giovedì 5 giugno 2008

Jimmy Carter: Obama non scelga Hillary come vice


Mentre tra i sostenitori della Clinton fioriscono gruppi a sostegno di una sua candidatura alla vicepresidenza, l'ex presidente americano Jimmy Carter interrompe il suo lungo silenzio e, annunciando il suo appoggio a Obama, invita il candidato Democratico a respingere la tentazione del "dream ticket".
"Scegliere Hillary Clinton come vicepresidente sarebbe il peggior errore che Obama potrebbe fare. Servirebbe solo ad evidenziare gli aspetti negativi di entrambi i candidati".
L'84enne premio Nobel per la pace ha citato alcuni sondaggi secondo cui il 50% degli americani avrebbe un'opinione negativa della Clinton.
"Se prendi quel 50% che non vuole votare per la Clinton e lo aggiungi a tutti quelli che pensano che Obama non sia abbastanza bianco, abbastanza anziano o esperto, o che abbia un secondo nome di origine araba, otterrai il peggior risultato possibile".

Carter ha assicurato che sarebbe stato contrario al ticket anche se fosse stata la ex First Lady a ottenere la nomination, perchè una donna e un nero rappresentano un cambiamento troppo grande "perchè gli americani possano ingoiarlo in un sol boccone". Carter ha anche fatto il nome di Sam Nunn, della Georgia, come vicepresidente ideale: Nunn, ex presidente della commissione Difesa del Senato, è un esperto settantenne, che compenserebbe l'inesperienza di Obama e rappresenterebbe un viatico per gli stati del Sud.

Queste dichiarazioni di Carter, che nel partito viene visto da alcuni come il "grande vecchio", da altri come l'emblema vivente delle sconfitte Democratiche, arriva proprio mentre Lanny Davis, consigliere della Clinton, ha lanciato una petizione diretta ad Obama per convincerlo a scegliere Hillary come n°2.
E Bob Johnson, il più influente leader nero tra i sostenitori della Clinton, ha detto di voler convincere i membri afroamericani del Congresso ad unirsi in favore del ticket.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

D'accordo con Carter. Obama poi in questi mesi ha sempre parlato di cambiamento, e ritrovarsi come vice un Clinton non sarebbe affatto un cambiamento, con il guaio poi di avere Bill nel'ombra che muove i fili.

Anonimo ha detto...

Il ticket Obama-Clinton mi sembra perdente, così come lo sarebbe stato un ticket Clinton-Obama.

Marco