Per questo l'evento è stato di particolare livello, e oltre ai corrispondenti della stampa, alle tradizionali celebrità hollywoodiane (Ben Affleck, Jenny McCarthy, Pamela Anderson) e agli esponenti del mondo della cultura (Salman Rushdie) sono stati invitati anche attori che nella loro carriera hanno interpretato ruoli in qualche modo attinenti alla Casa Bianca, come Richard Schiff, che interpretava il Direttore della Comunicazione del Presidente nella serie "The West Wing", o Rob Lowe, che dopo aver ricoperto il ruolo del ViceDirettore alle Comunicazioni nello stesso serial, attualmente interpreta un candidato alle primarie nella serie "Brothers & Sisters".
Grandi assenti sono stati invece i candidati alla successione di Bush, un po' perchè impegnati in campagna elettorale, un po' perchè farsi vedere con l'attuale presidente non è una buona pubblicità. L'unico protagonista delle primarie a presenziare alla cena è stato Mitt Romney, che è stato oggetto di una battuta di Bush "Romney e Pamela Anderson nella stessa stanza? Non è uno dei segni dell'apocalisse?".
Il Presidente, seguendo l'esempio del suo predecessore Bill Clinton, sembra voler alleggerire la propria immagine nell'ultima fase del suo mandato, e durante la cena si è lasciato andare ad una serie di battute, in particolare sui candidati alla Casa Bianca. Il primo bersaglio è stato proprio il collega di partito John McCain, con una frase che non era proprio una battuta quanto una amara constatazione rivestita di ironia.
"Il Senatore McCain non è qui stasera. Probabilmente vuole prendere le distanze da me. Sapete, non è il solo. Anche mia figlia Jenna se ne sta andando". Il riferimento è al fatto che Jenna Bush la scorsa settimana, in un'intervista con Larry King sulla CNN, ha detto di non essere sicura di voler votare Repubblicano alle prossime elezioni ma che è intenzionata a valutare attentamente Hillary Clinton e Barack Obama.
George Bush ha poi rivolto le proprie facezie anche ai Democratici, prendendo spunto dalle recenti controversie della campagna elettorale: la gaffe della Clinton sulla Bosnia e i sermoni dei Reverendo Wright. "La Senatrice Clinton non è potuta entrare a causa del fuoco dei cecchini, mentre il Senatore Obama è in chiesa".
Bush è stato a sua volta oggetto delle (bonarie) battute del comico Craig Ferguson: "Adesso il Presidente può cercare un lavoro che gli permetta di avere più ferie" ha detto, in riferimento alle lunghe (e speso criticate) vacanze estive di Bush. Infine una battuta anche su Dick Cheney "Il vicepresidente sta già preparando il trasloco dalla sua residenza. Ci vuole molto tempo a impacchettare un'intera prigione".
1 commento:
Come mai l'ironia solo alla fine? Perché non utilizzarla come elemento a proprio favore? Certo il ruolo è serio, anche troppo... immaginare che Mel Brooks possa girare con la valigetta nucleare non è edificante per la Nazione più importante del mondo... però, ci sono decine di pellicole famose che ci presentano Presidenti capaci di autoironia ed in questi film è facile immedesimarsi nel presidente e parteggiare per lui. Trovo assurdo fare i seri (risultando goffamente comici) nel periodo in cui si è in carica e presentarsi eccessivamente comici (al limite dell'ubriachezza molesta) a fine mandato... Certo il ruolo impone freddezza, caparbietà, intelletto pungente, acume... ma si tratta pur sempre di un uomo che deve guidare altri uomini e l'aspetto corale, il gruppo, il fare squadra e spogliatoio vale nella vita dalle piccole alle grandi cose...
PS:... ed ora parliamo un po' di Roma... ^_^
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