venerdì 23 maggio 2008

Il GOP deve battersi per qualcosa

di Karl Rove (Wall Street Journal)

I risultati delle recenti elezioni suppletive hanno evidenziato delle sfide sia per i Democratici che per i Repubblicani.
I Repubblicani hanno incassato un duro colpo in Mississippi. Greg Davis (per cui ho fatto campagna elettorale, e che era un ottimo candidato) ha perso di misura in un distretto che il Presidente Bush vinse quattro anni fa con il 62%. I Democratici hanno vinto scegliendo intelligentemente un conservatore, Travis Childers, mentre una parte del distretto disapprovava Obama e Nancy Pelosi e attaccava Davis da destra.
Questo colpo per il GOP arriva dopo altre due sconfitte in elezioni suppletive negli ultimi mesi. I Repubblicani hanno perso in Illinois il seggio dell'ex Speaker alla Camera Denny Hastert e in Louisiana il seggio di Richard Baker.
Queste due sconfitte possono essere attribuite a cattivi candidati, ma dimostrano ugualmente che il partito non può fare per scontato nessun seggio, soprattutto se i Democratici schierano dei conservatori che prendono le distanze dalla linea nazionale del loro partito.
La striscia di sconfitte dovrebbe dissuadere i Repubblicani dall'abitudine di urlare "Liberal, liberal, liberal!" nella speranza di vincere.

Perchè i Repubblicani sono nei guai? La pubblica disapprovazione per gli scandali nel GOP fu un importante motivo della sconfitta nel 2006. Alcuni danni all'immagine permangono, così come gli indici di gradimento del Presidente, ai minimi storici. Ma i motivi principali restano la guerra in Iraq e l'economia in recessione.
Il rapporto Gallup del 2007 mostra che il numero di americani che si dichiara Repubblicano è il più basso degli ultimi 20 anni, nonostante meno di un quinto sia d'accordo con la proposta di ritiro immediato dall'Iraq avanzata da Obama.
Se i Repubblicani diminuiscono, i Democratici e gli indipendenti aumentano. E' stato raggiunto il fondo? Troppo presto per dirlo. Ma gli americani riconoscono che in Iraq si stanno facendo progressi, gli economisti dicono che in autunno l'economia tornerà a crescere e un recente sondaggio ABC/Washington Post mostra che il gradimento per il GOP è in crescita.
E' chiaro che John McCain e i Repubblicani prevarranno solo se convinceranno gli elettori che in Iraq c'è ancora moltissimo in palio, e che il lavoro aumenterà grazie alla riduzione delle tasse, al libero mercato e alle altre politiche del GOP.
I Repubblicani affrontano una sfida anche tra i giovani (divenuti in maggioranza Democratici per l'opposizione alla guerra e l'appeal di Obama) e gli ispanici, presso cui McCain ha mostrato indici in crescita.

I Democratici non devono essere compiaciuti. I loro problemi partono con la sconfitta con 41 punti di distacco di Obama in West Virginia. Obama ha perso perchè il rifiuto da parte della classe operaia si è fatto più netto, e l'ultimo Democratico a diventare Presidente senza aver vinto in West Virginia è stato Woodrow Wilson nel 1916.
Meno della metà dei sostenitori della Clinton in Indiana, North Carolina e West Virginia dice di voler sostenere Obama contro McCain. Senza questi elettori, Obama sarà nei guai in Ohio, in Pennsylvania, Michigan, West Virginia, Wisconsin e altri stati importanti.
Finora Obama ha sfruttato il successo creato dalla sua personalità. Ma a novembre molta gente si preoccuperà più delle posizioni politiche sui temi principali. Le priorità delle presidenziali sono diverse da quelle delle primarie.
Obama lo sa e sta correndo ai ripari, con discorsi di ispirazione conservatrice e strizzando l'occhio agli elettori ebrei (fra cui comunque ha indici più bassi di quelli di Kerry nel 2004).
Poi c'è il basso gradimento per i Democratici al Congresso. Nessuna maggioranza congressuale è precipitata più velocemente di quella guidata da Nancy Pelosi e Harry Reid. Al contrario di Bush, i parlamentari Democratici saranno in ballo a novembre e potranno fare ben poco per migliorare i loro indici.
Entrambi i partiti devono affrontare grandi sfide e hanno poco tempo per prepararsi.Chi lo farà più velocemente e meglio vincerà a novembre.

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