecco la traduzione di alcuni estratti:


"Il Sen. John McCain è un eroe di guerra e un critico delle spese eccessive ma anche il senatore 'McAmnesty' amico di Ted Kennedy e nemico dell'imperialismo americano. Mike Huckabee è sia un acuto e brillante conservatore che un "liberale che distruggerà il partito". Mitt Romney è sia il beniamino dei conservatori, sia qualsiasi cosa gli convenga essere adesso. Rudy Giuliani è sia l'eroe dell'11 settembre che un liberale con un passato discutibile. Ma in mezzo a questa discordia politica, ci sono tre parole in grado di far dimenticare a tutti i repubblicani le loro differenze e a remare
nella stessa direzione: Hillary Clinton Presidente.[...]
Anche se la Clinton è sinceramente radicale su certi temi - ad esempio l'aborto - il suo programma sembra un ammonimento al liberalismo. Il suo piano sanitario sarebbe una base per una seria discussione con i leader repubblicani. [...] E le sue posizioni sull'Iraq hanno sempre evitato impegni specifici per il ritiro delle truppe, lasciandole mano libera (tuttavia, come gli altri candidati democratici, sembra incapace di usare la parola "vittoria"). Ma la Clinton ha tre problemi che la rendono la più debole tra i
Democratici, quella più in grado di dividere.
In primo luogo, è il simbolo vivente delle guerre culturali degli anni '90 e unirà la base repubblicana come nessun altro [...] Per molti conservatori, basterà ricordare alcune semplici parole relative alla presidenza Clinton (e in particolare allo scandalo Whitewater) per richiamare antiche battaglie.[...]
In secondo luogo, la Clinton è il candidato che annacqua il messaggio di cambiamento. [...] Mentre tutti i Repubblicani possono apparire come facce nuove, la Clinton si porta sulle spalle il fardello del passato[...]
In terzo luogo, i Clinton praticano una forma di politica senza onore. L'entourage dei Clinton ha già attaccato Obama accusandolo di aver fatto uso di droghe e forse di avere anche spacciato[...] Vista la politica senza regole coltivata dai Clinton, non c'è da meravigliarsi. Obama è il candidato dell'idealismo e dell'ispirazione. L'unica speranza della Clinton è di farlo cadere e seppellirlo nel fango. La Clinton preferisce una guerra senza esclusione di colpi perchè il suo team sa fare politica in questo modo. Incapace di ispirare, la Clinton sceglie di distruggere [...]
Può funzionare in questa fase in cui i Democratici sembrano preferire i combattenti, ma sospetto che questa tattica si rivelerà un boomerang. I Democratici afroamericani non apprezzeranno certo di vedere Obama colpito e offeso da certi attacchi. E mentre la Clinton è chiaramente la candidata più di parte, il paese non sembra di questa stessa tendenza.
Un'elezione presidenziale tra, mettiamo, McCain e Obama, entrambi candidati
positivi e onorevoli, sarebbe meglio per il paese. Una gara tra McCain e la Clinton sarebbe meglio per i Repubblicani"

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Posso buttare lì un'impressione? Tra i repubblicani McCain è l'unico in grado di vincere le elezioni, tra i democratici Hillary è l'unica in grado di perderle...

G. ha detto...

Sì, l'analisi del Post mi sembra molto più lucida di quella del NY Times in questo senso.
Su Fox News l'editorialista Earl Black (che ha scritto un libro sulla lotta per il potere all'interno dei partiti) sottolineava proprio oggi che le primarie in South Carolina saranno indicative non solo del vantaggio con cui Obama andrà al super martedì, ma anche del consenso che avrà la Clinton tra i neri in previsione delle elezioni presidenziali. Come dire, chi semina vento...

Anonimo ha detto...

Però i sondaggi continuano a dare la Clinton in netto vantaggio su Obama.

E mi sembrano anche più catastrofici del previsto. Infatti secondo le ultime rilevazioni la Clinton vincerebbe, e vincerebbe bene, pure in Alabama e in Missouri, in Tennessee (olre che in Arizona e California).
http://www.realclearpolitics.com/epolls/2008/latestpolls/index.html

Questi sondaggi mi hanno colpito molto perchè mi aspettavo che almeno negli stati del Sud, dove c' è una forte componente nera, Obama fosse in vantaggio.
Eppure non vincerebbe nemmeno qui.
Terribile :-(

Democratico.

Anonimo ha detto...

In effetti per Obama è dura, anche ora che si è aggiudicato con ampio margine il South Carolina. Ma attenderei qualche giorno, magari il momentum può sortire qualche ribaltamento in alcuni Stati. Dopotutto fino a qualche mese fa la Clinton avrebbe fatto man bassa delle prime tappe elettorali, mentre Obama arriva al Super Tuesday con più delegati eletti e un paio di vittorie molto, molto importanti e un risultato, quello del Nevada, che ha in pratica il valore di un pareggio. Tutto potrebbe ancora succedere..