di Mark Halperin (TIME)
BARACK OBAMA
Attivi
1. Questo mese verranno resi noti altri decisivi endorsement dei superdelegati - che vinca o che perda nei prossimi stati.
2. Ogni giorno che passa diminuiscono per la Clinton le possibilità di rimontare e le primarie da vincere.
3. La comoda leadership tra i delegati elettivi mette al riparo da possibili eventi negativi, da una rimonta dell'ultim'ora della Clinton e da altri colpi all'immagine.
4. Quella del 2008 è ancora un'elezione basata sul cambiamento
Passivi
1. Il reverendo Wright potrebbe parlare in ogni momento, e in ogni modo.
2. La retorica di Obama (che termina con un piagnucolio contro un avversario tenace) sta cominciando a stancare.
3. La fatica derivata da mesi di campagna elettorale no-stop ha appannato il sorriso sul suo volto.
4. Obama è da adesso in poi il bersaglio privilegiato dei Repubblicani.
JOHN MCCAIN
Attivi
1. La storia infinita dei Democratici gli permette di affilare la sua preparazione in economia, di mettere in piedi una squadra e di costruirsi un'immagine di vincitore incontrastato.
2. L'esperienza, il senso pratico e la grinta, oltre all'abilità nel mettersi sotto i riflettori dei media.
3. Il potenziale per creare una propria immagine che lo differenzi dal suo partito spaccato e da un presidente irrimediabilmente impopolare.
4. Una nuova unità dei conservatori del partito (costruita più che da McCain dalla minaccia di una presidenza Clinton o Obama).
Passivi
1. Rimane un settantenne a Washington da una vita che si candida nell'anno del cambiamento.
2. Sta spendendo molto più tempo ed energie dei Democratici nella raccolta fondi, e sta raccogliendo molti meno soldi (una disparità che andrà avanti fino a novembre).
3. La prospettiva di essere legato indissolubilmente al suo partito spaccato e ad un presidente irrimediabilmente impopolare.
4. Scarsa pratica nel dibattito rispetto ai suoi avversari Democratici (che si sono affrontati faccia a faccia innumerevoli volte, con intensità pari a quella delle presidenziali).
HILLARY CLINTON
Attivi
1. Alcuni slogan ed exit poll la hanno definita ormai "la candidata della classe operaia".
2. Il ragionamento per cui la corsa dovrà andare avanti fino all'ultima primaria in modo che tutti gli elettori potranno dare un voto utile.
3. E' favorita nelle prossime primarie in West Virginia e Kentucky.
4. Un nuovo stile focoso e pronto all'attacco.
Passivi
1. Anche dopo aver attinto per milioni di dollari alle proprie finanze, ha molti meno soldi del suo rivale.
2. I reporter politici hanno ormai dato per chiusa la partita delle primarie.
3. Alcuni leader Democratici - terrorizzati dall'idea di un partito diviso e di una convention caotica - vogliono farla finita. Tra questi, un numero crescente di suoi sostenitori.
4. La dichiarazione secondo cui sarebbe vicina al pareggio nel voto popolare richiede una matematica creativa e l'abrogazione delle regole del partito
Copyright 2008 Time Inc. All rights reserved.
BARACK OBAMA
Attivi
1. Questo mese verranno resi noti altri decisivi endorsement dei superdelegati - che vinca o che perda nei prossimi stati.
2. Ogni giorno che passa diminuiscono per la Clinton le possibilità di rimontare e le primarie da vincere.
3. La comoda leadership tra i delegati elettivi mette al riparo da possibili eventi negativi, da una rimonta dell'ultim'ora della Clinton e da altri colpi all'immagine.
4. Quella del 2008 è ancora un'elezione basata sul cambiamento
Passivi
1. Il reverendo Wright potrebbe parlare in ogni momento, e in ogni modo.
2. La retorica di Obama (che termina con un piagnucolio contro un avversario tenace) sta cominciando a stancare.
3. La fatica derivata da mesi di campagna elettorale no-stop ha appannato il sorriso sul suo volto.
4. Obama è da adesso in poi il bersaglio privilegiato dei Repubblicani.
JOHN MCCAIN
Attivi
1. La storia infinita dei Democratici gli permette di affilare la sua preparazione in economia, di mettere in piedi una squadra e di costruirsi un'immagine di vincitore incontrastato.
2. L'esperienza, il senso pratico e la grinta, oltre all'abilità nel mettersi sotto i riflettori dei media.
3. Il potenziale per creare una propria immagine che lo differenzi dal suo partito spaccato e da un presidente irrimediabilmente impopolare.
4. Una nuova unità dei conservatori del partito (costruita più che da McCain dalla minaccia di una presidenza Clinton o Obama).
Passivi
1. Rimane un settantenne a Washington da una vita che si candida nell'anno del cambiamento.
2. Sta spendendo molto più tempo ed energie dei Democratici nella raccolta fondi, e sta raccogliendo molti meno soldi (una disparità che andrà avanti fino a novembre).
3. La prospettiva di essere legato indissolubilmente al suo partito spaccato e ad un presidente irrimediabilmente impopolare.
4. Scarsa pratica nel dibattito rispetto ai suoi avversari Democratici (che si sono affrontati faccia a faccia innumerevoli volte, con intensità pari a quella delle presidenziali).
HILLARY CLINTON
Attivi
1. Alcuni slogan ed exit poll la hanno definita ormai "la candidata della classe operaia".
2. Il ragionamento per cui la corsa dovrà andare avanti fino all'ultima primaria in modo che tutti gli elettori potranno dare un voto utile.
3. E' favorita nelle prossime primarie in West Virginia e Kentucky.
4. Un nuovo stile focoso e pronto all'attacco.
Passivi
1. Anche dopo aver attinto per milioni di dollari alle proprie finanze, ha molti meno soldi del suo rivale.
2. I reporter politici hanno ormai dato per chiusa la partita delle primarie.
3. Alcuni leader Democratici - terrorizzati dall'idea di un partito diviso e di una convention caotica - vogliono farla finita. Tra questi, un numero crescente di suoi sostenitori.
4. La dichiarazione secondo cui sarebbe vicina al pareggio nel voto popolare richiede una matematica creativa e l'abrogazione delle regole del partito
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