mercoledì 30 aprile 2008

Guerra di spot tra (e nei) partiti

Nei giorni precedenti alle importanti primarie del 6 maggio continuano gli scambi di cortesie tra i candidati e i partiti, con una serie di fuochi incrociati che vedono Obama contro la Clinton, ma la Clinton e i Repubblicani contro Obama. McCain sembra voler tenere fede al suo impegno per una campagna elettorale "rispettosa", e può permetterselo perchè ci pensa il Partito Repubblicano a finanziare spot non propriamente all'insegna del fair play. Dopo la campagna in North Carolina, è la volta di una nuova batteria di spot in Mississippi e Louisiana, per un costo totale di 500.000 $. Il Gop è quindi certo che Obama sarà il nominato Democratico, e parte già da ora con la campagna per indebolirlo, soprattutto negli stati in cui finora ha vinto con maggiore agilità.
Il primo di questi spot è già andato in onda, e come già successo in North Carolina si usano le controverse dichiarazioni del Reverendo Wright per attaccare Obama e contemporaneamente il Democratico Travis Childers, appoggiato da Obama, candidato al Congresso in uno dei distretti più conservatori del Mississippi. Childers viene accusato nel video di non aver detto nulla riguardo Wright e di non essersi dissociato dalle dichiarazioni di Obama sulla provincia americana.

Obama è però oggetto di attacchi anche in Indiana, dove i sostenitori della Clinton stanno puntando tutti i loro fondi residui nel tentativo di annullare il minimo vantaggio che i sondaggi danno al Senatore. L'American Leadership Project ha speso 700.000 $ per uno spot, che andrà in onda negli ultimi giorni di campagna elettorale, in cui si criticano le posizioni di Obama sull'economia e il welfare. Lo spot sarà simile a quello andato in onda in Pennsylvania e che evidenziava le differenze tra i piani sanitari della Clinton e di Obama, ma sarà incentrato sull'occupazione.

Anche il Partito Democratico si è attivato dando il via ad una campagna di spot contro John McCain. Il primo utilizza una frase ormai celebre detta dal Repubblicano durante un'intervista a gennaio: quando l'intervistatore gli citava la frase di Bush secondo cui gli Usa potrebbero rimanere in Iraq 50 anni, McCain ha risposto d'istinto "forse 100", frase poi rettificata e smentita ma che ormai era diventata un tormentone. Lo spot incrocia la frase di McCain con immagini dell'Iraq e dati sui costi della guerra, terminando con la frase "Se ciò che offre è la stessa cosa, John McCain è la scelta giusta per il futuro dell'America?".
I Repubblicani, oltre ad accusare i Democratici di violare le leggi federali che regolano gli spot in campagna elettorale, sostengono che lo spot travisi completamente il senso delle frasi di McCain.

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